lunedì 30 aprile 2012

Il terzo incomodo tra Apple e Amazon

Purtroppo o per fortuna, arriva il terzo competitor che prenderà posizione tra Apple e Amazon
E che competitor....nientemeno che Microsoft in società con Barnes & Noble.

In questo modo, la Microsoft metterebbe il piedino in un settore nuovo ma sul quale ha sicuramente visto un profitto e questo la dice lunga su cosa ci si aspetta dal mercato degli ebook. 
Il fatto che vi entri spalleggiato da Barnes & Noble mette al sicuro l'azienda di Redmond da eventuali gaffe. 
Da parte sua, Barnes & Noble, benché non all'altezza di mercato di Amazon, ha comunque le sue competenze nel settore e in questo modo riuscirebbe ad ampliare la sua quota di mercato.
La Microsoft entrerebbe nell'affare con un investimento pari a 300 milioni di dollari  mentre Barnes & Noble manterrebbe l'84,2% della quota azionaria della nuova società che, peraltro, non ha ancora un nome.
Per saperne di più, cliccate qui e leggete l'intero articolo.

Dunque lo scenario potrebbe cambiare notevolmente con l'ingresso sul mercato di un soggetto di questa portata.
Certamente non sarà di nessun beneficio nella diatriba che tuttora è in corso tra Apple e Amazon  su un presunto cartello tra la Apple e alcune tra le più grandi case editrici internazionali.
Ma in futuro potremmo non assistere più a contenziosi di questo genere. La torta è assolutamente abbastanza grande per tutti e bisognerà necessariamente uscire dalla logica del profitto personale e abbandonare l'idea, e non solo, del profitto a tutti i costi se vogliamo che i lettori, gli utenti finali, godano finalmente dei benefici che meritano visto che senza di loro.......

Officine Editoriali ha le idee chiare in merito. Continuate a seguirci. Stiamo perfezionando gli ultimi cavilli per decidere la forma giuridica della nostra attività. Dunque potremo iniziare a tutti gli effetti quello che sarà il nostro lavoro.

domenica 29 aprile 2012

Report da Librinnovando

Come promesso eccomi a raccontarvi della partecipazione a Librinnovando, in qualità di rappresentante di Officine Editorali.
Ho partecipato agli ultimi due panel pomeridiani di ieri 28 Aprile 2012, una delle due date dell'evento organizzato da Librinnovando presso l'auditorium della facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università Tor Vergata di Roma. L'altra era il 27 Aprile 2012.

Ho trovato i due panel molto interessanti. 
Finalmente si comincia a discutere del mercato digitale in un altro modo e, soprattutto, quelli che ne decidono le sorti e l'andamento li possiamo trovare lì che in qualche modo cercano di spiegarci e con i quali possiamo interagire.
E' stato in questo ambito che ho fatto il mio intervento. 
Non mi sembrava vero poter esprimere la mia opinione proprio con quelli che "contano" nel settore.

Il primo panel pomeridiano riguardava il prezzo degli ebook e le politiche editoriali, incluse quelle oltre oceano  che hanno visto ultimamente la diatriba tra Apple (accusata di fare cartello in combutta con i maggiori editori) e Amazon diventare sempre più  interessante e che ha coinvolto anche il DOJ (Departmente of Justice) americano.
A questo proposito ha parlato anche l'esperto avvocato Giorgio Spedicato e, come pensavo e per fortuna, non ha preso posizione per l'uno o per l'altro. 
Non avrebbe potuto naturalmente vista la partita in atto e gli interessi in gioco  tra questi colossi del settore.
Il tavolo comunque era composto, tra gli altri, da Marco Ghezzi (Book Republic e Daniele De Gennaro (Minimum Fax).

Il mio intervento ha voluto mettere l'accento sull'esistenza di un cartello tutto italiano perpetrato proprio dalle grandi case editrici ai danni di un mercato nascente al quale però, in questo modo, viene impedito di crescere se non nei tempi dettati sempre dai grandi colossi italiani.
Ho avuto l'impressione che la cosa non sia  stata gradita molto. E' stato sottolineato il fatto che non ho fatto una domanda vera e propria tanto che mi è stato chiesto "Qual'è la domanda?" e poi, carinamente, De Gennaro ha risposto che i lettori sono liberi di decidere se comprare o no al prezzo attuale di vendita.
Io ho avuto la conferma di quanto vado sostenendo da un pò. Voi siete liberi di farvi la vostra opinione.

Il secondo panel ha riguardato il self publishing con la partecipazione di Sergio Covelli, autore auto pubblicatosi e che ha parlato esaurientemente dell'argomento dimostrando e illustrando anche le strategie di comunicazione da adottare per una efficace auto pubblicazione.
Anche questo argomento, naturalmente, è risultato estremamente interessante.

Officine Editoriali è stata nominata sui twitter che andavano in tempo reale durante lo svolgimento dei panel.
Anche questo è stato particolarmente apprezzato.
Continuate  seguire Officine Editoriali e rimanete aggiornati sul mercato digitale.

sabato 28 aprile 2012

LibrInnovando 28 Aprile 2012

A domani il resoconto dell'evento di LibrInnovando che si è tenuto oggi 28 Aprile 2012 e al quale Officine Editoriali ha partecipato.
Argomenti interessanti che richiedono un pò di attenzione. Essendo l'evento finito in serata, ci riserviamo di rimandare il post a domani per evitare di dare notizie affrettate e meno precise.

Seguite Officine Editoriali per saperne di più.

venerdì 27 aprile 2012

Agcom e il pastrocchio delle nomine

Come al solito non c'è da stare tranquilli e ogni volta che si mette mano a rivisitazioni, riforme, ottimizzazione dei costi, bisogna andare a guardare se non hanno o non stanno combinando qualcosa che semplicemente metta in pericolo (e già basterebbe) la nostra libertà, la nostra fiducia, la nostra ingenuità o se stanno mettendo in atto ancora uno delle loro azioni non proprio eque.

Ormai è un bel pezzo che l'Agcom tiene banco tra gli articoli dei giornali più sensibili (pochi per la verità) anche se le notizie effettivamente non vengono mai riportate all'attenzione del grande pubblico in nessun telegiornale, nemmeno per dire soltanto ciò che è stato deciso e messo in agenda.

Sul Fatto Quotidiano oggi c'è il blog a firma di Guido Scorza che spiega bene cosa sta succedendo con le nomine dei garanti dell'Agcom e cosa succederà se accadesse (come invece abbiamo timore che accadrà) che queste decisioni venissero approvate. 
Vi rimandiamo a questo blog per entrare nei dettagli, anche nel metodo di aggiudicazione delle nomine.
Tra le tante cose che l'Agcom è chiamato a gestire c'è anche il diritto d'autore digitale e quindi ci riguarda personalmente ma non è tanto questo, o comunque non solo questo ad attrarre il nostro interesse, quanto il fatto che tra le altre cose, l'Agcom si occupa di banda larga, di comunicazione, di frequenze TV, dunque un  autorità molto importante per il Paese, soprattutto nell'era attuale, l'era virtuale che tanto virtuale non è.

Officine Editoriali segue con molto interesse questo argomento. Noi abbiamo già preso posizione sui diritti d'autore e per le nostre opere adotteremo licenze Creative Commons, come abbiamo avuto modo di comunicare nei post precedenti.
Ma sarà comunque almeno divertente capire dove si andrà a finire e come reagiranno i potenti del settore.
Aiuto! Aiuto! Secondo noi si stanno già preparando al peggio.
Continuate a seguire Officine Editoriali su questo blog per rimanere informati.

giovedì 26 aprile 2012

E così arrivò il Salone del Libro di Torino

Non immediatamente ma, insomma, mancano un paio di settimane ed è giusto cominciare a parlarne e a leggere  i primi articoli al riguardo.
Cosa che abbiamo fatto anche noi, spulciando i vari twitter che ci sono giunti e che sicuramente nei prossimi giorni si intensificheranno.

Abbiamo potuto mettere anche le mani sul programma (date un'occhiata se volete!) e nel leggerlo non abbiamo potuto nascondere un pò di rammarico per non essere lì anche noi, dopo essere stati invitati. 
Ma tant'è! Al momento della scadenza, non avevamo la somma sufficiente per iscriverci anzi, eravamo ancora in piena raccolta fondi.
A guardare bene comunque gli eventi della kermesse (perché sembra proprio che si tratti di questo tanto è pomposa la faccenda) ci avrebbero soverchiato. 
Certamente saremmo stati la casa editrice più piccola, ancora in gestazione praticamente e, quindi, invisibile.
Però certi nomi......il gotha degli scrittori nazionali ed internazionali.

La manifestazione verterà molto sul tema della letteratura digitale e delle trasformazioni che il digitale ha generato nello scrivere, nella lettura, nella comunicazione e addirittura nell'archiviazione e nel passaggio delle culture. 

Protagonisti internazionali della lettura digitale presenteranno i loro prodotti nell'ambito dell'evento "Book to the future". Assisteremo quindi alla presentazione da parte di Amazon del suo Kindle, di Nokia del suo Nokia Reading, di Sony del suo Prs-T1 (il lettore più leggero al mondo), di Trekstore dei suoi ereader con movie player e lettore di mp3 integrato.
Grandi ospiti internazionali, dunque, e grandi ospiti nazionali. Addirittura vi prenderà parte il ministro Anna Maria Cancellieri. E naturalmente dibattiti, dibattiti e dibattiti. Anche qui con molti famosi giornalisti.

E così Rolando Picchioni, Presidente del Salone del Libro, presenta la manifestazione con queste testuali parole "Presentiamo una grande rassegna, non un Salone....in cassa integrazione. Ma la più grande rassegna dedicata ai libri, tra le massime al mondo."
Ecco, mi viene da dire speriamo che sia una rassegna anche sui contenuti e non solo sui libri. Ed in ogni caso le parole di Picchioni mi sembrano purtroppo un pò fuori luogo, soprattutto in questo periodo. Non è carino snobbare la cassa integrazione, visto che molti vivono grazie a quella e non per sempre. Mi sembra un pò fuori moda il nostro Presidente. 
Purtroppo, quando le manifestazioni sono così grandi tutto ciò che ne fa parte si riconduce, come dire, a livello industriale, quasi dozzinale, se non fosse che parliamo di libri e che ognuno di noi mi auguro possa mantenere il suo personale discernimento. 
E in effetti, quella del libro è una industria, ahinoi! tanto che tutti vorrebbero scrivere ed esistono più scrittori o aspiranti tali che lettori. 
Certo l'industria, tra virgolette, del libro, in ogni caso, non muove un dito per cambiare questo stato di cose, così come non muove un dito per stabilire, senza influenze e spostando il suo focus da bassi tornaconti, il prezzo degli ebook che, secondo la mia personale, personalissima opinione, fa gioco (il loro, naturalmente) mantenere in un limbo, dove non si sa bene che pesci pigliare, ma dove il profitto è assicurato.
Seguite Officine Editoriali per rimanere informati anche sul Salone del Libro di Torino.

mercoledì 25 aprile 2012

Soffermiamoci ancora sul significato delle parole

Stavolta vorrei mettere l'accento su due parole: competizione e collaborazione.
Nel moderno mondo del lavoro, la parola competizione è sinonimo di proattività, produzione, dinamismo. 
Se mi soffermo a riflettere, il termine è stato spacciato come  positivo mentre non vedo nulla di positivo nel significato di questo termine. 
Competizione significa proprio rivalità, antagonismo, concorrenza. 
E che poi la si sia chiamata spessissimo "sana competizione", a significare ancora di più come qualcosa che potesse generare sentimenti o situazioni positive, è una pura contraddizione in termini. 
La competizione è una gara. Come tale, mors tua vita mea. C'è chi vince e c'è chi perde. 

E per moltissimo tempo, per generazioni e generazioni, si è pensato che la competizione incentivasse la voglia di fare, di essere proattivi, generasse guadagni sempre di più, sempre crescenti. E siccome alla fine ciò che ha caratterizzato l'umanità negli ultimi tempi è stata proprio l'avidità personale, la corsa all'arricchimento personale, si capisce come i grandi magnati e imprenditori abbiano calcato letteralmente la mano perché questa "sana competizione" risolvesse i loro problemi aziendali e commerciali e soddisfacesse i loro aneliti personali.

Da un pò di tempo, grandi formatori americani (e per fortuna) sono di parere assolutamente contrario alla competizione. Non predicano le teorie del vincere/perdere ma, come dicono loro, il win/win come pratica e  comportamento di vita, siano essi in ambito familiare o aziendale e lavorativo.
Fatte queste considerazioni, allora ci chiediamo come è possibile che sulle parole e sul loro travisamento, soprattutto, si basino comportamenti e stili di vita di tutta una umanità. Le cattive abitudini fanno prestissimo ad attecchire e poi è difficilissimo sbarazzarsene e sostituirle con quelle più sane.

Collaborazione, chiaramente è il contrario di competizione. Mentre per la competizione gli esseri umani hanno obiettivi individuali diversi e focalizzati sul loro successo personale, e per questo sono disposti a tutto, per la collaborazione gli obiettivi sono condivisi e sono focalizzati sul bene comune. Per la collaborazione, quindi, parliamo di unione.
Come vedete, soffermarsi sul significato delle parole può avere, anzi ha ancora, e mai come ora, una importanza fondamentale. 
In un mondo dove la comunicazione latita, generando perfino errori gravissimi, il significato delle parole ci pone di nuovo tutti su un piano comune....purché, naturalmente,  il significato sia universale e condiviso da tutti.

Officine Editoriali cercherà di mantenere il vero significato delle parole e non di alludere a significati nascosti. 
Questo ci permetterà di seguire e perseguire quella trasparenza di cui abbiamo sempre parlato, su questo blog, sulla pagina di presentazione del sito di raccolta fondi, quando abbiamo portato avanti il nostro crowd funding, sui social forum e in ogni occasione in cui abbiamo potuto farlo.
Continuate a seguire Officine Editoriali e a condividere i significati non solo delle parole.

martedì 24 aprile 2012

Arrivano gli ebook di Harry Potter

E dunque, non potevano mancare i capolavori di J.K. Rowling, la saga di Harry Potter.
Sono disponibili tutte e sette le versioni e una versione che li racchiude tutti. Non costano poco ma possiamo accettarlo come prezzo, considerando che purtroppo fare i prezzi in Italia non è semplice come altrove, dove il peso dell'IVA è enormemente più leggero.
Quindi è possibile acquistare i primi tre volumi a € 7,99. Gli altri quattro a € 9,99. Oppure il volume unico ella saga completa a € 57,54. 
Sono tutti in formato ePub e compatibili anche con Kindle.  Per saperne di più, clicca qui
E non sono dotati di DRM, che pare una cosa assolutamente positiva, ma solo di watermark.
Oh! Naturalmente le versioni digitali dei volumi di Harry Potter erano disponibili già da un pò, ma non in italiano. Ora lo sono e il pubblico italiano può usufruirne.

Anche i maggiori autori internazionali decidono dunque di pubblicare i loro libri in versione digitale ed è lecito pensare allora che ci avviamo, se mai ne avessimo avuto dubbi, verso un mercato digitale che per i prossimi anni non conoscerà crisi. 
Nonostante le reticenze di alcuni autorevoli addetti al settore e autori.

Officine Editoriali crede nella riuscita di questo mercato e addirittura lo identifica come uno di quei settori che potrebbe ro traghettarci fuori dalla crisi o comunque creare un comparto positivo, una specie di oasi felice. Non sappiamo. Forse siamo dei visionari, ma qualcuno ha suggerito di esserlo. Senza essere visionari non c'è possibilità di immaginare qualcosa di diverso e che ci arricchisca. 
Tutti quelli che hanno portato novità sono stati dei visionari.
Speriamo di esserlo anche noi. 
Intanto seguiteci su questo blog e vi terremo informati sugli sviluppi di Officine Editoriali e sulle sue prossime attività.

lunedì 23 aprile 2012

Forze potenti minacciano la libertà del web

Non è difficile ipotizzarlo visto come sta andando il mondo e come in pochi pretendano di governarlo, dalla finanza alla rete. 
Ci provano già ora i governi vari e i regimi totalitari ci riescono, naturalmente. 
Anche in Italia ci hanno provato in vari e varie volte. 
Il popolo del web si è ribellato con forza e per ora sembrano rientrate tutte le idee velleitarie fin qui sfoggiate.

Ma la denuncia arriva nientedimeno che da Sergey Brin, co-fondatore insieme a Larry Page, di Google il quale sostiene che i principi di apertura e di accesso universale che hanno contraddistinto la creazione di Internet tre decenni fa sono seriamente minacciati come non mai e che  loro non avrebbero potuto creare il loro motore di ricerca se ci fosse stato Facebook a dominare. 
Inoltre avverte che "...esistono forze molto potenti contro Internet aperto in tutto il mondo..." e aggiunge "...Sono molto più preoccupato di quanto non lo sia mai stato...."
Brin continua affermando che la libertà di Internet è minacciata da una combinazione tra i governi che cercano di controllare l'accesso a Internet e le comunicazioni dei loro cittadini in maniera sempre crescente, l'industria dello spettacolo che cerca di favorire leggi per bloccare i siti pirati e Facebook e la Apple che cercano di ingabbiare e limitare gli accessi controllando i software e i contenuti all'interno delle loro piattaforme.
E questa ultima dichiarazione però lascia un attimo perplessi e sorge il dubbio che Brin stia cercando di sminuire Facebook visto che è prossima ad entrare in borsa.
Anche perché, come scrive Emily Bell sul Guardian, Google non è mai stata proprio quel che si dice una azienda aperta e trasparente. Anzi sostiene che la minaccia più seria al web viene "...da quei piccoli e ricchissimi imprenditori, ferocemente attaccati ai profitti personali, che prendono decisioni poco chiare e creano sistemi opachi dai quali tutti noi dipendiamo sempre di più."

Anche in Officine Editoriali siamo preoccupati e siamo consapevoli dell'importanza che rappresenta Internet e la rete per ognuno di noi.  
Un valore inestimabile per la nostra libertà personale anche se così siamo tutti più facilmente soggetti a controlli. 
Ma la possibilità di poter comunicare in tempo reale con tutto il mondo è qualcosa di impagabile e che tutti dovremmo apprezzare.
Continuate a seguire Officine Editoriali che è sempre molto attenta a tutte le notizie che giungono sulla rete e dalla rete.
Vi terremo aggiornati anche sul lavoro che stiamo preparando per iniziare le attività di Officine Editoriali.

domenica 22 aprile 2012

Io destino il mio 5x1000 ad Atdal over40

In prossimità della dichiarazione dei redditi, Officine Editoriali invita i contribuenti a destinare il loro 5x1000 all'Associazione Atdal over40 che si occupa dei diritti dei lavoratori over40 e dei disoccupati in età matura. 
Naturalmente non è obbligatorio ma l'Associazione potrebbe essere così più visibile, nonostante ormai sia una realtà seria e presa in considerazione non solo da chi vive il dramma della disoccupazione in età matura ma anche da chi desidera avere opinioni e idee da persone attente al tema e tremendamente aggiornate su di esso.

L'Associazione festeggia il suo decennale proprio quest'anno e in questi dieci anni sono state perfino fatte proposte di legge. 
Naturalmente, quasi nessun responsabile ha mai avuto tempo di ascoltare un pochino più attentamente. 
E quelli che l'hanno fatto, erano troppo impegnati alla fine per dedicare qualche ora del loro preziosissimo tempo. Perciò tutto finora è caduto nel vuoto. 
Ma sono anni che Atdal over40 denuncia una situazione che negli ultimi tempi è degenerata completamente e solo ora tutti sembrano accorgersene. 
Anche se mischiata ad esodati, giovani, imprese in difficoltà, suicidi. Ma se ne comincia a parlare.

I disoccupati in età matura sono quelli che restano e che fanno fatica a fare tutto, anche a farsi sentire.
Per questo Officine Editoriali cercherà di amplificare le loro proteste e le loro denunce ed è per questo che esiste Atdal over40, per difendere presso coloro che legiferano una categoria di cui fanno parte ormai centinaia di migliaia di persone, esseri umani prima che lavoratori o ex lavoratori.

Seguite i lavori di Atdal over40 e seguite Officine Editoriali il cui tema principale è il disagio o, meglio, il nuovo disagio rappresentato molto bene proprio da queste persone che improvvisamente sperimentano la condizione di "nuovi poveri".
Rimanete aggiornati su questo blog.

sabato 21 aprile 2012

Apple e il prezzo degli ebook a una svolta?

Sembrerebbe di sì date le ultime notizie che girano sulla rete. E dopo che tre delle cinque case editrici che avevano firmato l'accordo con Apple ( Harper Collins, Hachette e Simon & Schuster) si sono ritirate dal contenzioso ammettendo le loro responsabilità e dichiarando di impegnarsi a praticare prezzi più liberi e concorrenziali permettendo ad altri soggetti, come Amazon, di poter praticare i loro prezzi al pubblico.

L'Amministratore Delegato di Pinguin, John Sargent, sostiene, invece, che cedendo il passo, si tornerebbe indietro e si darebbe ancora una volta ad Amazon il monopolio di questo mercato così appetitoso.

Ed è proprio questo il punto. Un mercato appetitoso che fa gola a molti, moltissimi. L'America fa scuola anche in questo frangente, dopo tutto e in Europa stanno a guardare, soprattutto in Italia dove non si è mai capito bene come comportarsi e per questo motivo si sono mantenuti i prezzi degli ebook alti oltre ogni ragionevole limite.

Ciò che speriamo che arrivi dall'esito di questa diatriba tra la Apple e i suoi "complici" e il DOJ (Department of Justice) è che i prezzi degli ebook siano ragionevoli soprattutto per gli utenti finali, i lettori. 
Cosa che in parte già si praticava negli Stati Uniti dove un ebook costava molto meno rispetto al suo equivalente europeo, per non dire italiano.
E' anche la cosa che si augura il vice presidente della Commissione Europea responsabile della concorrenza Joaquin Almunia il quale si augura che "...venga preservata la concorrenza a beneficio dei consumatori in un mercato che cresce così rapidamente..." e plaude alla collaborazione tra il DOJ statunitense e la Commissione Europea.

Officine Editoriali continuerà a seguire questa diatriba fino alla decisione che metterà la parola fine. 
Ci auguriamo che si risolva tutto a beneficio di noi utenti e ci auguriamo  che anche in Italia le grandi case editrici decidano finalmente come comportarsi  visto che quasi sempre sono loro a dettare le linee guida, grazie ai loro quasi infiniti mezzi. 
Ci rendiamo conto che anche questo non va bene e per questo motivo cerchiamo di essere una voce fuori dal coro. In ogni caso siamo interessati a capire cosa succede e cosa succederà.
Seguite Officine Editoriali su questo blog se volete rimanere aggiornati.


venerdì 20 aprile 2012

Arrivano i nuovi Kindle Touch

L'Ansa ha battuto la notizia oggi. Arrivano dalla Amazon i nuovissimi Kindle Touch e Kindle Touch 3G.
Arriveranno addirittura in anticipo rispetto alla data prevista, il 21 Aprile invece che il 27.
E il vice presidente della Kindle, Amazon EU Sarl, Jorrit Van der Meulen, ha dichiarato che gli ordinativi dei clienti di tutto il mondo hanno superato di gran lunga le loro aspettative.

Il Kindle Touch ha uno schermo facile da usare soprattutto per fare ricerche e acquistare libri. Ne contiene fino a 3.000. Il Kindle Touch 3G ha le stesse caratteristiche ma dispone della connettività 3G gratuita e non è necessario pagare canoni o abbonamenti annuali per scaricare contenuti.

Il Kindle Store offre più di 1 milione di titoli tra cui più di 21.000 sono italiani.
Il Kindle Touch e il Kindle Touch 3G sono rispettivamente in vendita a 129 e 189 euro e si possono anche ordinare on line sul sito della Amazon.
Si possono acquistare direttamente anche nei centri di rivendita italiani tra cui Unieuro.

Amazon e gli altri produttori di ereader, in primis la Apple, si danno battaglia anche fuori dalle aule giudiziarie a colpi di prodotti sempre più nuovi e tecnologici. La battaglia dunque continua su tutti i fronti, possiamo tranquillamente affermare.

Officine Editoriali riconosce che ormai la cultura ha preso altre vie parallele a quelle tradizionali tali che non si incontreranno mai. 
Ma siamo sicuri che le vie  della cultura, tradizionale e tecnologica, non si daranno battaglia mai, né dentro né fuori dalle aule giudiziarie. 
Il libro stampato e il libro digitale sono semplicemente due mondi totalmente diversi che proseguono verso il futuro. 
Da una parte con i metodi tradizionali, dall'altra con metodi tecnologici di estrema attualità e a volte perfino futuristici che sfiorano il fantascientifico. 
Ma una cosa accomuna questi due mondi e i loro metodi: i contenuti
Quelli non cambieranno mai. Se non regge il contenuto tutto il resto crolla.

Continuate a seguire Officine Editoriali su questo blog. Sarete aggiornati sui prossimi sviluppi delle nostre attività.

giovedì 19 aprile 2012

Apple e il giudizio pubblico

Evvivaddio!!!! Se le cose si fanno, al di là, molto al di là dei confini nazionali, si fanno bene o non si fanno per niente. 
E chi le fa le difende fino alla fine. 
Anche e soprattutto chiedendo processi pubblici per difendersi e spiegare.
Proprio come succede da noi, vi direte ironicamente. 
Ma tutti sappiamo che non è esattamente così. 

Epperò, visto che seguiamo con interesse e, perché no?, anche con un pò di ammirazione la vicenda di Apple e le sue compagne case editrici sul presunto cartello dei prezzi degli ebook, vi rendiamo noto che, è di questi giorni, appunto la Apple ha deciso di dimostrare la propria innocenza nelle sedi opportune e per dimostrare che non si è tentato di raggiungere accordi sotto banco, cosa per la quale negli Stati Uniti non scherzano affatto in termini di severità di giudizio e di pene da comminare. 
Diventa perciò appassionante la vicenda visto che da noi succede raramente....scusate...mai.

Nel frattempo, tre delle case editrici che avevano aderito all'accordo Apple, si sono defilate preferendo un accordo extra giudiziale piuttosto che l'incertezza di un processo.
Apple così tenta di difendere la linea sulla quale si è sempre mossa e cosiddetta "modello agenzia" e cioè impedire di vendere gli ebook a un prezzo inferiore rispetto a quello dell'iBookstore.
Apple decide di difendere strenuamente la sua linea nel timore che Amazon, il re dell'eCommerce, possa applicare tecniche di dumping per annientare definitivamente la concorrenza. 
Tecniche, quelle del dumping, subdole e molto difficilmente riconducibili ad atteggiamenti di chiarezza e trasparenza.

Officine Editoriali sta seguendo questa situazione e ve ne darà conto a seconda degli sviluppi.
Continuate a seguire Officine Editoriali su questo blog se siete interessati all'argomento.

mercoledì 18 aprile 2012

Ricominciamo dalle parole

E dal loro vero significato. Certo che la lingua italiana è andata mano a mano cambiando. Ed è ovvio e giusto anche che sia così. 
Ma proprio mi viene difficile cambiare il significato di alcune parole e soprattutto se mi soffermo su alcune altre comprendo che il loro significato non corrisponde alla realtà, ai fatti, alla vita pratica nel cui contesto queste si applicano.

Voglio fare alcuni esempi che in questo periodo storico e da diverso tempo ormai, fanno parte di un triste purtroppo vocabolario. 
Si parla tantissimo di lavoro flessibile e di lavoratori precari. Ma soffermandoci un pochino su questi due termini e specialmente riportandoli e confrontandoli alla vita reale, scopriamo nemmeno tanto difficilmente che è piuttosto il lavoro ad essere precario, nel senso che non c'è, non si trova e quando lo trovi non è affatto certo, dunque precario. Il lavoratore invece c'è, eccome se c'è. Tutto è tranne che precario. 
Mentre invece ha dovuto imparare eccome ad essere flessibile. Flessibile ai lavori vari che gli potrebbero capitare. 

Quindi mi chiedo perché si fanno confusioni tali. E soprattutto mi dico che se c'è confusione già nelle parole, figuriamoci nel resto, per esempio nel voler governare una materia di tale importanza. 
Dalle persone più competenti fino all'uomo della strada ormai questo linguaggio è diventato di uso comune ma è completamente sbagliato o, meglio, esprime il contrario di quanto si crede di dire. 
Ma seguiamo l'onda come facciamo sempre salvo riflettere ogni tanto per capire che forse non è così.

Lo stesso dicasi per la parola "piuttosto" che, fin da quando andavo a scuola, mi è stato insegnato che significa alquanto (era piuttosto carino) o preferibilmente (si muove piuttosto in bici che in auto) o meglio (vediamoci in piazza o piuttosto venite a casa mia) o invece, anziché (l'evento meglio farlo a Milano piuttosto che a Roma). Oggi invece, ed è "piuttosto" fastidioso, la parola viene usata per oltre (ho visitato Milano piuttosto che Roma,  Napoli, Firenze).

Quello che succede è che ogni volta che qualcuno mi dice la parola piuttosto con un significato che non corrisponde a quello che ho acquisito e che è confermato dai dizionari, la mia mente è costretta a rovistare nei suoi cassetti per attribuire il giusto significato alla frase nella quale è inserita la parola.
Sarei curiosa di capire come questo sia successo. 
Immagino che dipenda dalla scuola che a un certo punto, attraverso i suoi insegnanti più pseudo moderni, si è messa ad utilizzare questa parola attribuendole un nuovo significato. 
Anche qui, abbiamo o, meglio, hanno (io mi rifiuto) seguito l'onda.
O, forse, questo nuovo significato ha preso piede quando c'è stato l'avvento, anzi l'invasione, dei nuovi yuppie (ve li ricordate? Quelli vestiti tutti uguali che giocavano a fare i manager?) negli anni '90.

Ci sarebbe da dire molto anche sulla parola solidarietà. Ma quella la rimandiamo ai prossimi post. 
Merita una riflessione ancora più profonda perché lì non è tanto il significato letterale quanto quello più ampio morale e umano.
Continuate a seguire Officine Editoriali e commentate se anche a voi non sembra così.

martedì 17 aprile 2012

Studi di settore: complicazioni a non finire

Ci chiediamo chi si sia inventato una cosa del genere e ci piacerebbe vedere che faccia abbia.
Per chi non lo sapesse gli studi di settore sono delle valutazioni o, meglio, delle stime che si fanno di un settore merceologico per la previsione di quanto teoricamente dovrebbe guadagnare un esercizio che lavori in quel settore e dunque applicare le tasse conseguenti.
E fin qui sembra una meraviglia....se questi studi fossero messi a disposizione di chi volesse avviare un'attività in un settore specifico. 
Ci sarebbe la possibilità di capire quale e come sia la tendenza di mercato e per dirla semplicisticamente, se il mercato tira. 
Si fornirebbe così un servizio alla collettività e si eviterebbe che gli aspiranti imprenditori, seguendo le loro passioni, finiscano invece in qualche fallimento annunciato. 
Con la ragionevole certezza, anche dall'altra parte, che il lavoro cresca e che le imprese progrediscano invece di fallire.

Gli studi di settore invece sono praticamente dei parametri, non si sa bene stabiliti da chi e in base a quali criteri,    secondo i quali stabilire le tasse da pagare. 
Una specie di "tassometro". Non importa quanto fatturi, le tasse che pagherai saranno in base agli studi di settore e non in base a quanto effettivamente produrrai.
Finisce così che molte persone, prendendo sotto gamba questa argomentazione, che poi chi di dovere ti presenta come un conto, si sono ritrovate letteralmente in mezzo a una strada costrette a pagare tasse per un guadagno mai realizzato.

Noi di Officine Editoriali evidenziamo queste anomalie anche perché, naturalmente, ci troveremo ad averci a che fare quando avvieremo la nostra attività e dobbiamo riconoscere che, quasi più delle altre criticità nell'avviare una impresa, questa risulta essere la più insidiosa perché è subdola proprio nell'anima. E' una diavoleria e dunque contro ogni benevola intenzione.

Ecco perché ci piacerebbe guardare la faccia di chi ha avuto una simile brillante idea. Con lo scopo, immaginiamo, di fare una specie di "forecast" delle entrate che è tanto utilizzato dagli americani, per esempio. 
Ma qui siamo, e ci duole ricordarlo ancora una volta, in Italia e non è possibile applicare le regole che funzionano negli altri paesi dove queste regole sono nate. 
Perché dal momento che importi qualcosa, bisognerebbe capire innanzitutto il contesto sociale del paese di origine delle  regole e capirne anche la struttura economica e fiscale. 
Dovrebbe essere chiaro, visti tanti esempi passati, che non si può adattare tutto dato anche che qui poi le cose si pretende di applicarle a prescindere da tutto, perfino dall'evidenza.

Officine Editoriali si trova dunque ad affrontare il mercato del lavoro con regole a dir poco inique e controproducenti per il momento che viviamo dove anche chi vuole lavorare creandolo il lavoro viene messo in condizioni di non poterlo fare.
Vediamo una marea di contraddizioni e speriamo che chi di dovere riesca a ritrovare il bandolo di una matassa che va sempre più ingarbugliandosi.
Continuate a seguire Officine Editoriali su questo blog e saprete se riusciremo ad aprire la nostra impresa.

lunedì 16 aprile 2012

I prezzi troppo alti degli ebook

Argomento molto gettonato sul quale le case editrici non pensano minimamente di dire la loro.
Oppure lo fanno deviando magistralmente con le parole su altri fatti che poco hanno a che fare con il prezzo troppo alto degli ebook.

Come abbiamo avuto modo di ripetere più volte su questo blog e per quello che osserviamo noi in un mercato giovane e in fase di forte sviluppo e al quale ci affacciamo proprio in questi giorni sebbene ne parliamo da un pò di tempo, i prezzi rimangono alti, troppo alti rispetto soprattutto al mercato americano perché chi di dovere, cioè chi ha tutti i mezzi per produrre e vendere in men che non si dica gli ebook, ha tremendamente paura di perdere denaro. 
Sebbene mantenendo i margini così alti le case editrici guadagnino lautamente, nessuna di loro, almeno quelle più grandi, pensa di cedere il benché minimo passo.
Stanno a guardare e si accontentano nel frattempo di vendere quel poco che vendono. 
Perché se pensiamo a quanto di più potrebbe crescere il mercato in Italia, che al momento si attesta sull'ordine degli zeri percentuali, ci chiediamo come mai invece questo non succeda. 
E sappiamo certamente darci anche una risposta.
Non sembra assurdo come nel nostro paese le famose lobby riescano a condizionare uno o più mercati, o tantissimi mercati?

Noi pensiamo che molto debba ancora cambiare in termini di atteggiamenti e condotte positive. 
Siamo sicuri che questo succederà ma certo, se solo ci guardiamo intorno, tutto sembra indicarci che invece ci allontaniamo inesorabilmente da quanto sognato e desiderato.
Ma continuiamo a credere, fortemente a credere.
Continuiamo a seguire Officine Editoriali, una splendida realtà che si affaccia al mondo del lavoro e del sociale con entusiasmo e trasporto e che tenterà nel suo piccolo di cambiare qualche piccola cosa. 
Continuiamo a credere che vivremo in un mondo migliore. E' nostro dovere.

domenica 15 aprile 2012

Il mercato degli ebook fa gola a tutti

Non ci sono dubbi. Né che il 2012 sia l'anno degli ebook, né che fino al 2015 assisteremo ad un incremento costante del mercato dei libri digitali, né che il passato 2011 abbia segnato definitivamente e ufficialmente l'era degli ebook.
Naturalmente in molti, moltissimi si sono allarmati, soprattutto non sapendo da che parte cominciare e non sapendo dove andare a parare. 
L'unica cosa certa era non perdere mercato, non perdere competitività, soprattutto non perdere vantaggi.

Negli Stati Uniti si è capito più o meno subito cosa fare, soprattutto seguendo la filiera di Amazon che ha dettato legge e alla quale gli altri si sono adeguati in maniera professionale trovando ognuno la sua fetta di mercato. 
Poi la Apple (è una notizia abbastanza recente) ci ha messo lo zampino cercando di manipolare e gestire la libera concorrenza e creando accordi (possiamo dire facendo cartello?) con cinque tra le più grandi case editrici. 
Risultato: il DOJ (Department of Justice) americano ha voluto vederci chiaro ed è in corso una diatriba per niente simpatica. 
Ma siamo negli Stati Uniti e possiamo ragionevolmente pensare che le cose verranno sistemate nel migliore dei modi soprattutto nell'interesse dell'utente finale, cioè il lettore.
Tornando in Italia invece, dove il tornaconto personale a discapito di molti è un esercizio piuttosto praticato, rimane sempre qualche ragionevole dubbio che, non sapendo dove andare a parare, si cerchi di arraffare il più possibile all'inizio, quando la novità risulta essere una gallina dalle uova d'oro, salvo regolamentazioni successive se proprio non se ne può fare a meno o comunque regolamentazioni che risultano alla fine essere semplicemente conferma di quanto giù fatto precedentemente. La pratica diffusa, dunque, può  diventare perfino legge.
Così si invoca disperatamente il diritto d'autore agitando lo spettro della pirateria digitale e si inventano mille cose primo per prendere tempo, secondo per non perdere nemmeno un euro. Non sia mai detto.
Perciò ci ritroviamo con gli ebook più cari del pianeta e sui quali viene applicata la tariffa maggiore di IVA (il 21%).
Non è simpatico fare sempre la differenza tra noi ed altri Paesi. 
Purtroppo spesso ne siamo costretti, soprattutto negli ultimi tempi e in diversi settori della vita sociale di tutti noi.

Officine Editoriali segue naturalmente molto da vicino il mercato degli ebook, essendo una casa editrice digitale che sta nascendo. 
La nostra intenzione è di non finire nel tritacarne di coloro che difendono gli interessi personali a tutti i costi senza avere una visione almeno più globale di quanto sta accadendo nel mondo in termini di nuove abitudini.
Continuate a seguire Officine Editoriali per rimanere aggiornati sul mercato degli ebook e sulle attività che stiamo portando avanti per dare finalmente inizio al lavoro di pubblicazione.

sabato 14 aprile 2012

Seguiamo Officine Editoriali nel suo percorso verso il lavoro

Non è difficile. Soprattutto in questo periodo quasi di riflessione in cui continua a svolgersi il versamento delle quote prenotate dai sottoscrittori del progetto di Officine Editoriali.
Nello stesso tempo, raccogliamo i contenuti per le prossime pubblicazioni e valutiamo le varie ipotesi di sito futuro, con tutte le funzionalità necessarie ad una azienda in erba come Officine Editoriali.

Continuiamo oltremodo a cercare sinergie. Per noi rimangono importanti e fondamentali. 
Anche in questo contesto  vogliamo parlare ed agire fuori dal coro perché noi crediamo che la collaborazione tra più soggetti porti ad una produttività maggiore e migliore in termini di qualità.

Siamo sicuri che troveremo collaborazione soprattutto tra i piccoli editori che come noi pensano alla collaborazione come ad una opportunità e ad un arricchimento vicendevole e non a una sorta di concorrenza spietata..
Per questo motivo, Officine Editoriali parteciperà al prossimo IV Salone dell'Editoria Sociale che si svolgerà a Roma presumibilmente nel mese di Ottobre 2012.
Non abbiamo potuto partecipare alla III edizione perché eravamo ancora in fase di raccolta fondi ma è una manifestazione alla quale abbiamo guardato con interesse fin dall'anno scorso.
Continuate a seguire Officine Editoriali per rimanere aggiornati sull'avanzamento lavori e sulle ipotesi e le idee per uno sviluppo migliore dell'attività.

venerdì 13 aprile 2012

Lo Youm. Lo schermo flessibile della Samsung.

Abbiamo già parlato qualche giorno fa dello schermo flessibile della LG che entro l'estate presenterà questo prodotto della nuova frontiera.
Ebbene la Samsung è andata oltre. Ha dato un nome, Youm appunto, agli schermi flessibili che aveva presentato già durante il 2011.

Dunque lo Youm sarà strutturato secondo quattro strati:


  • Polarizzatore
  • Incapsulamento
  • Livello organico
  • e la pellicola flessibile Film TFT che sarà posta sul livello organico per rendere più leggero e infrangibile questo tipo di schermi
Cliccando qui potete visionare un video di presentazione del nuovo prodotto.

Certo è un sfida tutta da seguire. Mi viene da pensare ad uno smartphone flessibile. 
Chi lo sa se sarà mai possibile? 
E come si adatteranno le batterie? 
Saranno rese flessibili anche quelle? 
Affascinante! Semplicemente affascinante!

Seguiamo questo percorso tecnologico con Officine Editoriali. Noi ne siamo molto interessati, ovviamente. E siamo sicuri che in un tempo non troppo lungo ci saranno evoluzioni che nemmeno immaginiamo.

Continuate a seguire anche Officine Editoriali e il suo lavoro, presente e futuro. 

giovedì 12 aprile 2012

Apple e gli editori d'accordo sui prezzi degli ebook.

Non tutti gli editori, naturalmente, ma alcuni tra i più noti. Parliamo di Hachette, Harper Collins, Macmillan e Penguin.
Il Dipartimento di Giustizia americano li accusa di aver fatto cartello con Apple per determinare il prezzo degli ebook a danno di Amazon e altri rivenditori e parla di "significative problematiche di antitrust".
Dunque Apple e gli editori avrebbero bloccato i prezzi all'origine invece di lasciare i rivenditori liberi di decidere il prezzo.
L'accordo prevede che gli editori stabiliscano i prezzi degli ebook sui quali Apple tratterrà il 30%. Non male, davvero!
L'accordo sarebbe stato siglato in concomitanza con l'uscita sul mercato del nuovo iPad.
Ma se ne parlava già prima ed è una diatriba che si trascina da un pò tanto che abbiamo avuto già modo di parlarvene su qualche post precedente.
Insomma, giochi scorretti a livelli altissimi. Perché anche Amazon non sembra essere immune da certe tentazioni e anche di questo abbiamo parlato su qualche post precedente.
Non è detto comunque che bisogna rimanere a livelli più bassi per evitare certe tentazioni. L'impressione è che arrivati a un certo punto ci si lasci travolgere e coinvolgere.
Officine Editoriali seguirà la sua mission sempre e avrà sempre chiari e presenti i valori su cui si basa il suo modo di lavorare e la sua filosofia.
Se questo dovesse venire meno, verrebbe meno lo scopo stesso di Officine Editoriali.
Seguite Officine Editoriali per sapere se ce la farà a rimanere fedele ai suoi principi.

mercoledì 11 aprile 2012

Autore, Editore, Agente Letterario...l'ingannatore e l'ingannato

Lo sanno praticamente tutti che l'Agente Letterario rappresenta gli interessi dell'Autore presso l'Editore. 
Tra le altre cose, si occupa di "...tutelare l'autore contro le eventuali invasioni di campo dell'Editore..." come spiega Giulio Mozzi nella sua Guida "Consigli tascabili per aspiranti scrittori" edito da Terre di Mezzo.
Ma allora la domanda sorge spontanea... E i diritti d'autore? Non sono le case editrici a volerli a tutti i costi per difendere...chi? Diritti d'Autore. Verrebbe da dire gli autori. 
Ma se gli autori li difende l'agente letterario contro le case editrici i diritti d'autore a cosa servono? A tutelare le case editrici, allora.

E torniamo al solito discorso e ai mille dubbi che Officine Editoriali ha spesso espresso attraverso i suoi post su questo blog.
Qual'è il gioco che hanno sempre fatto le case editrici e che continuano a fare? 
E finora, rendiamoci conto che abbiamo parlato sempre di mercato editoriale riferito ai libri stampati. 
Ora che il digitale avanza paurosamente e velocemente, le case editrici si vedono perse. E, soprattutto in ritardo. 
Da qui il DRM, il Watermark e diavolerie varie per difendere sé stesse e non gli autori dalla pirateria digitale che sembrano temere in maniera considerevole ma che sotto, sotto ringraziano perché così si possono nascondere i veri pirati.

Officine Editoriali cercherà di essere, come casa editrice, il meno invasiva possibile.
La realtà delle cose e la nostra mission e i nostri valori ci portano a decidere fuori dal coro. Ed è quello che Officine Editoriali farà.
Continuate a seguire Officine Editoriali su questo blog per tenervi aggiornati.

martedì 10 aprile 2012

Gli editori e il Diritto d'Autore

In altri precedenti post abbiamo toccato questo argomento e sempre per prendere posizione contro qualsivoglia tentativo di difendere i propri interessi mascherandosi da paladini contro la pirateria digitale. 
Così è nato il DRM, Digital Rights Management, una sorta di gradino contro cui si imbattono solo i lettori seri che acquistano ebook protetti in questo modo e contro il quale, invece, i famosi pirati hanno già capito come fare per aggirarlo e già, effettivamente, lo fanno in pochissimi minuti. 
Basta addirittura fare un giro sulla rete per incappare facilmente in programmi che detronizzano le tanto pubblicizzate facoltà di protezione di questo sistema.

Tutti gli editori, in attesa di comprendere meglio il mercato digitale, hanno adottato il sistema di protezione DRM
Tutti tranne uno. Hachette, casa editrice francese viene allo scoperto rinunciando al DRM e spiegandone i motivi attraverso la sua portavoce Maja Thomas.

Officine Editoriali ha prestato e continua a prestare attenzione allo svolgersi di discussioni sul tema attraverso i vari articoli apparsi e che appaiono soprattutto sulla rete e si è documentata sulle possibilità e i modi di proteggere gli autori soprattutto.
Per questo motivo, ha deciso che per le sue opere adotterà le licenze Creative Commons in una delle loro sei possibili versioni in accordo con gli autori.

Per saperne di più, continuate a seguirci su questo blog. 
Fra poco sarà disponibile il sito ufficiale di Officine Editoriali sul quale verrà dirottato anche questo blog.

lunedì 9 aprile 2012

Il lavoro e Officine Editoriali

Ci occupiamo di lavoro perché il disagio viene anche dalla mancanza di lavoro. 
E siccome stanno succedendo tante cose e tante ne succederanno, secondo noi, ci permettiamo di segnalare questo articolo apparso oggi sul Fatto Quotidiano a firma di Guido Scorza, molto attento ai temi della libertà di informazione soprattutto l'informazione proveniente da Internet.
Ed è proprio di oggi la notizia che dal Ministero del Lavoro sia partito l'ordine di chiudere il sito dplmodena.it, un sito privato il cui titolare è Eufranio Massi, dirigente del Ministero del Lavoro e studioso di diritto e delle politiche del lavoro. 
Un sito privato dunque che permetteva di avere dettagli sulle tematiche e problematiche del lavoro soprattutto in un momento come questo in cui  tutto è ingarbugliato e il mondo del lavoro ancor di più. 
Specialmente quando i lavoratori capiscono che devono rimanere informati e che sarebbe possibilissimo qualche piccolo trucco e sotterfugio per far passare cose non proprio ortodosse per i loro interessi, viene obbligato a chiudere un sito preciso e dettagliato nei suoi contenuti.

La rete si ribella, naturalmente, ma non capiamo il Ministro Fornero dove voglia andare  a parare.
Sull'articolo citato sopra potete leggere naturalmente di più. 
Quello che vogliamo ricordare è che Officine Editoriali si interessa all'argomento poiché il disagio comincia proprio da qui. Dalla mancanza di lavoro che conduce a un nuovo disagio, anche se non nell'immediato. 
La mancanza di lavoro rischia di creare nuove e tante persone disagiate. E rischia di far perdere loro la dignità e il rispetto di sé stessi.

Noi saremo sempre attenti a questo tema, sia per ciò che riguarda i giovani sia per ciò che riguarda i meno giovani e coloro che si ritrovano senza lavoro in età matura.
Perciò stiamo ad osservare. Purtroppo ci viene da dire che assistiamo impotenti alle azioni di persone che legiferano senza comprendere veramente le conseguenze a cui sottopongono i lavoratori  le loro famiglie. 
Mentre noi le abbiamo ben chiare. Come crediamo molti di voi.
Continuate a seguire Officine Editoriali su questo blog prima di venire reindirizzati sul nuovo sito.

giovedì 5 aprile 2012

La raccolta fondi

Quasi un mese fa abbiamo chiuso la raccolta fondi e siamo passati ad organizzare i versamenti delle quote prenotate. Dopo i primi giorni in cui i versamenti sono pervenuti regolari, sono notevolmente rallentati e al momento siamo arrivati a circa la metà dei versamenti effettuati. 
Ci appelliamo perciò a coloro che non hanno ancora effettuato il versamento delle quote pregandoli di farlo al più presto per permetterci di poter organizzare il lavoro presente e anche quello futuro.

Intanto non ci stanchiamo di ripetere che, parallelamente all'impegno di chiudere effettivamente la raccolta fondi, stiamo raccogliendo i contenuti per le future opere di Officine Editoriali
E confermiamo anche che la prima opera sarà gratuita per tutti coloro che volessero scaricarla dal nostro sito. 
Sito che attualmente è in costruzione e che ci auguriamo presto di poter presentare includendo anche questo blog che finora ha svolto egregiamente il suo lavoro, quello di mantenere un filo diretto tra Officine Editoriali e i suoi utenti e sostenitori.

La prossima tappa, dunque, sarà quella di presentarvi il nostro lavoro attraverso il nostro nuovo sito.
Nel frattempo, continuate a seguirci su questo blog e conoscerete tutte le novità di Officine Editoriali.

lunedì 2 aprile 2012

Prendiamo le nostre decisioni

Giorni frenetici per le decisioni da prendere e il lavoro di Officine Editoriali che va avanti parallelamente agli ultimi impegni per la raccolta fondi.
Stiamo ancora raccogliendo il denaro. 
Ancora, perché la metà dei sottoscrittori, purtroppo, manca all'appello. 
Noi ci auguriamo che sia solo una questione di organizzazione. Ma tant'è.

Questo sta facendo rallentare un pò i tempi degli obiettivi anche se ne approfittiamo per studiare bene le cose da fare e soprattutto per avvantaggiarci sul lavoro che poi farà parte di Officine Editoriali. Cioè i contenuti e il loro editing.

Stiamo anche continuando a lavorare sulle piccole azioni burocratiche che però sono quelle piccole promesse fatte a suo tempo da Officine Editoriali nei confronti dei sostenitori del progetto e che adesso vanno mantenute. 
Riguardano il contratto che stiamo inviando a tutti i sottoscrittori che hanno versato le loro quote e che da loro la possibilità di scaricare gratuitamente  tutte le opere editate durante il primo anno di attività di Officine Editoriali e di partecipare ad un laboratorio di scrittura, sempre in forma gratuita.

Dunque c'è già lavoro anche se non riusciamo per il momento a vederne i risultati. Ma noi pensiamo che manchi veramente poco.
Voi potete intanto continuare a seguirci su questo blog che fra poco diventerà parte del nuovo sito di Officine Editoriali.