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lunedì 30 luglio 2012

Diritti d'autore anche per i tablet di Apple e Samsung

Perché alla fine di questo si discute e su questo si litiga. 
In America è in atto un duello all'ultimo colpo tra Apple e Samsung
In particolare, Apple accusa pesantemente Samsung di aver utilizzato sui suoi tablet i dispositivi iPhone, violando i brevetti.
E allora, sempre di copia si tratta. E il tutto è finito davanti al tribunale di San Josè dove la Apple ha avanzato una richiesta di risarcimento danni a carico della Samsung di ben 2,5 miliardi di dollari (e meno male che non sono euro o sterline).
La Samsung ovviamente si difende dicendo che non ha copiato i brevetti ma che si è solo basata su qualche idea riconducibile alla Apple

Dunque giochiamo sui concetti, sulle parole, sul filo delle interpretazioni, come sempre. 
Perché, non è scandaloso dirlo, se mai ci capitasse di incappare in qualche truffaldino che tentasse di privarci illecitamente dell'espressione del nostro intelletto, non sarebbe certamente così semplice venirne a capo.

Ovvio che qui parliamo di due colossi dell'industria mondiale e più di tanto non ce ne preoccupiamo (hanno i mezzi necessari per attaccare e per difendersi) ma la cosa interessante comunque resta il fatto che questi avvenimenti accadono senza che noi praticamente veniamo a saperlo. Tanto è il nostro interesse e la nostra febbre per le novità tecnologiche che tutto ciò che accade attorno non è cosa che possa impensierirci.

Officine Editoriali segue anche questi argomenti che viaggiano ai margini delle notizie più appetitose al riguardo (come l'ultima versione di questo o di quel dispositivo).
Continuate a seguire Officine Editoriali su questo blog e rimanete aggiornati.

mercoledì 11 luglio 2012

Kobo/Mondadori: un e-reader per il mercato italiano.

Pare proprio che dal prossimo autunno verrà presentato un nuovo strumento targato Kobo/Mondadori
Un e-reader ma anche un tablet. Dovrebbe chiamarsi Kobo Touch e secondo loro sarà diverso dagli altri (non avevamo dubbi!), collegato via WiFi ad Internet ma soprattutto dal quale si potranno leggere ebook in qualsiasi formato. 
Lo annuncia Maurizio Costa, amministratore delegato di Mondadori e conferma che lo strumento sarà venduto anche nelle 400 librerie Mondadori.
Maurizio Costa dice anche che loro, contrariamente ad Amazon e Apple, prediligeranno un sistema aperto e per questo faranno "...viaggiare su Kobo anche libri di altri concorrenti...". Naturalmente Costa parla anche di prezzi economici.
Ci chiediamo se questo Kobo Touch risulterà essere l'apparecchietto che farà sentire  i grandi editori con le spalle al sicuro; se questo strumento rappresenterà la sicurezza che finora è mancata agli artefici del mercato digitale italiano per ciò che riguarda una politica più dichiarata, più trasparente e sincera e meno di attesa come è sembrato finora ai comuni mortali.
Certo non è difficile credere che con uno strumento del genere Mondadori si senta sicura. 
Potrà vendere quello che vuole, in tutti i formati, al prezzo che vuole e sicuramente costringendo gli altri ad adeguarsi. A pensarci bene, non sarebbe male. Sarebbe il rappresentante di quella filiera che negli Stati Uniti è stata sempre rappresentata da Amazon. Insomma, potrebbe diventare l'Amazon Italiano.

Peccato che, non ci stancheremo mai di ripeterlo, siamo in Italia e ci viene in mente che tutto sarà possible tranne un prezzo economico degli ebook. 
Perché crediamo ancora, tranne ricrederci (e lo speriamo vivamente), che Mondadori non vorrà dettare legge da questo punto di vista dato che mantenendo i prezzi ad un certo livello ne avrà in termini di vantaggi economici e di manipolazione del mercato.

Officine Editoriali seguirà questo tema e staremo a vedere.
Continuate a seguire Officine Editoriali su questo blog e rimanete aggiornati.

domenica 1 luglio 2012

Apple continua a rischiare

E' una notizia battuta da ADN Kronos. Cosa rischia ancora Apple? In America ancora non sappiamo relativamente alle supposte scorrettezze nei confronti dei concorrenti (è in corso un contenzioso con il DOJ-Department of Justice). In Italia l'Authority segue Apple sempre per scorrettezze, stavolta nei confronti dei consumatori per quanto riguarda la garanzia sui suoi prodotti, più esattamente la durata della garanzia. Praticamente non rispetta le norme sulla garanzia biennale previste dal Codice del Consumo.

Lo scorso dicembre, alcune associazioni di consumatori avevano denunciato Apple perché, a loro avviso, continuava ad incentivare l'acquisto di AppleCare nonostante la garanzia in Italia sia di due anni. E la Apple si era già beccata una multa di 900 mila euro ma tutto era rimasto così.
Ora rischia una  ulteriore multa di 300 mila euro ma se non cambia nulla nella durata della garanzia, dovrà sospendere per un mese la vendita dei suoi prodotti in Italia.
Certo che una società come Apple, nata all'insegna di una storia bellissima e incredibile, che più di ogni altra dovrebbe avere cura di ciò che fa per sé e per gli altri abbia perso il lume che l'aveva guidata all'inizio e sia ormai dedita al più becero tornaconto personale. 
Succedeva anche quando c'era ancora Steve Jobs
Queste, in fondo, sono diatribe che si trascinano da ben prima che scomparisse il grande condottiero.
Eppure, mi rifiuto di pensare che le cose stanno sempre e solo così.
Vorrei veramente che succedesse il miracolo e che cambiasse l'approccio.

Su Officine Editoriali daremo conto sempre di queste situazioni perché crediamo che il darne notizia sia propedeutico ad eventuali e conseguenti nostri modi di agire.
Continuate a seguire Officine Editoriali su questo blog e rimanete aggiornati.

venerdì 18 maggio 2012

Dalla Agcom alla Apple. Da Quintarelli a Steve Jobs.

Perché? Che c'entrano? Chi sono?
Bè! Uno lo conosciamo fin troppo bene. 
Dite Steve Jobs? Ma no...la Agcom, naturalmente.
Scherziamo! Scherziamo perché pensiamo che sia meglio scherzare.

Ma andiamo per gradi e vediamo quanto queste due "cose" e questi due nomi c'entrino le une con gli altri.
Della Agcom (autorità garante per le Comunicazioni) abbiamo parlato qualche post fa relativamente alla sua ristrutturazione (da otto a quattro membri l'intervento più pesante ed eclatante) e anche prima relativamente alla sua funzione non sempre trasparente. 
Dunque ora per le candidature spunta il nome di Stefano Quintarelli (appunto!), un altro professore della Bocconi e vicino a Mario Monti
Non so se questo debba rasserenarci o farci preoccupare. Conosco poco anzi per niente Quintarelli ma si dice che se ne parli molto su Twitter ecc. anche se sull'account di Officine Editoriali non sono pervenute notizie in merito. Ma...si sa....l'account di Officine Editoriali non è che sia così bene e così tanto frequentato. 
Però insomma se ne dice bene, di Quintarelli
Uno perché intanto ha messo il suo Curriculum Vitae su Internet a disposizione di tutti (e questo marca bene oltre che far ben sperare). 
Due è uno che di informatica se ne intende e soprattutto è un esperto di mercato digitale e di digitale e sembra che lo abbia sempre difeso prevedendone i benefici e l'imprescindibile necessità, oggi come oggi. 
Anzi, di Internet dice " E' una dimensione della nostra stessa esistenza". (Notizie dall'Ansa)
Insomma, uno che dice così è molto vicino a quello che penso io, per esempio, no? E vicino a quello che pensano tanti, tantissimi. 

Se passiamo poi a Steve Jobs, e ripensiamo al contenzioso ancora in atto con Amazon e con il DOJ (Department of Justice) americano relativamente al presunto (ma non tanto) cartello con cinque tra le più grandi case editrici internazionali per far lievitare il prezzo degli ebook ai danni dei concorrenti e dei lettori, scappa fuori un video in cui, a un giornalista che gli chiedeva come mai i lettori avrebbero dovuto pagare un ebook 14 dollari e 99 centesimi quando su Amazon costava 9 dollari e 99 centesimi, Jobs risponde che di lì a poco i prezzi degli ebook sarebbero stati allineati.
Ora il DOJ ha acquisito questo video come prova ma nonostante tutto, non possiamo veramente dire che queste fossero le intenzioni o che questo video rappresenti davvero una prova schiacciante.

Allora!? Due personaggi in buona fede? E' da sperarlo anche se per ciò che riguarda Steve Jobs, una volta arrivati dove era arrivato lui non si sa bene cosa entri in ballo per cui tutti i propri principi e valori vengono messi e rimessi in discussione sacrificando tutto al dio del successo.

Per ciò che riguarda Stefano Quintarelli potrebbero entrare in ballo dinamiche similari anche se l'ambito è molto più ridotto. Ciononostante il rischio esiste. 
Ma noi ci sentiamo di voler dare una chance a Quintarelli. Se è uno che ama Internet potrebbe capirne davvero l'importanza a livello umanitario. Basta che non cambi idea dopo.
Officine Editoriali continuerà a seguire entrambe queste situazioni per tenervi aggiornati.
Voi continuate a seguire Officine Editoriali.


lunedì 30 aprile 2012

Il terzo incomodo tra Apple e Amazon

Purtroppo o per fortuna, arriva il terzo competitor che prenderà posizione tra Apple e Amazon
E che competitor....nientemeno che Microsoft in società con Barnes & Noble.

In questo modo, la Microsoft metterebbe il piedino in un settore nuovo ma sul quale ha sicuramente visto un profitto e questo la dice lunga su cosa ci si aspetta dal mercato degli ebook. 
Il fatto che vi entri spalleggiato da Barnes & Noble mette al sicuro l'azienda di Redmond da eventuali gaffe. 
Da parte sua, Barnes & Noble, benché non all'altezza di mercato di Amazon, ha comunque le sue competenze nel settore e in questo modo riuscirebbe ad ampliare la sua quota di mercato.
La Microsoft entrerebbe nell'affare con un investimento pari a 300 milioni di dollari  mentre Barnes & Noble manterrebbe l'84,2% della quota azionaria della nuova società che, peraltro, non ha ancora un nome.
Per saperne di più, cliccate qui e leggete l'intero articolo.

Dunque lo scenario potrebbe cambiare notevolmente con l'ingresso sul mercato di un soggetto di questa portata.
Certamente non sarà di nessun beneficio nella diatriba che tuttora è in corso tra Apple e Amazon  su un presunto cartello tra la Apple e alcune tra le più grandi case editrici internazionali.
Ma in futuro potremmo non assistere più a contenziosi di questo genere. La torta è assolutamente abbastanza grande per tutti e bisognerà necessariamente uscire dalla logica del profitto personale e abbandonare l'idea, e non solo, del profitto a tutti i costi se vogliamo che i lettori, gli utenti finali, godano finalmente dei benefici che meritano visto che senza di loro.......

Officine Editoriali ha le idee chiare in merito. Continuate a seguirci. Stiamo perfezionando gli ultimi cavilli per decidere la forma giuridica della nostra attività. Dunque potremo iniziare a tutti gli effetti quello che sarà il nostro lavoro.

domenica 29 aprile 2012

Report da Librinnovando

Come promesso eccomi a raccontarvi della partecipazione a Librinnovando, in qualità di rappresentante di Officine Editorali.
Ho partecipato agli ultimi due panel pomeridiani di ieri 28 Aprile 2012, una delle due date dell'evento organizzato da Librinnovando presso l'auditorium della facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università Tor Vergata di Roma. L'altra era il 27 Aprile 2012.

Ho trovato i due panel molto interessanti. 
Finalmente si comincia a discutere del mercato digitale in un altro modo e, soprattutto, quelli che ne decidono le sorti e l'andamento li possiamo trovare lì che in qualche modo cercano di spiegarci e con i quali possiamo interagire.
E' stato in questo ambito che ho fatto il mio intervento. 
Non mi sembrava vero poter esprimere la mia opinione proprio con quelli che "contano" nel settore.

Il primo panel pomeridiano riguardava il prezzo degli ebook e le politiche editoriali, incluse quelle oltre oceano  che hanno visto ultimamente la diatriba tra Apple (accusata di fare cartello in combutta con i maggiori editori) e Amazon diventare sempre più  interessante e che ha coinvolto anche il DOJ (Departmente of Justice) americano.
A questo proposito ha parlato anche l'esperto avvocato Giorgio Spedicato e, come pensavo e per fortuna, non ha preso posizione per l'uno o per l'altro. 
Non avrebbe potuto naturalmente vista la partita in atto e gli interessi in gioco  tra questi colossi del settore.
Il tavolo comunque era composto, tra gli altri, da Marco Ghezzi (Book Republic e Daniele De Gennaro (Minimum Fax).

Il mio intervento ha voluto mettere l'accento sull'esistenza di un cartello tutto italiano perpetrato proprio dalle grandi case editrici ai danni di un mercato nascente al quale però, in questo modo, viene impedito di crescere se non nei tempi dettati sempre dai grandi colossi italiani.
Ho avuto l'impressione che la cosa non sia  stata gradita molto. E' stato sottolineato il fatto che non ho fatto una domanda vera e propria tanto che mi è stato chiesto "Qual'è la domanda?" e poi, carinamente, De Gennaro ha risposto che i lettori sono liberi di decidere se comprare o no al prezzo attuale di vendita.
Io ho avuto la conferma di quanto vado sostenendo da un pò. Voi siete liberi di farvi la vostra opinione.

Il secondo panel ha riguardato il self publishing con la partecipazione di Sergio Covelli, autore auto pubblicatosi e che ha parlato esaurientemente dell'argomento dimostrando e illustrando anche le strategie di comunicazione da adottare per una efficace auto pubblicazione.
Anche questo argomento, naturalmente, è risultato estremamente interessante.

Officine Editoriali è stata nominata sui twitter che andavano in tempo reale durante lo svolgimento dei panel.
Anche questo è stato particolarmente apprezzato.
Continuate  seguire Officine Editoriali e rimanete aggiornati sul mercato digitale.

lunedì 23 aprile 2012

Forze potenti minacciano la libertà del web

Non è difficile ipotizzarlo visto come sta andando il mondo e come in pochi pretendano di governarlo, dalla finanza alla rete. 
Ci provano già ora i governi vari e i regimi totalitari ci riescono, naturalmente. 
Anche in Italia ci hanno provato in vari e varie volte. 
Il popolo del web si è ribellato con forza e per ora sembrano rientrate tutte le idee velleitarie fin qui sfoggiate.

Ma la denuncia arriva nientedimeno che da Sergey Brin, co-fondatore insieme a Larry Page, di Google il quale sostiene che i principi di apertura e di accesso universale che hanno contraddistinto la creazione di Internet tre decenni fa sono seriamente minacciati come non mai e che  loro non avrebbero potuto creare il loro motore di ricerca se ci fosse stato Facebook a dominare. 
Inoltre avverte che "...esistono forze molto potenti contro Internet aperto in tutto il mondo..." e aggiunge "...Sono molto più preoccupato di quanto non lo sia mai stato...."
Brin continua affermando che la libertà di Internet è minacciata da una combinazione tra i governi che cercano di controllare l'accesso a Internet e le comunicazioni dei loro cittadini in maniera sempre crescente, l'industria dello spettacolo che cerca di favorire leggi per bloccare i siti pirati e Facebook e la Apple che cercano di ingabbiare e limitare gli accessi controllando i software e i contenuti all'interno delle loro piattaforme.
E questa ultima dichiarazione però lascia un attimo perplessi e sorge il dubbio che Brin stia cercando di sminuire Facebook visto che è prossima ad entrare in borsa.
Anche perché, come scrive Emily Bell sul Guardian, Google non è mai stata proprio quel che si dice una azienda aperta e trasparente. Anzi sostiene che la minaccia più seria al web viene "...da quei piccoli e ricchissimi imprenditori, ferocemente attaccati ai profitti personali, che prendono decisioni poco chiare e creano sistemi opachi dai quali tutti noi dipendiamo sempre di più."

Anche in Officine Editoriali siamo preoccupati e siamo consapevoli dell'importanza che rappresenta Internet e la rete per ognuno di noi.  
Un valore inestimabile per la nostra libertà personale anche se così siamo tutti più facilmente soggetti a controlli. 
Ma la possibilità di poter comunicare in tempo reale con tutto il mondo è qualcosa di impagabile e che tutti dovremmo apprezzare.
Continuate a seguire Officine Editoriali che è sempre molto attenta a tutte le notizie che giungono sulla rete e dalla rete.
Vi terremo aggiornati anche sul lavoro che stiamo preparando per iniziare le attività di Officine Editoriali.

sabato 21 aprile 2012

Apple e il prezzo degli ebook a una svolta?

Sembrerebbe di sì date le ultime notizie che girano sulla rete. E dopo che tre delle cinque case editrici che avevano firmato l'accordo con Apple ( Harper Collins, Hachette e Simon & Schuster) si sono ritirate dal contenzioso ammettendo le loro responsabilità e dichiarando di impegnarsi a praticare prezzi più liberi e concorrenziali permettendo ad altri soggetti, come Amazon, di poter praticare i loro prezzi al pubblico.

L'Amministratore Delegato di Pinguin, John Sargent, sostiene, invece, che cedendo il passo, si tornerebbe indietro e si darebbe ancora una volta ad Amazon il monopolio di questo mercato così appetitoso.

Ed è proprio questo il punto. Un mercato appetitoso che fa gola a molti, moltissimi. L'America fa scuola anche in questo frangente, dopo tutto e in Europa stanno a guardare, soprattutto in Italia dove non si è mai capito bene come comportarsi e per questo motivo si sono mantenuti i prezzi degli ebook alti oltre ogni ragionevole limite.

Ciò che speriamo che arrivi dall'esito di questa diatriba tra la Apple e i suoi "complici" e il DOJ (Department of Justice) è che i prezzi degli ebook siano ragionevoli soprattutto per gli utenti finali, i lettori. 
Cosa che in parte già si praticava negli Stati Uniti dove un ebook costava molto meno rispetto al suo equivalente europeo, per non dire italiano.
E' anche la cosa che si augura il vice presidente della Commissione Europea responsabile della concorrenza Joaquin Almunia il quale si augura che "...venga preservata la concorrenza a beneficio dei consumatori in un mercato che cresce così rapidamente..." e plaude alla collaborazione tra il DOJ statunitense e la Commissione Europea.

Officine Editoriali continuerà a seguire questa diatriba fino alla decisione che metterà la parola fine. 
Ci auguriamo che si risolva tutto a beneficio di noi utenti e ci auguriamo  che anche in Italia le grandi case editrici decidano finalmente come comportarsi  visto che quasi sempre sono loro a dettare le linee guida, grazie ai loro quasi infiniti mezzi. 
Ci rendiamo conto che anche questo non va bene e per questo motivo cerchiamo di essere una voce fuori dal coro. In ogni caso siamo interessati a capire cosa succede e cosa succederà.
Seguite Officine Editoriali su questo blog se volete rimanere aggiornati.


venerdì 20 aprile 2012

Arrivano i nuovi Kindle Touch

L'Ansa ha battuto la notizia oggi. Arrivano dalla Amazon i nuovissimi Kindle Touch e Kindle Touch 3G.
Arriveranno addirittura in anticipo rispetto alla data prevista, il 21 Aprile invece che il 27.
E il vice presidente della Kindle, Amazon EU Sarl, Jorrit Van der Meulen, ha dichiarato che gli ordinativi dei clienti di tutto il mondo hanno superato di gran lunga le loro aspettative.

Il Kindle Touch ha uno schermo facile da usare soprattutto per fare ricerche e acquistare libri. Ne contiene fino a 3.000. Il Kindle Touch 3G ha le stesse caratteristiche ma dispone della connettività 3G gratuita e non è necessario pagare canoni o abbonamenti annuali per scaricare contenuti.

Il Kindle Store offre più di 1 milione di titoli tra cui più di 21.000 sono italiani.
Il Kindle Touch e il Kindle Touch 3G sono rispettivamente in vendita a 129 e 189 euro e si possono anche ordinare on line sul sito della Amazon.
Si possono acquistare direttamente anche nei centri di rivendita italiani tra cui Unieuro.

Amazon e gli altri produttori di ereader, in primis la Apple, si danno battaglia anche fuori dalle aule giudiziarie a colpi di prodotti sempre più nuovi e tecnologici. La battaglia dunque continua su tutti i fronti, possiamo tranquillamente affermare.

Officine Editoriali riconosce che ormai la cultura ha preso altre vie parallele a quelle tradizionali tali che non si incontreranno mai. 
Ma siamo sicuri che le vie  della cultura, tradizionale e tecnologica, non si daranno battaglia mai, né dentro né fuori dalle aule giudiziarie. 
Il libro stampato e il libro digitale sono semplicemente due mondi totalmente diversi che proseguono verso il futuro. 
Da una parte con i metodi tradizionali, dall'altra con metodi tecnologici di estrema attualità e a volte perfino futuristici che sfiorano il fantascientifico. 
Ma una cosa accomuna questi due mondi e i loro metodi: i contenuti
Quelli non cambieranno mai. Se non regge il contenuto tutto il resto crolla.

Continuate a seguire Officine Editoriali su questo blog. Sarete aggiornati sui prossimi sviluppi delle nostre attività.

giovedì 19 aprile 2012

Apple e il giudizio pubblico

Evvivaddio!!!! Se le cose si fanno, al di là, molto al di là dei confini nazionali, si fanno bene o non si fanno per niente. 
E chi le fa le difende fino alla fine. 
Anche e soprattutto chiedendo processi pubblici per difendersi e spiegare.
Proprio come succede da noi, vi direte ironicamente. 
Ma tutti sappiamo che non è esattamente così. 

Epperò, visto che seguiamo con interesse e, perché no?, anche con un pò di ammirazione la vicenda di Apple e le sue compagne case editrici sul presunto cartello dei prezzi degli ebook, vi rendiamo noto che, è di questi giorni, appunto la Apple ha deciso di dimostrare la propria innocenza nelle sedi opportune e per dimostrare che non si è tentato di raggiungere accordi sotto banco, cosa per la quale negli Stati Uniti non scherzano affatto in termini di severità di giudizio e di pene da comminare. 
Diventa perciò appassionante la vicenda visto che da noi succede raramente....scusate...mai.

Nel frattempo, tre delle case editrici che avevano aderito all'accordo Apple, si sono defilate preferendo un accordo extra giudiziale piuttosto che l'incertezza di un processo.
Apple così tenta di difendere la linea sulla quale si è sempre mossa e cosiddetta "modello agenzia" e cioè impedire di vendere gli ebook a un prezzo inferiore rispetto a quello dell'iBookstore.
Apple decide di difendere strenuamente la sua linea nel timore che Amazon, il re dell'eCommerce, possa applicare tecniche di dumping per annientare definitivamente la concorrenza. 
Tecniche, quelle del dumping, subdole e molto difficilmente riconducibili ad atteggiamenti di chiarezza e trasparenza.

Officine Editoriali sta seguendo questa situazione e ve ne darà conto a seconda degli sviluppi.
Continuate a seguire Officine Editoriali su questo blog se siete interessati all'argomento.

domenica 15 aprile 2012

Il mercato degli ebook fa gola a tutti

Non ci sono dubbi. Né che il 2012 sia l'anno degli ebook, né che fino al 2015 assisteremo ad un incremento costante del mercato dei libri digitali, né che il passato 2011 abbia segnato definitivamente e ufficialmente l'era degli ebook.
Naturalmente in molti, moltissimi si sono allarmati, soprattutto non sapendo da che parte cominciare e non sapendo dove andare a parare. 
L'unica cosa certa era non perdere mercato, non perdere competitività, soprattutto non perdere vantaggi.

Negli Stati Uniti si è capito più o meno subito cosa fare, soprattutto seguendo la filiera di Amazon che ha dettato legge e alla quale gli altri si sono adeguati in maniera professionale trovando ognuno la sua fetta di mercato. 
Poi la Apple (è una notizia abbastanza recente) ci ha messo lo zampino cercando di manipolare e gestire la libera concorrenza e creando accordi (possiamo dire facendo cartello?) con cinque tra le più grandi case editrici. 
Risultato: il DOJ (Department of Justice) americano ha voluto vederci chiaro ed è in corso una diatriba per niente simpatica. 
Ma siamo negli Stati Uniti e possiamo ragionevolmente pensare che le cose verranno sistemate nel migliore dei modi soprattutto nell'interesse dell'utente finale, cioè il lettore.
Tornando in Italia invece, dove il tornaconto personale a discapito di molti è un esercizio piuttosto praticato, rimane sempre qualche ragionevole dubbio che, non sapendo dove andare a parare, si cerchi di arraffare il più possibile all'inizio, quando la novità risulta essere una gallina dalle uova d'oro, salvo regolamentazioni successive se proprio non se ne può fare a meno o comunque regolamentazioni che risultano alla fine essere semplicemente conferma di quanto giù fatto precedentemente. La pratica diffusa, dunque, può  diventare perfino legge.
Così si invoca disperatamente il diritto d'autore agitando lo spettro della pirateria digitale e si inventano mille cose primo per prendere tempo, secondo per non perdere nemmeno un euro. Non sia mai detto.
Perciò ci ritroviamo con gli ebook più cari del pianeta e sui quali viene applicata la tariffa maggiore di IVA (il 21%).
Non è simpatico fare sempre la differenza tra noi ed altri Paesi. 
Purtroppo spesso ne siamo costretti, soprattutto negli ultimi tempi e in diversi settori della vita sociale di tutti noi.

Officine Editoriali segue naturalmente molto da vicino il mercato degli ebook, essendo una casa editrice digitale che sta nascendo. 
La nostra intenzione è di non finire nel tritacarne di coloro che difendono gli interessi personali a tutti i costi senza avere una visione almeno più globale di quanto sta accadendo nel mondo in termini di nuove abitudini.
Continuate a seguire Officine Editoriali per rimanere aggiornati sul mercato degli ebook e sulle attività che stiamo portando avanti per dare finalmente inizio al lavoro di pubblicazione.

giovedì 12 aprile 2012

Apple e gli editori d'accordo sui prezzi degli ebook.

Non tutti gli editori, naturalmente, ma alcuni tra i più noti. Parliamo di Hachette, Harper Collins, Macmillan e Penguin.
Il Dipartimento di Giustizia americano li accusa di aver fatto cartello con Apple per determinare il prezzo degli ebook a danno di Amazon e altri rivenditori e parla di "significative problematiche di antitrust".
Dunque Apple e gli editori avrebbero bloccato i prezzi all'origine invece di lasciare i rivenditori liberi di decidere il prezzo.
L'accordo prevede che gli editori stabiliscano i prezzi degli ebook sui quali Apple tratterrà il 30%. Non male, davvero!
L'accordo sarebbe stato siglato in concomitanza con l'uscita sul mercato del nuovo iPad.
Ma se ne parlava già prima ed è una diatriba che si trascina da un pò tanto che abbiamo avuto già modo di parlarvene su qualche post precedente.
Insomma, giochi scorretti a livelli altissimi. Perché anche Amazon non sembra essere immune da certe tentazioni e anche di questo abbiamo parlato su qualche post precedente.
Non è detto comunque che bisogna rimanere a livelli più bassi per evitare certe tentazioni. L'impressione è che arrivati a un certo punto ci si lasci travolgere e coinvolgere.
Officine Editoriali seguirà la sua mission sempre e avrà sempre chiari e presenti i valori su cui si basa il suo modo di lavorare e la sua filosofia.
Se questo dovesse venire meno, verrebbe meno lo scopo stesso di Officine Editoriali.
Seguite Officine Editoriali per sapere se ce la farà a rimanere fedele ai suoi principi.

martedì 13 marzo 2012

Apple e Amazon ingrasseranno ancora ai nostri danni?


Allora, tra Apple e Amazon in realtà non si capisce chi ha fatto peggio per arricchirsi ai danni dei poveri lettori o utenti finali o fessi che vogliate chiamarli.
Perché questa è la realtà anche se ora c'è di mezzo il DOJ (Department of Justice), il Ministero della Giustizia statunitense, a cercare di risolvere un problema creato, manco a dirlo, per avidità personale.
Lo aveva confessato Steve Jobs proprio al suo biografo prima del lancio del primo iPad, nel 2010. Fino a quel momento, come spiegano Thomas Catan e Jeffrey A. Thachtenberg in una intervista al Wall Street Journal “...gli editori vendevano i libri ai rivenditori a circa metà del prezzo di copertina raccomandato. Utilizzando quel modello di vendita all'ingrosso, i venditori erano poi liberi di vendere quei libri ai loro clienti a un prezzo inferiore rispetto a quello di copertina, se lo volevano. Buona parte dei libri di carta sono venduti così.”
Perciò Amazon adottò una politica aggressiva dei prezzi, quella che fu comunque poi definita pro customer. Certo aveva il suo tornaconto perché così i clienti erano incoraggiati ad acquistare il Kindle di sua proprietà.
Gli editori cominciarono ad agitarsi per il timore che i lettori si abituassero ai prezzi bassi degli ebook.
Entra in ballo allora Apple che decide di stringere accordi con diverse case editrici. Un accordo di nuovo modello commerciale secondo il quale Apple avrebbe trattenuto il 30% da ogni operazione commerciale con i lettori. Era vantaggiosa per gli editori ma questi non avrebbero dovuto vendere gli stessi libri a prezzi inferiori agli altri rivenditori.
Dunque il DOJ pensa che questa sia stata una operazione truffaldina per far lievitare i prezzi degli ebook ai danni dei lettori.
Bella grana per il DOJ perché per quanto la rigiri è sempre evidente il tornaconto personale. Quando potremo smettere di guardarci le spalle?
Signori sostenitori di Officine Editoriali, mancano due giorni alla chiusura della sottoscrizione popolare del nostro progetto e mancano ancora un po' di quote da sottoscrivere.
Non è escluso che per questo motivo spostiamo di un giorno la scadenza.
Intanto, vi chiediamo di continuare a darci una mano visitando il sito di sottoscrizione popolare www.produzionidalbasso.com e prenotando consapevolmente le vostre quote.
Grazie!

domenica 22 gennaio 2012

Apple e gli editori contro Amazon / Apple and the publishers against Amazon


Avendo poco tempo oggi per dedicarci ad un post, vi invitiamo a cliccare qui e vi invitiamo a leggere l'articolo.
Se volete, con i vostri commenti possiamo discuterne.
Troviamo l'argomento interessante e propedeutico dei tempi che stanno arrivando.
Intanto il progetto di Officine Editoriali prosegue il suo cammino verso il primo obiettivo che è quello di concludere la raccolta fondi.
Nei prossimi giorni la data di scadenza verrà procrastinata alla fine di Febbraio.
Se, come noi, credete nel progetto di Officine Editoriali, sostenetelo visitando il sito di sottoscrizione popolare www.produzionidalbasso.com e prenotando consapevolmente le le vostre quote.
Grazie per il vostro aiuto!


Having no much time today to dedicate ourselves to a post, we invite you to click here and read the article.
If you want, we can discuss it ith your comments.
We find the topic interesting and introductory of the times that are coming.
Meanwhile the project of Officine Editoriali continues on its way to the first objective that is to complete the fundraising.
Next days we'll postpone the expiration date to the end of Februarty.
If you believe in the project of Officine Editoriali, as we do, support it by visiting the popular subscription website www.produzionidalbasso.com and consciously booking your quotas.
Thank you for your help!


venerdì 16 dicembre 2011

Scrittori emergenti con nuovi strumenti / Emerging writers with new tools


Si parla del 2012 come dell’anno degli e-book.
La Apple ha aperto in Italia il suo primo i-bookstore e la Amazon ha aperto il suo primo Kindle Store anche sul sito Amazon.it e iniziando a commercializzare i primi Kindle e Kindle e-book.
Gli e-book sono ormai un fenomeno dell’editoria e stanno cambiando il nostro modo di beneficiare del prodotto editoriale.
Con l’entrata sul mercato di Apple e Amazon, gli autori emergenti ed esordienti hanno acquisito nuova speranza perché vedono in questi eventi la possibilità di raggiungere i lettori con il loro lavoro.
Officine Editoriali potrà essere un veicolo per questi scrittori.
Con le giuste interazioni potrà lavorare con le varie agenzie letterarie per permettere loro di auto pubblicarsi attraverso il nostro sito.
Vi chiediamo di continuare ad aiutarci per realizzare tutti questi propositi.
Per favore, visitate il sito di sottoscrizione popolare www.produzionidalbaso.com e prenotate consapevolmente le vostre quote.
Grazie a tutti!


We speak of 2012 as the year of e-books.
Apple has opened in Italy its first i-bookstore and Amazon opened its first Kindle Store also on the site Amazon.it starting to sell the first Kindle and Kindle e-books.
E-books have become a publishing phenomenon and are changing the way we benefit from the editorial product.
With the market entry of Apple and Amazon, emerging authors and newcomers have gained new hope because they see in these events the opportunity to reach readers with their work.
Officine Editoriali will be a vehicle for these writers.
With the right interactions will work with the various literary agencies to enable them to self published through our website.
We ask you to continue to help us to realize all these purposes.
Please, visit the popular subscription website www.produzionidalbasso.com and consciously book your quotas.
Thank you all!