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mercoledì 2 gennaio 2013

In mano a chi siamo?

In mano a pochi sicuramente. Chiaro che parliamo dell'editoria e della cultura, anche se il quadro rispetta perfettamente la situazione globale, riferendoci con queste parole a chi detiene il potere e la ricchezza rispetto a tutti gli altri. Ogni settore dopotutto rispecchia questo stato globale delle cose e così come, secondo noi, questo stato è destinato a cambiare, così succederà singolarmente in ogni settore, anche nell'editoria.
.....Ma finché non succederà, cerchiamo di capire, anzi, non capire...cerchiamo piuttosto di guardare realmente chi sono i pochi editori che fanno il bello e il cattivo tempo. 
Per il resto...non c'è niente da capire se non come abbiamo fatto, anche qui, ad arrivare a questo punto. E allora, come per tutto il resto, torniamo alla cupidigia e all'avidità personale dell'essere umano che di divino e di spirituale ha dimostrato di avere veramente poco.
Ma tant'è!

Come potete immaginare, anche perché abbiamo avuto modo di dirlo diverse volte su questo blog, coloro che si contendono il mercato sono pochi, tutti gli altri raccolgono le briciole, anche se vorrebbero avere più voce in capitolo anche loro, come dovrebbe essere. In questo "tutti gli altri", naturalmente, ci siamo noi di Officine Editoriali che, almeno al momento, facciamo addirittura una fatica immensa a farci sentire e vedere, soprattutto.

Ad ogni modo, nei giorni scorsi abbiamo parlato di bilanci e previsioni, di numeri e suggerimenti sulle cose da fare e da non fare. Oggi continuiamo su quel filone e anzi confermiamo che i grandi editori, con i loro grandi numeri, considerando incerto attualmente il mercato del digitale, si muovono poco e non osano (ciò che invece suggerisce di fare Kassia Kroszer, nell'intervista che abbiamo inserito nel post di ieri e che vi suggeriamo di andarvi a leggere) per il timore di perdere qualcosa (fosse anche poco).
Noi piccoli editori che invece non abbiamo nulla o quasi da perdere, avremmo pure il coraggio di osare ma non possiamo farlo per ovvi motivi...perché non abbiamo, appunto, nulla.

Di seguito vi mostriamo l'infografica del Gruppo L'Espresso e vi rimandiamo al link dove potete trovare l'infografica degli altri grandi gruppi editoriali (per dettagli sull'infografica del Gruppo l'Espresso cliccate qui).






Per gli altri gruppi invece, potete cliccare anche qui. Troverete:

  • Gruppo Editoriale Mondadori
  • Gruppo Editoriale RCS
  • Gruppo Editoriale Il Sole 24 Ore
  • Gruppo Editoriale Poligrafici
  • Caltagirone Editore
  • La Stampa, Il Fatto Quotidiano e gli altri gruppi
Insomma, è una panoramica che spazia fino ai quotidiani ma il succo rimane quello. Parliamo di editoria e questi qui fanno la differenza.
Qualcuno diceva "Beati gli ultimi perché saranno i primi". A ognuno di noi le riflessioni.
Visitate il nostro catalogo sul nostro sito www.officineditoriali.com.

Continuate naturalmente a seguirci su questo blog e
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mercoledì 11 luglio 2012

Kobo/Mondadori: un e-reader per il mercato italiano.

Pare proprio che dal prossimo autunno verrà presentato un nuovo strumento targato Kobo/Mondadori
Un e-reader ma anche un tablet. Dovrebbe chiamarsi Kobo Touch e secondo loro sarà diverso dagli altri (non avevamo dubbi!), collegato via WiFi ad Internet ma soprattutto dal quale si potranno leggere ebook in qualsiasi formato. 
Lo annuncia Maurizio Costa, amministratore delegato di Mondadori e conferma che lo strumento sarà venduto anche nelle 400 librerie Mondadori.
Maurizio Costa dice anche che loro, contrariamente ad Amazon e Apple, prediligeranno un sistema aperto e per questo faranno "...viaggiare su Kobo anche libri di altri concorrenti...". Naturalmente Costa parla anche di prezzi economici.
Ci chiediamo se questo Kobo Touch risulterà essere l'apparecchietto che farà sentire  i grandi editori con le spalle al sicuro; se questo strumento rappresenterà la sicurezza che finora è mancata agli artefici del mercato digitale italiano per ciò che riguarda una politica più dichiarata, più trasparente e sincera e meno di attesa come è sembrato finora ai comuni mortali.
Certo non è difficile credere che con uno strumento del genere Mondadori si senta sicura. 
Potrà vendere quello che vuole, in tutti i formati, al prezzo che vuole e sicuramente costringendo gli altri ad adeguarsi. A pensarci bene, non sarebbe male. Sarebbe il rappresentante di quella filiera che negli Stati Uniti è stata sempre rappresentata da Amazon. Insomma, potrebbe diventare l'Amazon Italiano.

Peccato che, non ci stancheremo mai di ripeterlo, siamo in Italia e ci viene in mente che tutto sarà possible tranne un prezzo economico degli ebook. 
Perché crediamo ancora, tranne ricrederci (e lo speriamo vivamente), che Mondadori non vorrà dettare legge da questo punto di vista dato che mantenendo i prezzi ad un certo livello ne avrà in termini di vantaggi economici e di manipolazione del mercato.

Officine Editoriali seguirà questo tema e staremo a vedere.
Continuate a seguire Officine Editoriali su questo blog e rimanete aggiornati.