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domenica 5 agosto 2012

Crisi editoriale: tutti puntano sugli ebook

E' possibile leggere i numeri su questo articolo di Silvia Truzzi su Il Fatto Quotidiano di oggi.
La crisi c'è. Forse qualcuno se n'è accorto. Non tutti, per la verità, ma alcuni lo sanno da tempo e ne fanno le spese. 
E, a proposito di spese, sono in molti ormai a cercare di contenerle.
Dunque secondo l'articolo di Silvia Truzzi, è stato un anno horribilis per le casa editrici. 
Non abbiamo ragione di dubitarne per quanto detto prima perciò sembra che tutti rispolverino vecchi nomi, vecchi titoli e anche nuovi fenomeni, come quelli degli ebookSempre per mantenere i prezzi contenuti. 
Anche se noi ci chiediamo "Contenuti rispetto a che cosa?" Ai libri di carta o al mercato in generale e più specificatamente alla crisi che imperversa e che ha già incominciato a dettare i prezzi?

Perché noi siamo convinti che ci sono periodi in cui bisogna davvero smetterla di fare il bello e il cattivo tempo, soprattutto quando si percepisce e anzi se ne ha a volte la certezza più completa, che arriveranno fattori decisamente sconosciuti a dettare le regole del gioco. Un gioco nuovo ma non per tutti. Quelli che la crisi Ahiloro! l'hanno cominciata a vivere già da qualche anno non se ne stupiranno. 
Piuttosto, si stupiranno di quelli che se ne cominceranno a stupire. Perdonate il gioco di parole ma è azzeccato.

Per rientrare, comunque, nel tema di apertura di questo post, vogliamo aggiungere che il discorso della domanda offerta fin qui portato avanti dal neoliberismo imperante in ogni tipo di mercato è risultato fallimentare. 
In America sono in molti e già da diverso tempo a difendere una politica di contenimento dei prezzi a vantaggio della quantità. Cioè vendo a meno ma vendo di più. 
Qui invece, a vantaggio sempre e soltanto del profitto personale, a maggiore domanda corrisponde un prezzo maggiore, quando invece dovrebbe essere il contrario. Dato che c'è più domanda e certamente ci sarà un guadagno, abbassiamo i prezzi e guadagneremo sulla quantità. In questo modo daremo a tutti la possibilità di comprare. 

Non è poi così difficile da comprendere. E' incomprensibile invece come mai si faccia finta (e lo sottolineiamo) di non capire e di cercare soluzioni che non si discostino troppo dalla realtà attuale. Una realtà  creata ad hoc a danno degli altri.

Da questo blog abbiamo sempre criticato il fatto che le case editrici più grandi abbiano stabilito prezzi degli ebook non proprio corrispondenti alle richieste del mercato. 
Lo hanno fatto in attesa di capire in quale direzione andasse questo mercato del digitale. 
Salvo poi correre ai ripari quando la crisi comincia a rosicchiare lentamente ma inesorabilmente il guadagno sempre perseguito e sempre ottenuto.
ABBASSATE I PREZZI DEGLI EBOOK! Officine Editoriali lo sostiene da tempo. 
Vi terremo informati su altre voci che si leveranno in questo senso.
Continuate a seguire Officine Editoriali su questo blog e rimanete informati.

mercoledì 11 luglio 2012

Kobo/Mondadori: un e-reader per il mercato italiano.

Pare proprio che dal prossimo autunno verrà presentato un nuovo strumento targato Kobo/Mondadori
Un e-reader ma anche un tablet. Dovrebbe chiamarsi Kobo Touch e secondo loro sarà diverso dagli altri (non avevamo dubbi!), collegato via WiFi ad Internet ma soprattutto dal quale si potranno leggere ebook in qualsiasi formato. 
Lo annuncia Maurizio Costa, amministratore delegato di Mondadori e conferma che lo strumento sarà venduto anche nelle 400 librerie Mondadori.
Maurizio Costa dice anche che loro, contrariamente ad Amazon e Apple, prediligeranno un sistema aperto e per questo faranno "...viaggiare su Kobo anche libri di altri concorrenti...". Naturalmente Costa parla anche di prezzi economici.
Ci chiediamo se questo Kobo Touch risulterà essere l'apparecchietto che farà sentire  i grandi editori con le spalle al sicuro; se questo strumento rappresenterà la sicurezza che finora è mancata agli artefici del mercato digitale italiano per ciò che riguarda una politica più dichiarata, più trasparente e sincera e meno di attesa come è sembrato finora ai comuni mortali.
Certo non è difficile credere che con uno strumento del genere Mondadori si senta sicura. 
Potrà vendere quello che vuole, in tutti i formati, al prezzo che vuole e sicuramente costringendo gli altri ad adeguarsi. A pensarci bene, non sarebbe male. Sarebbe il rappresentante di quella filiera che negli Stati Uniti è stata sempre rappresentata da Amazon. Insomma, potrebbe diventare l'Amazon Italiano.

Peccato che, non ci stancheremo mai di ripeterlo, siamo in Italia e ci viene in mente che tutto sarà possible tranne un prezzo economico degli ebook. 
Perché crediamo ancora, tranne ricrederci (e lo speriamo vivamente), che Mondadori non vorrà dettare legge da questo punto di vista dato che mantenendo i prezzi ad un certo livello ne avrà in termini di vantaggi economici e di manipolazione del mercato.

Officine Editoriali seguirà questo tema e staremo a vedere.
Continuate a seguire Officine Editoriali su questo blog e rimanete aggiornati.

domenica 6 maggio 2012

Gli editori sono inutili così come sono?

E allora! E' un pò che lo sosteniamo, proprio sui post di questo blog. 
Abbiamo scritto diverse volte il nostro pensiero in proposito e non proprio palesemente l'intervento fatto a Librinnovando voleva proprio significare questo: interroghiamoci sul vecchio e sul nuovo eventuale ruolo della figura dell'editore, soprattutto del grande editore che è in grado in questo momento di intralciare lo sviluppo della lettura alternativa e anche delle idee del futuro.

Non c'è bisogno di fare chissà quali studi per capire cosa sta succedendo. Basta informarsi e fare un piccolo raffronto tra i diversi mercati o, meglio, tra il mercato italiano e i mercati internazionali e/o, se volete, tra il mercato italiano ed ognuno dei mercati che fanno parte del circuito internazionale. 
La differenza è palese. Il mercato italiano è quello che cresce di meno. 
Ma non solo sul settore digitale, mi viene da dire. A ben guardare, ogni settore nell'ambito italiano, rallenta la sua crescita rispetto al resto del mondo quando si tratta di innovare, di accettare idee nuove. Come mai? 
Perché in Italia, dalla paura di perdere profitti e, naturalmente, profitti personali, si cerca sempre di allungare il brodo prima di capire esattamente dove si va a parare. 
Il timore che qualcuno più sveglio possa arrivare primo è forte, fortissimo.

In ogni caso, quello degli editori è un caso particolare ed attuale e, per fortuna, sembra anche un problema che vive il resto del mondo. 
A parte gli editori italiani che comunque intralciano certi processi, rimane il fatto che, nel mondo intero, il ruolo stesso dell'editore viene messo in discussione. 
Anzi...soprattutto oltre confine dove, per esempio, il self publishing ha già un suo mercato che si va irrimediabilmente stabilizzando.
Jeff Bezos, patron di Amazon, forse uno che ci capisce qualcosa e che ha dettato le linee guida del mercato digitale, dice la sua e conferma quanto pensavamo noi e quanto abbiamo scritto già in tempi non sospetti. 
Vi rimandiamo alla sua intervista integrale dove spiega cosa pensa degli editori e quali siano le nuove funzioni che dovrebbero assumere; mentre gli editori pretendono di continuare a fare quello che hanno sempre fatto e addirittura di farlo come dicono loro come se fossero depositari della verità in base solo alla loro esperienza (che pure, per carità, non ci permettiamo nemmeno lontanamente di mettere in discussione).

Ma, per esempio, come dice Jeff Bezos nella sua intervista, se alla fonte i libri digitali hanno meno costi, devono necessariamente costare di meno al lettore finale. 
E' una logica conseguenza e la semplicità del ragionamento mette in ombra tutti quelli che si arrampicano letteralmente sugli specchi nel tentativo di giustificare prezzi degli ebook assolutamente sproporzionati, come accade in Italia, e che si giustificano affermando che devono pagare personale extra. Dico solo una cosa: forse ci siamo fatti un'idea di quanto costano gli ebook a Officine Editoriali, no? Dunque questa ci sembra soltanto una scusa. 

Quello che vogliamo affermare è che non ci sbagliavamo sulle nostre impressioni e perciò continuiamo a ritenerci fuori dal coro e a portare avanti certe convinzioni che poi, come possiamo vedere, ci vengono confermate addirittura da Jeff Bezos.
Continueremo a parlarne in ogni caso. 
Intanto voi continuate a seguire Officine Editoriali se volete rimanere aggiornati sull'argomento.

lunedì 16 aprile 2012

I prezzi troppo alti degli ebook

Argomento molto gettonato sul quale le case editrici non pensano minimamente di dire la loro.
Oppure lo fanno deviando magistralmente con le parole su altri fatti che poco hanno a che fare con il prezzo troppo alto degli ebook.

Come abbiamo avuto modo di ripetere più volte su questo blog e per quello che osserviamo noi in un mercato giovane e in fase di forte sviluppo e al quale ci affacciamo proprio in questi giorni sebbene ne parliamo da un pò di tempo, i prezzi rimangono alti, troppo alti rispetto soprattutto al mercato americano perché chi di dovere, cioè chi ha tutti i mezzi per produrre e vendere in men che non si dica gli ebook, ha tremendamente paura di perdere denaro. 
Sebbene mantenendo i margini così alti le case editrici guadagnino lautamente, nessuna di loro, almeno quelle più grandi, pensa di cedere il benché minimo passo.
Stanno a guardare e si accontentano nel frattempo di vendere quel poco che vendono. 
Perché se pensiamo a quanto di più potrebbe crescere il mercato in Italia, che al momento si attesta sull'ordine degli zeri percentuali, ci chiediamo come mai invece questo non succeda. 
E sappiamo certamente darci anche una risposta.
Non sembra assurdo come nel nostro paese le famose lobby riescano a condizionare uno o più mercati, o tantissimi mercati?

Noi pensiamo che molto debba ancora cambiare in termini di atteggiamenti e condotte positive. 
Siamo sicuri che questo succederà ma certo, se solo ci guardiamo intorno, tutto sembra indicarci che invece ci allontaniamo inesorabilmente da quanto sognato e desiderato.
Ma continuiamo a credere, fortemente a credere.
Continuiamo a seguire Officine Editoriali, una splendida realtà che si affaccia al mondo del lavoro e del sociale con entusiasmo e trasporto e che tenterà nel suo piccolo di cambiare qualche piccola cosa. 
Continuiamo a credere che vivremo in un mondo migliore. E' nostro dovere.