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venerdì 10 agosto 2012

Self publishing: pochi che vendono molto, molti che vendono pochissimo.

Allora, diamo qualche numero sul self publishing e i conti li ha fatti al centesimo lo scrittore inglese Ewan Morrison. Ha monitorato il mercato del sefl publishing per cinque anni e poi è venuto fuori con tanto di pensieri e risultati negativi, tutti documentati.

Sostiene infatti che la storiella del marketing attraverso i social media è una bella fregatura e serve soltanto a coloro, sempre i soliti noti, che organizzano corsi di marketing multimediale e li vendono con moneta sonante...tanta moneta sonante.

Sostiene anche che la maggior parte degli scrittori in erba lavora e solo nel tempo libero (o quello che gli rimane del tempo libero visto che magari lo utilizza anche per la famiglia, i figli, le amicizie) può organizzarsi per cercare di rendere il più possibile visibile il suo libro. 
Lo fa su Facebook, lo fa su Twitter e quant'altro. Oppure si affida a qualcuno che lo fa per lui, a pagamento ovviamente. Ma a quel punto, sembra che coloro che offrono questo tipo di servizio si rivolgano alla fine ai suoi stessi amici di Facebook o ai suoi follower di Twitter. E quindi il tutto si riduce a pochi numeri senza vendere nemmeno una copia del libro.

Sostiene perfino che se ti mettessi per strada a vendere il tuo libro a pochi euro potresti ottenere molto di più.
Ora, noi siamo piuttosto guardinghi. Se ciò è vero, l'editore ha ancora una sua funzione e una sua importanza e, naturalmente, questo ci fa piacere, al di là di tutto. E abbiamo modo di credere che sia così. Altrimenti, lo scrittore in erba, chiunque esso sia, deve necessariamente dedicare del tempo, e tanto tempo, alla promozione del suo lavoro, come fanno tutti e come fanno gli editori.
Ma vi lascio al Morrison pensiero su questo link.

Officine Editoriali segue il mercato e segue le nuove forme di pubblicazione e auto pubblicazione. Un mondo che attualmente è in fermento.
Continuate a seguire Officine editoriali su questo blog e rimanete aggiornati.

martedì 7 agosto 2012

Vince l'ebook anche nel Regno Unito

A distanza di poco più di un anno dall'annuncio di Amazon sulle vendite digitali maggiori di quelle cartacee negli Stati Uniti, arriva lo stesso annuncio, sempre da parte della compagnia di Jeff Bezos relativo stavolta al mercato digitale del Regno Unito
Dove su ogni 100 copie di libri cartacei venduti, corrispondono 114 copie di ebook. Non male.
Se facciamo due conti, o se facciamo attenzione a ciò che dicono gli "esperti", quelli che seguono questo mercato da tanto tempo, dai suoi albori, tempo tre anni e anche in Italia le vendite degli ebook supereranno quelle dei libri di carta.

Noi non abbiamo dubbi in proposito anche se ci sembrano un tantino azzardati i tre anni...nel senso che ci sembrano pochi, per la verità. 
E' vero, e questo nemmeno lo mettiamo minimamente in dubbio, che il mercato del digitale  registra ormai da qualche anno una crescita esponenziale ma è anche vero che siamo in Italia. Un mercato che cresce lentamente. In questo caso nemmeno per colpa sua ma di chi lo monitora e lo manipola anche.

Cresce dunque il mercato degli ebook ma cresce anche, come afferma Jorrit Van der Meulen, vicepresidente di Kindle Europa, il mercato del libro cartaceo.
E questo, naturalmente, non può che farci piacere. Perché vorrebbe dire che l'editoria cresce. Notizia in controtendenza con quanto si legge in questi giorni sulle case editrici in difficoltà.

Va da sé che qui parliamo dei numeri di Amazon e, onestamente, non so se Amazon faccia testo relativamente al mercato globale o se invece non faccia tendenza e piuttosto indirizzi il mercato.

Potete approfondire l'argomento a questo link ma di fatto rimangono i numeri a testimoniare un mercato nuovo e ancora misterioso per tanti versi.

Officine Editoriali vi segnalerà sempre temi del genere e vi terrà informati.
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domenica 5 agosto 2012

Crisi editoriale: tutti puntano sugli ebook

E' possibile leggere i numeri su questo articolo di Silvia Truzzi su Il Fatto Quotidiano di oggi.
La crisi c'è. Forse qualcuno se n'è accorto. Non tutti, per la verità, ma alcuni lo sanno da tempo e ne fanno le spese. 
E, a proposito di spese, sono in molti ormai a cercare di contenerle.
Dunque secondo l'articolo di Silvia Truzzi, è stato un anno horribilis per le casa editrici. 
Non abbiamo ragione di dubitarne per quanto detto prima perciò sembra che tutti rispolverino vecchi nomi, vecchi titoli e anche nuovi fenomeni, come quelli degli ebookSempre per mantenere i prezzi contenuti. 
Anche se noi ci chiediamo "Contenuti rispetto a che cosa?" Ai libri di carta o al mercato in generale e più specificatamente alla crisi che imperversa e che ha già incominciato a dettare i prezzi?

Perché noi siamo convinti che ci sono periodi in cui bisogna davvero smetterla di fare il bello e il cattivo tempo, soprattutto quando si percepisce e anzi se ne ha a volte la certezza più completa, che arriveranno fattori decisamente sconosciuti a dettare le regole del gioco. Un gioco nuovo ma non per tutti. Quelli che la crisi Ahiloro! l'hanno cominciata a vivere già da qualche anno non se ne stupiranno. 
Piuttosto, si stupiranno di quelli che se ne cominceranno a stupire. Perdonate il gioco di parole ma è azzeccato.

Per rientrare, comunque, nel tema di apertura di questo post, vogliamo aggiungere che il discorso della domanda offerta fin qui portato avanti dal neoliberismo imperante in ogni tipo di mercato è risultato fallimentare. 
In America sono in molti e già da diverso tempo a difendere una politica di contenimento dei prezzi a vantaggio della quantità. Cioè vendo a meno ma vendo di più. 
Qui invece, a vantaggio sempre e soltanto del profitto personale, a maggiore domanda corrisponde un prezzo maggiore, quando invece dovrebbe essere il contrario. Dato che c'è più domanda e certamente ci sarà un guadagno, abbassiamo i prezzi e guadagneremo sulla quantità. In questo modo daremo a tutti la possibilità di comprare. 

Non è poi così difficile da comprendere. E' incomprensibile invece come mai si faccia finta (e lo sottolineiamo) di non capire e di cercare soluzioni che non si discostino troppo dalla realtà attuale. Una realtà  creata ad hoc a danno degli altri.

Da questo blog abbiamo sempre criticato il fatto che le case editrici più grandi abbiano stabilito prezzi degli ebook non proprio corrispondenti alle richieste del mercato. 
Lo hanno fatto in attesa di capire in quale direzione andasse questo mercato del digitale. 
Salvo poi correre ai ripari quando la crisi comincia a rosicchiare lentamente ma inesorabilmente il guadagno sempre perseguito e sempre ottenuto.
ABBASSATE I PREZZI DEGLI EBOOK! Officine Editoriali lo sostiene da tempo. 
Vi terremo informati su altre voci che si leveranno in questo senso.
Continuate a seguire Officine Editoriali su questo blog e rimanete informati.

giovedì 2 agosto 2012

Il nuovo sito: cominciamo ad avere un'idea

E' quasi pronto il nuovo sito di Officine Editoriali...anzi...IL sito di Officine Editoriali
Abbiamo avuto modo di vederlo oggi nel suo aspetto larvale ma ci è piaciuto tantissimo.
Ora dobbiamo solo perfezionarlo e nel mese di Agosto sarà ufficiale e pronto all'attività vera e propria di questa piccola casa editrice digitale.

Dopo esattamente un anno da quando abbiamo cominciato a credere in questo progetto e a fare qualcosa per metterlo in pratica, Officine Editoriali prende forma sempre di più e non possiamo che esserne entusiasti.

Dunque sarà durante questo mese di Agosto 2012 (non sappiamo dire con precisione quale sarà il giorno) che saranno messe in vendita anche le prime opere.
Naturalmente ne daremo notizia sui social network che utilizziamo normalmente per la nostra comunicazione e attraverso i canali di comunicazione che riterremo efficaci al nostro scopo.

Per ora vi invitiamo a continuare a seguire Officine Editoriali su questo blog e vi preghiamo si rimanere aggiornati sulla nostra attività e sulle questioni del mondo.

sabato 28 luglio 2012

Perché in Italia non è possibile liberalizzare

E tanto meno privatizzare. Se ci addentriamo poco poco nel tema dei diritti d'autore e osserviamo cosa sta facendo la SIAE e come si muove il nostro Governo, comprendiamo un pochino meglio.
Ma è irrimediabilmente lo stesso in qualsiasi altro settore della nostra vita sociale.

Per ciò che riguarda la SIAE vi rimando al blog di Guido Scorza su Il Fatto Quotidiano che, ovviamente, lo spiega molto bene e segue le vicende dei diritti d'autore da molto più tempo e sicuramente meglio di noi.

Per tutto il resto vogliamo qui ribadire, anche prendendo ad esempio ciò che succede per i diritti di autore, che finché il profitto personale avrà il sopravvento e guiderà ogni azione di chi dovrebbe tutelarci, incluso il Governo, le cose non potranno cambiare per ovvie ragioni.
E poiché ciò che governa l'Italia, più di ogni altro paese, almeno in Europa, è la logica del profitto personale, del proprio tornaconto, dell' "hanno rubato tutti ora tocca a me", le cose qui sembrano davvero lontane, lontanissime da venire.

Noi continuiamo a non disperare, naturalmente, ma quando sentiamo queste cose è un pò dura dare credito alle nostre più rosee speranze.
Privatizzare e liberalizzare in Italia significa mettere il mercato in mano ai privati, appunto, e i privati non sono maturi per perseguire "politiche" comunitarie, nel vero senso della parola. Se molti di questi privati non pagano le tasse, in Italia, come si può pretendere che lavorino per il bene, anzi per il benessere, del proprio Paese
Capite facilmente che non è possibile. 

Crediamo invece che la cosa migliore è mantenere le istituzioni, soprattutto le più nevralgiche per la nostra vita quotidiana, il più possibile a livello di gestione pubblica. 
E pensiamo anche che non sia vero che le cose in mano ai privati funzionino meglio perché investono di più. 
Anzi...se possibile è proprio il contrario...sempre per ciò che dicevamo del profitto personale ecc..

Officine Editoriali continuerà ad intervenire ancora e ancora su questi temi.
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mercoledì 11 luglio 2012

Kobo/Mondadori: un e-reader per il mercato italiano.

Pare proprio che dal prossimo autunno verrà presentato un nuovo strumento targato Kobo/Mondadori
Un e-reader ma anche un tablet. Dovrebbe chiamarsi Kobo Touch e secondo loro sarà diverso dagli altri (non avevamo dubbi!), collegato via WiFi ad Internet ma soprattutto dal quale si potranno leggere ebook in qualsiasi formato. 
Lo annuncia Maurizio Costa, amministratore delegato di Mondadori e conferma che lo strumento sarà venduto anche nelle 400 librerie Mondadori.
Maurizio Costa dice anche che loro, contrariamente ad Amazon e Apple, prediligeranno un sistema aperto e per questo faranno "...viaggiare su Kobo anche libri di altri concorrenti...". Naturalmente Costa parla anche di prezzi economici.
Ci chiediamo se questo Kobo Touch risulterà essere l'apparecchietto che farà sentire  i grandi editori con le spalle al sicuro; se questo strumento rappresenterà la sicurezza che finora è mancata agli artefici del mercato digitale italiano per ciò che riguarda una politica più dichiarata, più trasparente e sincera e meno di attesa come è sembrato finora ai comuni mortali.
Certo non è difficile credere che con uno strumento del genere Mondadori si senta sicura. 
Potrà vendere quello che vuole, in tutti i formati, al prezzo che vuole e sicuramente costringendo gli altri ad adeguarsi. A pensarci bene, non sarebbe male. Sarebbe il rappresentante di quella filiera che negli Stati Uniti è stata sempre rappresentata da Amazon. Insomma, potrebbe diventare l'Amazon Italiano.

Peccato che, non ci stancheremo mai di ripeterlo, siamo in Italia e ci viene in mente che tutto sarà possible tranne un prezzo economico degli ebook. 
Perché crediamo ancora, tranne ricrederci (e lo speriamo vivamente), che Mondadori non vorrà dettare legge da questo punto di vista dato che mantenendo i prezzi ad un certo livello ne avrà in termini di vantaggi economici e di manipolazione del mercato.

Officine Editoriali seguirà questo tema e staremo a vedere.
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lunedì 2 luglio 2012

Kindle Fire 2 in arrivo

Entro la fine del mese sarà presentato ufficialmente e sarà in vendita per la fine del 2012, quando Amazon provvederà anche ad abbassare il prezzo dei Kindle di prima generazione (dovrebbero attestarsi attorno ai 150 dollari).

Il nuovo Kindle Fire 2 avrà una fotocamera, pulsanti fisici per il volume e uno schermo da 7 pollici a risoluzione di 1280x800 pixel (l'attuale Kindle ha una risoluzione di 1024x600).

Addirittura si parla di un ulteriore modello che Amazon intenderebbe immettere sul mercato. 
Un modello con un involucro metallico invece che di plastica, di dimensioni più sottili e privo di pulsanti frontali.
Anche il vecchio Kindle però potrebbe essere aggiornato.

Insomma, grandi novità e grandi aggiornamenti in vista. 
Del resto, non poteva che essere così. 
Amazon, da brava leader del settore, non molla la presa e comprende che da qui ai prossimi due anni, il digitale avrà coperto gran parte del mercato mondiale facendo i dovuti distinguo tra chi arriverà prima e chi un pochino dopo.

Certo le piattaforme saranno importanti per muoversi in questo mercato, per rendersi visibili e per essere sempre nella competizione ma di questo parleremo nel  prossimo post.

Officine Editoriali è tremendamente interessata al mercato del digitale.
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giovedì 7 giugno 2012

Officine Editoriali a Milano al Festival della Letteratura.

Officine Editoriali domani sarà a Milano per partecipare al Festival della Letteratura.

Saremo presenti in diretta streaming dall'Ostello Bello di Milano, in via Medici 4 dalle 17:00 alle 18:00 e oltre.
Chi può partecipi. E' il primo Festival della letteratura itinerante a Milano e  richiamerà certamente l'interesse di molti.

Noi siamo emozionati di partecipare a questo evento. 
E siamo emozionati di presentare il nostro progetto ufficialmente per la prima volta.

Continuate a seguire Officine Editoriali su questo blog per sapere di più del Festival della Letteratura di Milano e  per rimanere aggiornati.

lunedì 4 giugno 2012

Ebook: dove siamo arrivati?

Ci eravamo fermati alla fine del 2011, anche se vari articoli ed eventi ci avevano dato un'idea della strada che si stava percorrendo.
La fine del 2011, segnatamente il Natale 2011, ha impresso un'accelerazione al mercato degli ebook (parliamo dell'Italia naturalmente visto che oltre oceano le cose vanno diversamente già da diverso tempo) con l'avvento del Kindle del quale se ne sono venduti cifre considerevoli.
Poi abbiamo avuto l'evento IfBookThen a Milano nel Febbraio del 2012
Poi il Salone del Libro di Torino lo scorso Maggio.
E, a parte IfBookThen che si occupa proprio del mercato degli ebook anche a livello internazionale, l'evento di Torino ha segnato o, meglio, ha voluto segnare e sottolineare con lo slogan "La primavera digitale" il fatto che ormai non si può più fare a meno di considerare il mercato degli ebook come una realtà che sempre di più prende strada, che gli editori lo vogliano o no.

Tra qualche giorno (inizierà il 6 Giugno e terminerà il 10) si aprirà il Primo Festival della Letteratura di Milano (al quale parteciperà anche Officine Editoriali) dove si parlerà senza dubbio di ebook e di mercato digitale e dove il virtuale si mischierà al reale.
Comunque, per darvi un'idea di cosa sia successo finora, possiamo analizzare questo grafico edito dall'AIE (Associazione Italiana Editori) che pubblica annualmente i quaderni di Giovanni Peresson sullo Stato dell'Editoria in Italia:
Sembra molto chiaro l'andamento a partire dal Gennaio del 2010 fino ad arrivare al Maggio del 2012.
Da qui è possibile capire anche cosa succederà a livello di incremento dello stesso mercato.
E' impossibile fermare questa tendenza. Non possiamo fare altro che accogliere con gioia le innovazioni anche in fatto di lettura e considerare semplicemente l'ebook come un libro da leggere tenendo in considerazione le dovute puntualizzazioni e, soprattutto, senza fare differenze tra il supporto di carta e quello digitale. Nel senso che vi esortiamo a pensare a due cose diverse. 
Il libro stampato è una cosa, l'ebook tutt'altra. L'ebook non è un libro di carta su supporto digitale. E' un ebook!
Officine Editoriali segue con molta attenzione il mercato digitale e il suo andamento.
Voi continuate a seguire Officine Editoriali se volete rimanere aggiornati.

lunedì 28 maggio 2012

Mi pubblico o mi pubblichi?

Grande dilemma al quale vanno incontro prima o poi tutti gli scrittori in erba che sono certi di aver scritto qualcosa che rimarrà nella storia e che desidererebbero farsi pubblicare dai più grandi editori o magari, se non ci riescono, anche da editori minori, purché sia in formato cartaceo.

Molti decidono di intraprendere la strada dell'autopubblicazione (o self publishing) perché così, se va bene, lo dovranno prendere in considerazione anche nelle case editrici.
Molti altri decidono di auto pubblicarsi a prescindere e rimarranno fedeli al sistema indie anche in futuro.
Da un estratto di Joanna Penn, su Storia Continua, si sostiene che ci sono libri e libri e che alcuni possono essere pubblicati in forma tradizionale da editori tradizionali mentre altri vanno pubblicati seguendo differenti strategie e strumenti. 
Si dice che gli editori sappiano il fatto loro e che sappiano anche cosa stanno facendo quando rifiutano o accettano o rimandano.
Onestamente io penso che si prendono anche delle belle cantonate. 
Salvo poi rendersene conto quando quell'autore rifiutato ha spopolato tra i lettori dopo la auto pubblicazione.
Dite che non è possibile? Oh! Sì che lo è! 
Se non parliamo di libri costruiti da capo a piedi dall'editor della casa editrice di turno, tutto il resto sarà anche una questione di fiuto e di professionalità ma spesso viene meno il cuore e questi "valutatori" guardano soprattutto con il senso degli affari che ultimamente difetta a parecchi.

Approfittiamo di questo post per comunicare a chi ci segue che dal prossimo 6 Giugno e fino al 10, saremo presenti al Festival Itinerante della Letteratura di Milano dove avremo l'opportunità di presentare il progetto di Officine Editoriali nel suo insieme e puntualizzarne la mission.
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sabato 26 maggio 2012

6 -10 Giugno. Festival della Letteratura di Milano.

E' una data importante. Grazie a Libriamo tutti, uno dei promotori dell'iniziativa, dal 6 al 10 Giugno 2012 si terrà a Milano il Festival della Letteratura. E' il primo e si chiama proprio "Primo Festival Letteratura Milano".

E' una sorta, anzi lo è a tutti gli effetti, di festival itinerante per la città che tocca teatri, librerie, spazi pubblici aperti o anche tram o...qualsiasi luogo dove ci si possa incontrare. 
Ogni ora di ogni giorno in un posto diverso dove è possibile incontrare "...la gente che legge e la gente che scrive, la gente che recita e quella che assiste, la gente che canta, che s'incanta, che suona, che stampa, che disegna, che racconta, che soffre, che denuncia, che ammalia..."

Scusate tanto ma a noi di Officine Editoriali questa frase è piaciuta tantissimo. 
Ed è piaciuto tantissimo tutto il progetto e l'innovatività e la passione che vi si legge. 
Vi rimandiamo ai vari link per approfondire l'argomento, naturalmente.
I promotori spiegano anche come partendo dal basso e dalla collettività, spesso le sfide si vincono benché viviamo ancora in un mondo dove le regole del mercato sono ben altre.
Del resto, è la stessa cosa che ha fatto Officine Editoriali per realizzare il suo progetto di casa editrice.

Oltretutto, Officine Editoriali parteciperà a questo progetto perché ci sembra davvero un miracolo in un mondo che non ha più certezze. 
Ma, paradossalmente, viene più facile credere ai miracoli. Forse per una sorta di compensazione, di contrappasso naturale, o semplicemente per un sano e innato istinto alla sopravvivenza. 
Non potendo più contare su cose "concrete" sulle quali ho sempre contato, mi metto a contare sui miracoli, cose completamente "astratte"
Vuoi vedere che magari si realizzano?

Il Festival della Letteratura di Milano è un evento che vale la pena di sostenere ed al quale partecipare risulta un privilegio.
Noi siamo emozionati di poterlo fare. 
Partecipare al Primo Festival della letteratura di Milano ci sembra una bella opportunità, soprattutto perché stiamo nascendo proprio in questi giorni e questo potrebbe rappresentare il nostro battesimo, in senso proprio "metaforicissimo" (ci perdonerete il neologismo).
Ci piacerebbe prenderlo anche come un invito e clonarlo pari pari nella nostra città, Roma e, anzi, allargarlo alla Regione. Chissà se i ragazzi di Libriamo Tutti ci daranno una mano. Qualcosa mi dice che potrebbero esserne ben lieti.

Continuate a seguire Officine Editoriali su questo blog se volete rimanere aggiornati su iniziative interessanti come questa.

sabato 19 maggio 2012

Leggere a colori...su un e-reader

Vogliamo stupirci ancora? Ma perché?
Dopo aver letto e saputo degli e-reader pieghevoli cos'altro potrebbe stupirci?
Un e-reader a colori, tutto sommato, è la cosa meno stupefacente. Ce l'aspettavamo quasi.

Ad annunciarlo, naturalmente, è la solita Amazon che conta di sfornarne circa 6 milioni per il 2012.
Quindi avremo a disposizione e-reader multitouch e a colori.
Ma non solo. La Amazon, e anche qui ne eravamo sicuri, è molto interessata alla tecnologia EPD (Electronic Paper Display), quella tecnologia che ci permette di avere in mano un e-reader formato A-5 e di poterlo piegare. 
Piegare fino a 40 gradi. Incredibile ma vero. 
Così possiamo manipolare il nostro ebook davvero come se fosse un libro stampato.

Ma a volte penso che non ci rendiamo conto in quale era viviamo.Di quale tecnologia sia al nostro servizio. Di cosa possiamo usufruire. 
E' semplicemente entusiasmante. 
E pensare che qualcuno tenta di privarcene.
Quasi quotidianamente.

Ci auguriamo che ci sia sempre qualcuno che vigili su questi sotterfugi e che noi abbiamo sempre l'opportunità di ribellarci e di dire la nostra.

Officine Editoriali segue l'evolversi della tecnologia, almeno per ciò che riguarda la lettura, e cercherà sempre di tenervi informati.
Voi continuate a seguire Officine Editoriali su questo blog e a rimanere aggiornati.

martedì 8 maggio 2012

Google negli ebook

E così anche Google entra nel mercato digitale a tutti gli effetti rendendo disponibile la sua libreria anche in Italia.

La libreria di Google era disponibile già in diversi altri paesi. Ora anche gli Italiani potranno acquistare e scaricare ebook dal proprio dispositivo Android se se ne possiede uno.
Intanto i titoli a disposizione sembrano essere all'incirca due milioni. Non male veramente. 
Anche perché con questi numeri Google diventa il più grande ebookstore italiano.

Dunque tutti nel mercato digitale, allegramente e appassionatamente.
Per questo guardo ancor più con tristezza al mercato italiano e a coloro che dovrebbero e potrebbero dare una spinta significativa alla sua crescita.
Ma non vedo nessuno in grado di farlo e nessuno che ne abbia voglia.
E' un peccato davvero. Per fortuna, in tutto ciò, i lettori possono avvalersi di competitor stranieri che sanno il fatto loro e che, soprattutto, risultano essere professionali e coerenti non solo con le loro politiche ma anche con politiche di penetrazione e di soddisfazione dell'utente finale che è ciò che conta. Altrimenti ogni buon proposito o desiderio rimane pio e irrealizzabile. 
Ma più che altro, si rischia di mettere a repentaglio un mercato nascente e che promette crescita e sviluppo.

Officine Editoriali recepisce con entusiasmo ogni nuova notizia e conferma quanto già affermato in vari post precedenti relativi all'argomento. 
Ci sentiamo davvero di dire "VIVA LA GLOBALIZZAZIONE"
Continuate a seguire Officine Editoriali e rimanete aggiornati su quanto succede di nuovo nel mercato digitale.

domenica 6 maggio 2012

Gli editori sono inutili così come sono?

E allora! E' un pò che lo sosteniamo, proprio sui post di questo blog. 
Abbiamo scritto diverse volte il nostro pensiero in proposito e non proprio palesemente l'intervento fatto a Librinnovando voleva proprio significare questo: interroghiamoci sul vecchio e sul nuovo eventuale ruolo della figura dell'editore, soprattutto del grande editore che è in grado in questo momento di intralciare lo sviluppo della lettura alternativa e anche delle idee del futuro.

Non c'è bisogno di fare chissà quali studi per capire cosa sta succedendo. Basta informarsi e fare un piccolo raffronto tra i diversi mercati o, meglio, tra il mercato italiano e i mercati internazionali e/o, se volete, tra il mercato italiano ed ognuno dei mercati che fanno parte del circuito internazionale. 
La differenza è palese. Il mercato italiano è quello che cresce di meno. 
Ma non solo sul settore digitale, mi viene da dire. A ben guardare, ogni settore nell'ambito italiano, rallenta la sua crescita rispetto al resto del mondo quando si tratta di innovare, di accettare idee nuove. Come mai? 
Perché in Italia, dalla paura di perdere profitti e, naturalmente, profitti personali, si cerca sempre di allungare il brodo prima di capire esattamente dove si va a parare. 
Il timore che qualcuno più sveglio possa arrivare primo è forte, fortissimo.

In ogni caso, quello degli editori è un caso particolare ed attuale e, per fortuna, sembra anche un problema che vive il resto del mondo. 
A parte gli editori italiani che comunque intralciano certi processi, rimane il fatto che, nel mondo intero, il ruolo stesso dell'editore viene messo in discussione. 
Anzi...soprattutto oltre confine dove, per esempio, il self publishing ha già un suo mercato che si va irrimediabilmente stabilizzando.
Jeff Bezos, patron di Amazon, forse uno che ci capisce qualcosa e che ha dettato le linee guida del mercato digitale, dice la sua e conferma quanto pensavamo noi e quanto abbiamo scritto già in tempi non sospetti. 
Vi rimandiamo alla sua intervista integrale dove spiega cosa pensa degli editori e quali siano le nuove funzioni che dovrebbero assumere; mentre gli editori pretendono di continuare a fare quello che hanno sempre fatto e addirittura di farlo come dicono loro come se fossero depositari della verità in base solo alla loro esperienza (che pure, per carità, non ci permettiamo nemmeno lontanamente di mettere in discussione).

Ma, per esempio, come dice Jeff Bezos nella sua intervista, se alla fonte i libri digitali hanno meno costi, devono necessariamente costare di meno al lettore finale. 
E' una logica conseguenza e la semplicità del ragionamento mette in ombra tutti quelli che si arrampicano letteralmente sugli specchi nel tentativo di giustificare prezzi degli ebook assolutamente sproporzionati, come accade in Italia, e che si giustificano affermando che devono pagare personale extra. Dico solo una cosa: forse ci siamo fatti un'idea di quanto costano gli ebook a Officine Editoriali, no? Dunque questa ci sembra soltanto una scusa. 

Quello che vogliamo affermare è che non ci sbagliavamo sulle nostre impressioni e perciò continuiamo a ritenerci fuori dal coro e a portare avanti certe convinzioni che poi, come possiamo vedere, ci vengono confermate addirittura da Jeff Bezos.
Continueremo a parlarne in ogni caso. 
Intanto voi continuate a seguire Officine Editoriali se volete rimanere aggiornati sull'argomento.

sabato 5 maggio 2012

Prossime iniziative

Dunque come accennato ieri, siamo sulla dirittura d'arrivo per la definizione giuridica del progetto di Officine Editoriali che, finalmente, sta per vedere la luce ed essere trasformato in qualcosa di più concreto.

Officine Editoriali sarà molto probabilmente una associazione culturale, almeno nei primi tempi.
In virtù di questo, contiamo di organizzare eventi culturali e di partecipare a quelli che ci si presenteranno andando avanti nell'attività.

Per la fine di giugno con ogni probabilità parteciperemo ad un evento culturale a Roma circoscritto alla zona Tuscolana fino a San Giovanni, con relativa notte bianca. 
Durerà una settimana e potremo presentare i nostri lavori e la nostra attività.

Ad Ottobre contiamo di partecipare al Salone dell'Editoria Sociale che si svolgerà a Roma
E' un evento molto interessante al quale non abbiamo potuto partecipare lo scorso anno perché Officine Editoriali era davvero a livello embrionale. 
Ma già l'anno scorso ci eravamo ripromessi di partecipare alla edizione successiva.

Nell'intervallo di tempo che intercorre tra le due manifestazioni, contiamo di organizzare noi qualcosa, relativamente alla presentazione dei nostri lavori e puntiamo a coinvolgere soggetti del settore, magari piccoli come noi e che come noi sono in start up.

Lavoriamo parallelamente su diversi fronti dell'attività e questo ci sta permettendo di ottimizzare i tempi per quanto ci siano stati dei ritardi nella raccolta completa dei fondi.
Ma siamo arrivati. E questo ci entusiasma e ci carica di energia per proseguire in un percorso che stiamo appena iniziando.

Seguite Officine Editoriali su questo blog se volete rimanere aggiornati e continuare a fare il tifo per noi.

lunedì 30 aprile 2012

Il terzo incomodo tra Apple e Amazon

Purtroppo o per fortuna, arriva il terzo competitor che prenderà posizione tra Apple e Amazon
E che competitor....nientemeno che Microsoft in società con Barnes & Noble.

In questo modo, la Microsoft metterebbe il piedino in un settore nuovo ma sul quale ha sicuramente visto un profitto e questo la dice lunga su cosa ci si aspetta dal mercato degli ebook. 
Il fatto che vi entri spalleggiato da Barnes & Noble mette al sicuro l'azienda di Redmond da eventuali gaffe. 
Da parte sua, Barnes & Noble, benché non all'altezza di mercato di Amazon, ha comunque le sue competenze nel settore e in questo modo riuscirebbe ad ampliare la sua quota di mercato.
La Microsoft entrerebbe nell'affare con un investimento pari a 300 milioni di dollari  mentre Barnes & Noble manterrebbe l'84,2% della quota azionaria della nuova società che, peraltro, non ha ancora un nome.
Per saperne di più, cliccate qui e leggete l'intero articolo.

Dunque lo scenario potrebbe cambiare notevolmente con l'ingresso sul mercato di un soggetto di questa portata.
Certamente non sarà di nessun beneficio nella diatriba che tuttora è in corso tra Apple e Amazon  su un presunto cartello tra la Apple e alcune tra le più grandi case editrici internazionali.
Ma in futuro potremmo non assistere più a contenziosi di questo genere. La torta è assolutamente abbastanza grande per tutti e bisognerà necessariamente uscire dalla logica del profitto personale e abbandonare l'idea, e non solo, del profitto a tutti i costi se vogliamo che i lettori, gli utenti finali, godano finalmente dei benefici che meritano visto che senza di loro.......

Officine Editoriali ha le idee chiare in merito. Continuate a seguirci. Stiamo perfezionando gli ultimi cavilli per decidere la forma giuridica della nostra attività. Dunque potremo iniziare a tutti gli effetti quello che sarà il nostro lavoro.

martedì 24 aprile 2012

Arrivano gli ebook di Harry Potter

E dunque, non potevano mancare i capolavori di J.K. Rowling, la saga di Harry Potter.
Sono disponibili tutte e sette le versioni e una versione che li racchiude tutti. Non costano poco ma possiamo accettarlo come prezzo, considerando che purtroppo fare i prezzi in Italia non è semplice come altrove, dove il peso dell'IVA è enormemente più leggero.
Quindi è possibile acquistare i primi tre volumi a € 7,99. Gli altri quattro a € 9,99. Oppure il volume unico ella saga completa a € 57,54. 
Sono tutti in formato ePub e compatibili anche con Kindle.  Per saperne di più, clicca qui
E non sono dotati di DRM, che pare una cosa assolutamente positiva, ma solo di watermark.
Oh! Naturalmente le versioni digitali dei volumi di Harry Potter erano disponibili già da un pò, ma non in italiano. Ora lo sono e il pubblico italiano può usufruirne.

Anche i maggiori autori internazionali decidono dunque di pubblicare i loro libri in versione digitale ed è lecito pensare allora che ci avviamo, se mai ne avessimo avuto dubbi, verso un mercato digitale che per i prossimi anni non conoscerà crisi. 
Nonostante le reticenze di alcuni autorevoli addetti al settore e autori.

Officine Editoriali crede nella riuscita di questo mercato e addirittura lo identifica come uno di quei settori che potrebbe ro traghettarci fuori dalla crisi o comunque creare un comparto positivo, una specie di oasi felice. Non sappiamo. Forse siamo dei visionari, ma qualcuno ha suggerito di esserlo. Senza essere visionari non c'è possibilità di immaginare qualcosa di diverso e che ci arricchisca. 
Tutti quelli che hanno portato novità sono stati dei visionari.
Speriamo di esserlo anche noi. 
Intanto seguiteci su questo blog e vi terremo informati sugli sviluppi di Officine Editoriali e sulle sue prossime attività.

sabato 21 aprile 2012

Apple e il prezzo degli ebook a una svolta?

Sembrerebbe di sì date le ultime notizie che girano sulla rete. E dopo che tre delle cinque case editrici che avevano firmato l'accordo con Apple ( Harper Collins, Hachette e Simon & Schuster) si sono ritirate dal contenzioso ammettendo le loro responsabilità e dichiarando di impegnarsi a praticare prezzi più liberi e concorrenziali permettendo ad altri soggetti, come Amazon, di poter praticare i loro prezzi al pubblico.

L'Amministratore Delegato di Pinguin, John Sargent, sostiene, invece, che cedendo il passo, si tornerebbe indietro e si darebbe ancora una volta ad Amazon il monopolio di questo mercato così appetitoso.

Ed è proprio questo il punto. Un mercato appetitoso che fa gola a molti, moltissimi. L'America fa scuola anche in questo frangente, dopo tutto e in Europa stanno a guardare, soprattutto in Italia dove non si è mai capito bene come comportarsi e per questo motivo si sono mantenuti i prezzi degli ebook alti oltre ogni ragionevole limite.

Ciò che speriamo che arrivi dall'esito di questa diatriba tra la Apple e i suoi "complici" e il DOJ (Department of Justice) è che i prezzi degli ebook siano ragionevoli soprattutto per gli utenti finali, i lettori. 
Cosa che in parte già si praticava negli Stati Uniti dove un ebook costava molto meno rispetto al suo equivalente europeo, per non dire italiano.
E' anche la cosa che si augura il vice presidente della Commissione Europea responsabile della concorrenza Joaquin Almunia il quale si augura che "...venga preservata la concorrenza a beneficio dei consumatori in un mercato che cresce così rapidamente..." e plaude alla collaborazione tra il DOJ statunitense e la Commissione Europea.

Officine Editoriali continuerà a seguire questa diatriba fino alla decisione che metterà la parola fine. 
Ci auguriamo che si risolva tutto a beneficio di noi utenti e ci auguriamo  che anche in Italia le grandi case editrici decidano finalmente come comportarsi  visto che quasi sempre sono loro a dettare le linee guida, grazie ai loro quasi infiniti mezzi. 
Ci rendiamo conto che anche questo non va bene e per questo motivo cerchiamo di essere una voce fuori dal coro. In ogni caso siamo interessati a capire cosa succede e cosa succederà.
Seguite Officine Editoriali su questo blog se volete rimanere aggiornati.


martedì 17 aprile 2012

Studi di settore: complicazioni a non finire

Ci chiediamo chi si sia inventato una cosa del genere e ci piacerebbe vedere che faccia abbia.
Per chi non lo sapesse gli studi di settore sono delle valutazioni o, meglio, delle stime che si fanno di un settore merceologico per la previsione di quanto teoricamente dovrebbe guadagnare un esercizio che lavori in quel settore e dunque applicare le tasse conseguenti.
E fin qui sembra una meraviglia....se questi studi fossero messi a disposizione di chi volesse avviare un'attività in un settore specifico. 
Ci sarebbe la possibilità di capire quale e come sia la tendenza di mercato e per dirla semplicisticamente, se il mercato tira. 
Si fornirebbe così un servizio alla collettività e si eviterebbe che gli aspiranti imprenditori, seguendo le loro passioni, finiscano invece in qualche fallimento annunciato. 
Con la ragionevole certezza, anche dall'altra parte, che il lavoro cresca e che le imprese progrediscano invece di fallire.

Gli studi di settore invece sono praticamente dei parametri, non si sa bene stabiliti da chi e in base a quali criteri,    secondo i quali stabilire le tasse da pagare. 
Una specie di "tassometro". Non importa quanto fatturi, le tasse che pagherai saranno in base agli studi di settore e non in base a quanto effettivamente produrrai.
Finisce così che molte persone, prendendo sotto gamba questa argomentazione, che poi chi di dovere ti presenta come un conto, si sono ritrovate letteralmente in mezzo a una strada costrette a pagare tasse per un guadagno mai realizzato.

Noi di Officine Editoriali evidenziamo queste anomalie anche perché, naturalmente, ci troveremo ad averci a che fare quando avvieremo la nostra attività e dobbiamo riconoscere che, quasi più delle altre criticità nell'avviare una impresa, questa risulta essere la più insidiosa perché è subdola proprio nell'anima. E' una diavoleria e dunque contro ogni benevola intenzione.

Ecco perché ci piacerebbe guardare la faccia di chi ha avuto una simile brillante idea. Con lo scopo, immaginiamo, di fare una specie di "forecast" delle entrate che è tanto utilizzato dagli americani, per esempio. 
Ma qui siamo, e ci duole ricordarlo ancora una volta, in Italia e non è possibile applicare le regole che funzionano negli altri paesi dove queste regole sono nate. 
Perché dal momento che importi qualcosa, bisognerebbe capire innanzitutto il contesto sociale del paese di origine delle  regole e capirne anche la struttura economica e fiscale. 
Dovrebbe essere chiaro, visti tanti esempi passati, che non si può adattare tutto dato anche che qui poi le cose si pretende di applicarle a prescindere da tutto, perfino dall'evidenza.

Officine Editoriali si trova dunque ad affrontare il mercato del lavoro con regole a dir poco inique e controproducenti per il momento che viviamo dove anche chi vuole lavorare creandolo il lavoro viene messo in condizioni di non poterlo fare.
Vediamo una marea di contraddizioni e speriamo che chi di dovere riesca a ritrovare il bandolo di una matassa che va sempre più ingarbugliandosi.
Continuate a seguire Officine Editoriali su questo blog e saprete se riusciremo ad aprire la nostra impresa.

lunedì 16 aprile 2012

I prezzi troppo alti degli ebook

Argomento molto gettonato sul quale le case editrici non pensano minimamente di dire la loro.
Oppure lo fanno deviando magistralmente con le parole su altri fatti che poco hanno a che fare con il prezzo troppo alto degli ebook.

Come abbiamo avuto modo di ripetere più volte su questo blog e per quello che osserviamo noi in un mercato giovane e in fase di forte sviluppo e al quale ci affacciamo proprio in questi giorni sebbene ne parliamo da un pò di tempo, i prezzi rimangono alti, troppo alti rispetto soprattutto al mercato americano perché chi di dovere, cioè chi ha tutti i mezzi per produrre e vendere in men che non si dica gli ebook, ha tremendamente paura di perdere denaro. 
Sebbene mantenendo i margini così alti le case editrici guadagnino lautamente, nessuna di loro, almeno quelle più grandi, pensa di cedere il benché minimo passo.
Stanno a guardare e si accontentano nel frattempo di vendere quel poco che vendono. 
Perché se pensiamo a quanto di più potrebbe crescere il mercato in Italia, che al momento si attesta sull'ordine degli zeri percentuali, ci chiediamo come mai invece questo non succeda. 
E sappiamo certamente darci anche una risposta.
Non sembra assurdo come nel nostro paese le famose lobby riescano a condizionare uno o più mercati, o tantissimi mercati?

Noi pensiamo che molto debba ancora cambiare in termini di atteggiamenti e condotte positive. 
Siamo sicuri che questo succederà ma certo, se solo ci guardiamo intorno, tutto sembra indicarci che invece ci allontaniamo inesorabilmente da quanto sognato e desiderato.
Ma continuiamo a credere, fortemente a credere.
Continuiamo a seguire Officine Editoriali, una splendida realtà che si affaccia al mondo del lavoro e del sociale con entusiasmo e trasporto e che tenterà nel suo piccolo di cambiare qualche piccola cosa. 
Continuiamo a credere che vivremo in un mondo migliore. E' nostro dovere.