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mercoledì 11 luglio 2012

Kobo/Mondadori: un e-reader per il mercato italiano.

Pare proprio che dal prossimo autunno verrà presentato un nuovo strumento targato Kobo/Mondadori
Un e-reader ma anche un tablet. Dovrebbe chiamarsi Kobo Touch e secondo loro sarà diverso dagli altri (non avevamo dubbi!), collegato via WiFi ad Internet ma soprattutto dal quale si potranno leggere ebook in qualsiasi formato. 
Lo annuncia Maurizio Costa, amministratore delegato di Mondadori e conferma che lo strumento sarà venduto anche nelle 400 librerie Mondadori.
Maurizio Costa dice anche che loro, contrariamente ad Amazon e Apple, prediligeranno un sistema aperto e per questo faranno "...viaggiare su Kobo anche libri di altri concorrenti...". Naturalmente Costa parla anche di prezzi economici.
Ci chiediamo se questo Kobo Touch risulterà essere l'apparecchietto che farà sentire  i grandi editori con le spalle al sicuro; se questo strumento rappresenterà la sicurezza che finora è mancata agli artefici del mercato digitale italiano per ciò che riguarda una politica più dichiarata, più trasparente e sincera e meno di attesa come è sembrato finora ai comuni mortali.
Certo non è difficile credere che con uno strumento del genere Mondadori si senta sicura. 
Potrà vendere quello che vuole, in tutti i formati, al prezzo che vuole e sicuramente costringendo gli altri ad adeguarsi. A pensarci bene, non sarebbe male. Sarebbe il rappresentante di quella filiera che negli Stati Uniti è stata sempre rappresentata da Amazon. Insomma, potrebbe diventare l'Amazon Italiano.

Peccato che, non ci stancheremo mai di ripeterlo, siamo in Italia e ci viene in mente che tutto sarà possible tranne un prezzo economico degli ebook. 
Perché crediamo ancora, tranne ricrederci (e lo speriamo vivamente), che Mondadori non vorrà dettare legge da questo punto di vista dato che mantenendo i prezzi ad un certo livello ne avrà in termini di vantaggi economici e di manipolazione del mercato.

Officine Editoriali seguirà questo tema e staremo a vedere.
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domenica 3 giugno 2012

Anche il logo delle Olimpiadi 2012 sotto stretta sorveglianza.

Londra 2012...anzi...London 2012
I cinque cerchi in primis e sotto il logo per l'evento olimpionico che si svolgerà a Londra: un nastro colorato con i colori dei cerchi che interseca la scritta "London 2012".

Vietato, vietatissimo riprodurla, vietato farvi il pur minimo riferimento, vietato per gli atleti fotografare l'interno dell'impianto olimpionico e postare le foto su Internet, vietato alludervi seppur lontanamente o instillare in chi osserva il pur minimo richiamo, come è successo per la Easy Jet che, durante i suoi voli, ha esibito la foto di un atleta inglese che corre con la bandiera sulle spalle. 
In questo caso l'osservatore potrebbe pensare che la Easy Jet sia sponsor dell'evento. 
Addirittura è stata istituita una nuova figura di poliziotto/controllore, il logocop, e sono state inasprite le pene per chi sbaglia.

Accidenti! Speriamo che sia solo per il terrorismo. Se pensiamo anche minimamente che possa essere per un diritto al copyright...bè...forse stiamo esagerando.
Certo che il copyright di questi tempi pare risulti l'unica cosa che non si riesce a proteggere da tutti quelli che vogliono appropriarsene. 
E pare anche che tutto il mondo voglia appropriarsi dei nostri loghi, simboli, opere, creazioni.
Non sarà che più ci si accanisce e si teme e più si ingenera proprio l'istigazione a farlo o perlomeno a provarci?

Ad Officine Editoriali pensiamo che sia così.
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