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giovedì 7 febbraio 2013

L'incubo pirateria per i nostri governanti.

Soprattutto per alcuni che sembrano essere ossessionati dalla pirateria digitale e dal trovare un modo per imbrigliare ciò che non si può imbrigliare: le notizie che viaggiano nell'etere.

Ne abbiamo parlato tante volte su questo blog e continuiamo a farlo perché siamo preoccupati e convinti che dobbiamo difendere strenuamente la rete e Internet e siamo certi che per farlo dobbiamo rimanere aggiornati.

E' di oggi la notizia su Il Fatto Quotidiano, ad opera dell'avvocato Fulvio Sarzana di un rapporto del Parlamento sulla pirateria digitale in Italia, con numeri incerti ma quel che è più grave, non documentati. 
E certamente numeri diversi da quelli forniti da Michele Boldrin, economista della Washington University, che, insieme a David Levine è autore di "Abolire la proprietà intellettuale".
Vi rimandiamo all'articolo per i dettagli e per ulteriori approfondimenti. 

Ciò che ci preme sottolineare in questo post è come alcuni parlamentari cerchino di difendere, in questo modo, più che il bene e la privacy e i guadagni di chi lavora (secondo loro), i loro interessi e cerchino di fare in modo che non trapeli troppo della classe dirigente.

Così nello stesso rapporto del Parlamento, si trovano contraddizioni enormi come quando si sostiene che a questo rapporto e a questi numeri (i loro!) si sono opposte le lobby degli intermediari della rete che sembrerebbero favorite dal mantenimento della situazione attuale.
Inoltre questo rapporto lascia intendere che non ci sarebbe bisogno di legiferare e di far rispettare le regole. Basterebbe che a richiesta dell'interessato il motore di ricerca bloccasse questo o quel sito. 
Che, capite, è una intenzione veramente assurda e perfino inconcepibile in un Parlamento democratico. Ma chi sono costoro che fanno parte del nostro Parlamento
A onor di cronaca e del vero, il rapporto è ad opera della Commissione di inchiesta sui fenomeni della contraffazione e della pirateria commerciale, presieduta dall'onorevole Giovanni Fava, leghista. 
E qui mi fermo. 
Leggetevi l'articolo e traetene le vostre personali conclusioni.
Noi ad Officine Editoriali continuiamo a ripetere il nostro motto

RIMANETE AGGIORNATI PER RIMANERE LIBERI!

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lunedì 21 gennaio 2013

Rimaniamo aggiornati per rimanere liberi!

E' un dovere. Sempre di più. Rimanere aggiornati significa anche conoscere cosa si trama alle nostre spalle, confidando nella nostra buona fede e, soprattutto, nel fatto che non sempre siamo aggiornati. Giustamente del resto.

Certo è un impegno essere aggiornati. Le notizie sono tante e ci arrivano da tutte le parti. 
Ma cercare di fare una cernita tra di esse e capire quale siano quelle che più possono interessarci è di fondamentale importanza. 
A volte basta scorrere i titoli di un quotidiano, essere attenti alle notizie che vengono strillate e comunque ragionare sempre con la nostra testa per setacciare il vero dal falso, il buono dal non buono.
Capitano così sotto gli occhi le notizie relative alla rete. Noi riteniamo che controllare cosa accade relativamente alla rete, soprattutto in ambito legislativo, sia di importanza basilare. 
Da ciò può risultare la nostra libertà futura. 
Forse non diamo abbastanza peso a questo fatto. 
Forse pensiamo che avere Internet sia scontato e che nessuno ce lo toglierà mai. 
Ma invece stanno facendo di tutto per limitarlo e, con esso, la nostra libertà. Internet minaccia molte cose, perfino il mercato finanziario che finora ci ha letteralmente divorati. Il fatto che attraverso Internet si riescano a scoprire tutti i giochini perpetrati a nostro danno fa paura e in qualche modo si cerca di porre rimedio.

E' di stamattina la notizia apparsa su Il Fatto Quotidiano, a firma di Fulvio Sarzana, che ci racconta l'ennesimo sopruso per bloccare i siti, ma non solo, soprattutto quelli di denuncia e di informazione. Si torna, infatti, ancora a colpire i browser cercando di identificarli come "sceriffi della rete"
Insomma, a qualcuno non piace cosa viene scritto e si rivolge alla Procura di turno per sequestrare (preventivamente si intende!)  il sito accusato e direttamente anche l'Internet Service Provider. E il giudice acconsente. 
Tanto che, secondo alcune stime, finora sono stati più di 5.500 i siti sequestrati in Italia a scopo preventivo e a vario titolo. 
E non è difficile credere che la lista sia destinata ad allungarsi.

A noi sembra onestamente un fatto scandaloso e drammaticamente pericoloso. 
Perdonate il pessimismo ma a noi viene davvero da pensare che sia ancora molto radicata la cultura del profitto personale e che quindi Internet e la rete vengano visti e percepiti come un ostacolo al "normale" andamento. 
Perciò si cerca di oscurare lo strumento grazie al quale molti hanno potuto parlare, farsi sentire, denunciare al mondo prima che ai tribunali le ingiustizie e i soprusi. 
Grazie al quale la storia del mondo sta prendendo un'altra strada, forse migliore.

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RIMANETE AGGIORNATI PER RIMANERE LIBERI!

giovedì 17 gennaio 2013

Diritti d'autore anche per le foto su Twitter?

Non si sa, ma c'è una diatriba in corso della quale si sta occupando un giudice di New York e possiamo stare certi che, in qualsiasi senso si pronuncerà il giudice, le sue parole costituiranno un precedente.

Il fotografo Daniel Morel si è visto pubblicare, a fini commerciali, alcune sue foto riguardanti il terremoto del 2010 ad Haiti dal Washington Post che, a sua volta, le aveva avute dall'agenzia fotografica Getty Images, alla quale è abbonato, che a sua volta ancora le aveva avute da AFP (Agence France Press).

Dunque la AFP sostiene che, essendo state postate su un social network, le foto potevano essere pubblicate da chiunque senza violare il diritto d'autore.
Il giudice sostiene che le foto potevano essere ritwittate ma non pubblicate, utilizzandole addirittura a fini commerciali.

Secondo la logica e il buon senso, noi ci schieriamo con il fotografo e con il giudice. 
Sembra piuttosto giusto che postare proprie foto su Twitter o su altri social network è una nostra personale decisione ed, essendo noi, il nostro account, raggiungibili solo da  una cerchia, seppur numerosa, di persone fra conoscenti ed amici, è chiaro che se pubblichiamo qualcosa questo rimane in un ambito delineato. 
Il fatto che lo pubblichi il Washington Post e/o un'agenzia di stampa internazionale o che appaia sul catalogo di una agenzia fotografica piuttosto famosa, lo sottopone di fatto ad una esposizione mediatica globale e fuori controllo. Certamente anche per aspetti positivi (la notorietà del fotografo, per esempio) ma pensiamo che forse chiedere un'autorizzazione poteva essere la cosa più giusta oltre che educata.
Attendiamo la sentenza anche se la data di inizio del processo non è ancora stata stabilita.

Prima o poi finiremo anche a parlare di contenuti sui social network? Che so? Un titolo, una frase, una massima? Se parliamo di Facebook, magari di un piccolo racconto di qualche riga? Potrebbe essere. 

Certo che anche in questo ambito, ci sarebbero diverse situazioni da definire e, soprattutto, ci sarebbero le sfaccettature di ogni situazione da individuare. 
Non è cosa semplice, ci rendiamo conto, ma sono cose che vanno affrontate a meno di attendere  nuovi casi che sicuramente si proporranno e creare così dei precedenti che andranno a fare scuola e legislatura. 
Internazionale, a questo punto, perché non sarà una legislatura circoscritta ai soli ambiti nazionali. Le parole volano con Internet e non è detto che ciò che si dice in Italia non venga ripetuto pari pari altrove, ben più lontano.

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RIMANETE AGGIORNATI PER RIMANERE LIBERI!

giovedì 3 gennaio 2013

Cosa sta cambiando nella "letteratura"

Premesso 
che bisognerebbe dissertare sul termine "letteratura"
premesso 
che non è detto che un giorno lo faremo, 
visto 
che andiamo incontro ad una nuova era, 
accertato 
che gli scrittori sono ben altro oggi rispetto a cento anni fa.....

l'importante è non rimanere indietro, appollaiati sui ricordi o sullo sconforto di non poter tornare indietro.

Di fatto gli scrittori oggi parlano più che scrivere, parlano molto, sono personaggi dello spettacolo quasi...penso a Busi, a Saviano, a Baricco
Mi sembra quasi che il mestiere di scrittore oggi sia ambito quasi quanto quello di velina, un trampolino di lancio verso la fama, il successo.
Per carità, non che prima non lo fosse ma era come se tutto rimanesse circoscritto ad una cerchia...di persone, di addetti ai lavori. 
Oggi anche chi non conosce quel personaggio come scrittore e non ha mai letto un suo libro, certamente lo riconosce perché, per altre vie, entra a far parte dell'immaginario collettivo.
Ora, non è che sia uno scandalo. Semplicemente dobbiamo abituarci a vedere le cose per come avvengono, ad intuire i cambiamenti, a percepire il futuro. 
Sembra un paradosso ma dobbiamo pensare proprio a come sarà il nostro futuro, benché al momento sembra non essercene traccia.

Intanto il futuro comincia, anzi continua, col web. Ultimamente abbiamo assistito ad attacchi feroci nei confronti di Internet e del web, della rete
Il terrore che ha suscitato e suscita la rete non ha precedenti nella storia dei governi mondiali, soprattutto in quelli a regime totalitario.
Per questo motivo dobbiamo difendere il web come la nostra massima libertà. L'Era dell'Oro e dell'Amore arriverà via web forse, arriverà in maniera tecnologica e nessuno dovrà privarcene.

E' stato sottoscritto un appello sul web da indirizzare ai nostri futuri governanti, chiunque essi saranno. Naturalmente noi l'abbiamo firmato e suggeriamo di farlo anche a voi. 
Difendiamo ciò che è nostro e facciamo in modo che nessuno ce lo porti via.

In questo contesto il nostro motto RIMANETE AGGIORNATI PER RIMANERE LIBERI è più che mai valido. 
Rimaniamo a guardia di ciò che abbiamo e difendiamolo come a suo tempo i nostri antenati hanno difeso e salvaguardato le loro libertà anche per una vita migliore per noi.
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mercoledì 8 agosto 2012

Banda larga e fibra ottica. A quando in Italia?

Sì perché al momento solo il 10% del nostro territorio è servito e coperto dalla banda larga e dalla fibra ottica. Praticamente in Italia non esiste copertura. Non solo. 
Pare siano ancora pochissimi, meno della metà, i fruitori di Internet e coloro che sono in possesso di un computer. Numeri da far piangere. Ma del resto, se non esiste una cultura in proposito che venga incentivata e incoraggiata dalle istituzioni non è che si possono fare miracoli o che questi ci piovano dal cielo.

In più, in Italia la situazione "digitale", chiamiamola così, risulta essere una infrastruttura alla stregua della TAV. 
Solo che la TAV la si  tenta di fare a tutti i costi nonostante le dimostrazioni di inutilità e dannosità dell'opera. 
Il digitale invece rimane a una lettera morta benché sembra che valga addirittura 3 punti percentuali di PIL
Per non parlare dei risparmi e dei posti di lavoro mancati. Insomma, una panoramica devastante ma dovremmo esserci quasi abituati. 

Il fatto è che chi ha a cuore questo Paese non si abituerà mai all'idea che versi in uno stato di abbandono tale come quello attuale e che anzi questo stato di abbandono si acuisca sempre di più.
E questa potrebbe essere l'ennesima occasione persa da parte dell'Italia. Rischiamo davvero di rimanere indietro, troppo indietro. 
I fatti mi dicono che la nostra classe dirigente non ha la benché minima percezione della misura e dell'impatto che un adeguamento della banda larga può significare per il nostro Paese
Non comprende che siamo di fronte a una nuova alfabetizzazione e che dovremmo rimettere in campo una figura come il maestro Manzi, Alberto Manzi, che dagli schermi televisivi ha insegnato agli italiani a leggere e scrivere negli anni del dopoguerra. 
Non sarebbe male una idea del genere ma invece la presunzione fa continuare a pensare e a dire che siamo all'avanguardia su tutto salvo rendersi conto, in genere quasi sempre troppo tardi, che dobbiamo correre a i ripari. 
Siamo "analfabeti digitali" e rischiamo di rimanere indietro, troppo indietro rispetto agli altri Paesi, soprattutto quelli Europei
Lasciamo perdere il resto del mondo, dove per esempio in Perù esiste una copertura totale del territorio, altrimenti davvero cadiamo in depressione.

Officine Editoriali continuerà ad informarvi sui passi che farà l'Italia verso la digitalizzazione del territorio.
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venerdì 27 luglio 2012

Internet pulita e aperta: anche qui bella confusione

A clean and open Internet. Lo sostiene la Comunità Europea, manco a dirlo. E anche qui, come per il diritto d'autore, regna una gran bella confusione salvo, come è successo per Internet quale diritto fondamentale dell'uomo, smuovere le coscienze dei parlamentari europei con petizioni, lettere, mail, telefonate ecc.. 
Che almeno si vadano a guardare di cosa si tratta. Perché questo è il vero dramma.

Dunque è stata lanciata una consultazione pubblica su questo argomento, su questo sito dove però, peccato, non è possibile dire la propria ma soltanto rispondere alle cosiddette domande "multilevel answer" e pure in inglese.

In più, anche qui, la confusione la fa da padrone. 
La consultazione riguarda le procedure di rimozione dei contenuti illegali ospitati dagli intermediari (Google ecc.), argomento del  quale ci siamo occupati diverse volte. 
Si vuole verificare la solerzia con la quale gli intermediari cancellano i contenuti ritenuti "illegali" da organizzazioni e titolari di diritti. 
Quindi si utilizza Internet per combattere Internet. Magnifico! 

Solo che torniamo sempre al solito punto: cosa è illegale e cosa non lo è? 
E' come...innocente fino a prova contraria...solo che qui sarebbe esattamente l'opposto...colpevole fino a prova contraria...

Che ve ne pare? Ogni giorno minacce di ritorsione alla nostra libertà, alla possibilità di condividere i nostri pensieri.
Officine Editoriali segue attentamente questi temi delle libertà della persona e della tutela  dei suoi diritti fondamentali. 
Noi pensiamo che troppe generazioni sono morte per permetterci queste libertà e noi ora non possiamo permettere che ci vengano scippate per una sporca logica di profitto e di individualismo.
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giovedì 19 luglio 2012

La direttiva UE vale per tutti

Dunque la direttiva dell'Unione Europea si rivolge all'Europa intera, naturalmente con conseguente allineamento delle circa  250 società che al momento gestiscono i diritti d'autore in giro per il vecchio continente. 
E parla di un mercato unico digitale europeo con la previsione di una licenza unica multiterritoriale.
Confermiamo ovviamente che a tutte le società è stata chiesta maggiore trasparenza ed efficienza.

Dunque la SIAE non è stata l'unica destinataria della direttiva ma l'aggravante è che la società italiana che finora ha gestito in regime di monopolio il diritto d'autore soggiace, pare senza via di'uscita, ad una situazione di degrado e di inefficienza che si protrae da tempo senza che nessuno sia in grado di porvi freni, forse anche per le tante connivenze che a questo punto risulterebbero difficili da smantellare.

Si profila per tutti un mercato dinamico come quello di Internet ed è necessario adeguarsi, vuoi anche per far fronte alla "pirateria"
Il fatto è che non tutti i fruitori di Internet sono anche capaci di smanettare ed utilizzare software che permettono il download gratuito. 
Ma non trovando alternative, potrebbero anche attrezzarsi. 
E' anche per questo che la pirateria è solo uno spettro agitato dalle multinazionali che si vedono danneggiate dalla eliminazione di un mercato di monopolio e forse sono anche arrivate in ritardo ad una tale evoluzione del mercato di riferimento.

Internet rappresenta la nostra libertà,  la libertà di ognuno di noi. Preziosa quanto mai, in un momento in cui ogni forma di libertà sembra essere messa in discussione e non appare assolutamente scontata.

Officine Editoriali continuerà a tenervi informati su argomenti delicati come questi.
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domenica 15 luglio 2012

Internet: diritto fondamentale dell'uomo

A partire da sabato 7 luglio 2012, lo ha stabilito il Consiglio sui Diritti Umani delle Nazioni Unite con l'approvazione della risoluzione A/HCR/20/L.13 ed è un diritto ricompreso nell'art. 19 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo e del Cittadino.

Del resto il testo è molto chiaro e forte per avere dubbi di sorta:

"...gli stessi diritti che le persone hanno offline devono essere protetti online, in particolare la libertà di espressione, che è applicabile indipendentemente dalle frontiere e su ogni media scelto..."


In più si riferisce alla rete come  "...una forza nell'accelerazione del progresso verso lo sviluppo nelle sue varie forme..." ed esorta tutti gli Stati a "...promuovere e facilitare l'accesso ad Internet..."

E' significativo anche che questa approvazione arrivi quasi contestualmente alla bocciatura di ACTA da parte del Parlamento Europeo
Ed è auspicabile che questo sia solo l'inizio per difendere la libertà che Internet ci mette a disposizione contro coloro che, per proteggere i propri profitti individuali o per l'esercizio del potere e della prevaricazione verso i più deboli a livello di Stati e di Popoli, la attentano sistematicamente nel mondo e la vietano laddove nessun diritto dell'uomo viene purtroppo tutelato.

Officine Editoriali ha sempre valutato Internet come uno strumento prezioso e ormai indispensabile nella vita di ognuno di noi, non soltanto per le nostre esigenze quotidiane ma perché ad ognuno di noi, proprio attraverso questo strumento, viene data la possibilità di agire e di interagire con il resto del mondo. 

Scusate ma a noi sembra una cosa davvero fantastica.


Officine Editoriali continuerà a seguire questo tema come continuerà a seguire il tema dei diritti d'autore. Sono due temi di grande attualità sui quali vi terremo informati.
Voi continuate a seguire Officine Editoriali su questo blog e rimanete aggiornati. 

sabato 7 luglio 2012

Ancora due giorni e poi niente più Internet?

Sembrerebbe di sì. Lo denuncia addirittura l'FBI che sarà anche l'artefice del nostro definitivo allontanamento da Internet
Già perché l'FBI ha sgominato una banda di hacker che si impadroniva dei DNS dirottando i computer colpiti su siti praticamente simili a quelli scelti da te ma che non erano affatto quelli scelti da te e così ti succhiavano informazioni e denaro. 
In pratica i computer navigavano su siti paralleli creati dagli hacker. 

Dunque l'FBI è stata costretta a ricostruire il mondo Internet dei computer infetti attraverso l'utilizzo di server alternativi sui quali ospitare i computer impedendo così loro di navigare sull'Internet parallelo creato dai pirati.
Ed ecco che da Lunedì 9 luglio l'operazione anti pirateria dell'FBI termina e i computer infetti non saranno più ospitati e non potranno nemmeno più accedere ad Internet. Parliamo di quattro milioni di computer e non sono pochi. 

Per capire se siamo o no tra questi quattro milioni, possiamo collegarci al sito http://www.dcwg.org/ la cui pagina italiana è curata da Telecom a questo indirizzo.
Attenti dunque! Non è uno scherzo!
Officine Editoriali vi tiene aggiornati.
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mercoledì 4 luglio 2012

ACTA. Finalmente fuorilegge.

C'è voluto un pò ma alla fine l'hanno capito.
Il Parlamento Europeo ha respinto ACTA, questo trattato anticontraffazione che i più hanno sempre considerato limitativo delle libertà individuali, soprattutto quelle di chi utilizza Internet
Nonostante ciò, i numeri dicono che 478 deputati hanno votato contro il trattato, 39 a favore e 165 si sono astenuti. Sono numeri che fanno comunque riflettere. 39 deputati volevano il trattato e addirittura 165 si sono astenuti dimostrando di non interessarsi a questioni di questo tipo.
In più, per arrivare a questo risultato, certo è che il Parlamento è stato oggetto di molteplici pressioni provenienti da diverse parti. 
Numerose telefonate sono arrivate negli uffici dei deputati, moltissime email sono state inviate ai loro indirizzi di posta elettronica, sono state indette manifestazioni di strada...tutto da parte di cittadini europei con la richiesta di bocciare il testo. 
Ma, soprattutto, è arrivata una petizione con la stessa richiesta da parte di 2 milioni e 800 mila cittadini di tutto il mondo.

Certo è che l'Unione Europea ha respinto ACTA ma è anche vero che deve trovare una alternativa meno pericolosa alla tutela della proprietà intellettuale, come accenna il relatore David Martin.

Quello che salta agli occhi come un pugno in faccia è che si sono dovute mobilitare moltissime associazioni della società civile, moltissimi cittadini, parliamo di milioni di persone, e che nessuno di loro ha mollato la presa per un attimo.
Tutte queste persone si sono mobilitate per difendere un loro diritto e quello che viene da chiedere è "Ma a loro invece non interessava niente?".
E va bene che ci siamo sempre lamentati dei nostri legislatori di casa...ma qui siamo in Europa e allora....è tutto uguale?
Non ci vogliamo credere.

Officine Editoriali continuerà a seguire questi temi che ormai fanno parte della nostra vita quotidiana.
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domenica 24 giugno 2012

Pieno e sicuro accesso ad Internet per tutti.

Lo raccomandava il Parlamento Europeo il 26 Marzo 2009 al Consiglio del rafforzamento sulla sicurezza e le libertà fondamentali su Internet.

"......considerando che gli individui hanno il diritto di esprimersi liberamente su Internet e che i motori di ricerca e i service provider hanno reso considerevolmente più facile per le persone ottenere informazioni su, per esempio, altri individui.....
...considerando che i governi e le organizzazioni di interesse pubblico e le istituzioni dovrebbero fornire un idoneo quadro normativo e mezzi tecnici adeguati per consentire ai cittadini di prendere parte attivamente ed efficacemente ai processi amministrativi attraverso l'e-government..."
ecc. ecc.

Rivolge le seguenti raccomandazioni al Consiglio:

"...partecipare agli sforzi per rendere Internet un importante strumento per il rafforzamento degli utenti e un ambiente che permette l'evoluzione dell'approccio del "bottom up" e della e-democracy e che al tempo stesso vengano stabilite garanzie significative come nuove forme di controllo e di censura che possono essere sviluppate in questo ambito; la libertà e la tutela della vita privata che gli utenti godono su Internet dovrebbero essere reali e non illusorie...
...riconoscere che Internet può rappresentare una straordinaria opportunità per rafforzare la cittadinanza attiva e che, a questo proposito, l'accesso alle reti e ai contenuti è uno degli elementi chiave; raccomanda che la questione sia ulteriormente sviluppata sulla base del presupposto che ognuno ha il diritto di partecipare alla società dell'informazione e che le istituzioni e le parti interessate a tutti i livelli hanno una responsabilità generale per contribuire a questo sviluppo, in modo di raccogliere le due nuove sfide dell'e-analfabetismo e di esclusione democratica nell'era elettronica...."
ecc. ecc. ecc.

Le raccomandazioni sono tante. L'elenco è lungo e vi rimando al testo completo.
E tutto ciò accadeva nel 2009...più di tre anni fa.
La situazione attuale è quella che poi leggiamo più o meno tutti i giorni sui giornali o sui blog o su qualche sito di rimando o specializzato. Cioè siamo ancora agli inizi, i siti vengono oscurati e quant'altro in barba alle raccomandazioni del Parlamento Europeo
Invece sarebbe importante seguirle e metterle soprattutto in pratica.
Non possiamo permetterci di perdere il treno. Almeno non questo treno.
Officine Editoriali continuerà a seguire questo tema per l'importanza dell'argomento e per mantenervi informati.
Voi continuate a seguire Officine Editoriali e rimanete aggiornati.

giovedì 21 giugno 2012

Ma c'è anche l'ACTA.

ACTA, Anti Counterfeiting Trade Agreement, praticamene il Trattato Anticontraffazione, firmato da 22 dei 27 Paesi Europei riuniti a Tokio qualche mese fa.
Le proteste sono state tante, in primis quelle dei partiti pirata europei. Ma anche 2,4 milioni di cittadini europei avevano firmato varie petizioni contro l'ACTA.
Ultima a muoversi contro è stata l'Inta, la Commissione per la regolamentazione del Commercio Internazionale. Questo dell'Inta è il quinto parere contrario dopo quelli delle Commissioni Giuridica, dell'Industria, dello Sviluppo e delle Libertà Civili.

Nonostante ci sia chi giudica ACTA "...non pericoloso...anzi una forma di tutela per il nostro sostentamento....", la petizione supportata da Avaaz lo classifica inesorabilmente non solo come pericoloso ma come propedeutico alla tacitazione digitale del web.

Ciò che viene messo in discussione è la compatibilità di ACTA con i diritti fondamentali dell'Unione Europea quali la libertà di informazione e di espressone.
Insomma, da tutti i lati si tenta di arginare Internet. Si tenta di bloccare uno strumento che per il futuro dell'Umanità è fondamentale.

Fortunatamente molti si rendono conto che non possiamo stare a guardare e si fanno promotori di iniziative che amplificano le voci e le opinioni. 
Bisogna ancora difendersi da chi vorrebbe trarre sempre maggior potere dalla tecnologia e dalle risorse di questo mondo. Ma la strada è tracciata e basta solo percorrerla.
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mercoledì 20 giugno 2012

L'Antitrust si occupa anche di Viagra?

Sì! Perché considera i siti che lo vendono siti a rischio, da oscurare. 
Per la salute pubblica? Potrebbe essere. 
Di fatto non possono vendere on line nemmeno le farmacie e le parafarmacie autorizzate a farlo.

Dunque due siti di vendita di viagra e cialis sono stati oscurati o, meglio, è stato chiesto ai provider di non permettere ai cittadini italiani di  potervi accedere. 
Ma cosa cerchino di raggiungere con questa guerra non è dato capire.
L'Italia sta diventando, se non lo è già diventata, "...il laboratorio mondiale di inibizione all'accesso..."
E in luogo di legiferare adeguatamente e con il rispetto delle libertà...delle LIBERTA' (lo voglio evidenziare), si cerca di porre inutili quanto controproducenti rimedi al sito del momento, tralasciando che domani ce ne saranno altri due e dopodomani altri quattro che secondo loro andranno oscurati, vietati.
E meno male che deve entrare in vigore l'Agenda Digitale....In ogni caso, sono decenni che abbiamo a che fare con Internet, con le vendite on line, con gli scambi sul web, con i social forum, con il web 2.0 (che è già diventato 3.0). 
Perché chi ci dovrebbe governare (governare...nel nostro interesse) rimane sempre così indietro?

Mi verrebbe da chiedermi ancora una volta come mai riusciamo sempre ad arrivare per ultimi. 
Conosco fin troppo bene la risposta ma confido anche che siamo giunti ad un bivio e che stiamo per imboccare una strada diversa. Dobbiamo solo avere fiducia.

Officine Editoriali ci crede profondamente.
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domenica 3 giugno 2012

Anche il logo delle Olimpiadi 2012 sotto stretta sorveglianza.

Londra 2012...anzi...London 2012
I cinque cerchi in primis e sotto il logo per l'evento olimpionico che si svolgerà a Londra: un nastro colorato con i colori dei cerchi che interseca la scritta "London 2012".

Vietato, vietatissimo riprodurla, vietato farvi il pur minimo riferimento, vietato per gli atleti fotografare l'interno dell'impianto olimpionico e postare le foto su Internet, vietato alludervi seppur lontanamente o instillare in chi osserva il pur minimo richiamo, come è successo per la Easy Jet che, durante i suoi voli, ha esibito la foto di un atleta inglese che corre con la bandiera sulle spalle. 
In questo caso l'osservatore potrebbe pensare che la Easy Jet sia sponsor dell'evento. 
Addirittura è stata istituita una nuova figura di poliziotto/controllore, il logocop, e sono state inasprite le pene per chi sbaglia.

Accidenti! Speriamo che sia solo per il terrorismo. Se pensiamo anche minimamente che possa essere per un diritto al copyright...bè...forse stiamo esagerando.
Certo che il copyright di questi tempi pare risulti l'unica cosa che non si riesce a proteggere da tutti quelli che vogliono appropriarsene. 
E pare anche che tutto il mondo voglia appropriarsi dei nostri loghi, simboli, opere, creazioni.
Non sarà che più ci si accanisce e si teme e più si ingenera proprio l'istigazione a farlo o perlomeno a provarci?

Ad Officine Editoriali pensiamo che sia così.
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mercoledì 30 maggio 2012

La Rete a metà

Molti sostengono che l'accesso ai contenuti della rete è in realtà limitato e delimitato da pratiche anticoncorrenziali messe in atto dagli operatori di tutta Europa che, come per la telefonia, utilizzano contratti contenenti norme affatto chiare e trasparenti.
La Berec (Body of European Regulators for Electronic Communications) ha reso noto un rapporto sulla gestione del traffico risultante dai comportamenti degli operatori europei di telecomunicazioni nei confronti degli utenti.
L'aveva chiesto un anno fa la commissaria Neelie Kroes e i risultati confermano che la possibilità di accedere ai contenuti web sono minacciati da tempo dai comportamenti discriminatori puntualmente perpetrati a danno degli utenti dai gestori europei.

Quello che si augura la commissaria è di poter assicurare agli utenti il pieno accesso ad Internet e non un accesso limitato ed insufficiente o, peggio ancora, filtrato dalla discrezione degli operatori.
Ma non vuole intervenire sul mercato prima di aver avuto un quadro chiaro di quale sia la situazione attuale. Da qui il rapporto di cui abbiamo parlato all'inizio.

Insomma, dopo decenni di Internet e di Rete e di Web, siamo ancora a questo livello di controlli e verifiche e nel frattempo gli operatori hanno gestito il mercato come meglio credevano e garantendosi il loro bel tornaconto.
Brrr!!!! Ovunque ti giri c'è del marcio.

Ma noi continuiamo a credere che sia la fine di certe consuetudini ed è proprio  per questo sta venendo fuori tutto il marciume. Altrimenti...cosa ripulire?
Officine Editoriali continua a seguire i comportamenti attorno alla rete.
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giovedì 24 maggio 2012

Protocolli "Torrent". L'Italia contro.

Cosa sono? Sono protocolli che consentono di distribuire e condividere i file su Internet tra gli utenti connessi al sito.
E sembra che l'Italia, soprattutto ad opera di alcune Procure (in questo blog ci riferiamo a quella di Cagliari), abbiano ingaggiato una lotta furibonda contro portali del genere.

Più precisamente, le Procure predispongono la sospensione dei siti, il loro oscuramento, ad opera dei provider Italiani poiché, risiedendo questi portali all'estero, non possono fisicamente imporre a nessuno di chiudere.
Dunque pare che questo fenomeno sia circoscritto all'Italia e che quanto stia accadendo vada proprio a ridurre la libertà dell'utente italiano.

Dal blog di Fulvio Sarzana su Il Fatto Quotidiano "...significa che i provider italiani...dovranno sbarrare in via d'urgenza le autostrade informatiche che consentono ai cittadini Italiani di aver accesso a quel portale..."
I provider Italiani hanno ricevuto quest'ordine ieri, 23 Maggio.
Io mi chiedo se ci rendiamo conto di quanto stia accadendo. Possiamo tranquillamente parlare di esagerazione tanto che alcuni giuristi si interrogano sulla compatibilità di tali provvedimenti.
E non si capisce nemmeno perché questo accanimento provenga soprattutto da parte della Procura di Cagliari.
Comunque, per diritto di cronaca, il sito incriminato è www.kickasstorrents.com ed è stato, appunto, preventivamente "sbarrato". 

Anche queste pretese di prevenzione prima di capire effettivamente sono pretese campate in aria. 
E se parliamo di Internet, di rete, di web, di virtualità, di cose che si usano ma che praticamente non si vedono, mi viene da dire che i giudici si adeguano. 
Prima di qualsiasi cosa.......chiudono tutto e arrivederci. Poi si vedrà. 
Non sarà paura questa? Quali documenti potrebbero uscire mai fuori? Brivido!

Ormai a Officine Editoriali seguiamo con molta attenzione ciò che succede nei paraggi del web, soprattutto in termini di legalità ma anche di "eccesso di potere".
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lunedì 21 maggio 2012

La crisi del Diritto d'Autore. Report dal Convegno di Cosenza del 17 Maggio 2012.

Eravamo curiosi di sapere come era andato a finire il convegno dello scorso 17 maggio sulla Crisi del Diritto d'Autore svoltosi a Cosenza presso l'Università della Calabria e organizzato dallo staff dell'Avv. Angelo Greco che si occupa della materia da diverso tempo e ne è appassionato.
Con lui erano presenti Fulvio Sarzana, Guido Scorza, il giudice Francione, anche loro a vario titolo, meritevoli di essere ascoltati come esperti su un argomento del genere.

Perciò abbiamo seguito il sito dell'Avv. Greco, www.laleggepertutti.it dove è possibile anche visionare il video di una intervista fatta da una TV locale (Spazio Libero) allo stesso Greco e all'Avv. Fulvio Sarzana.
Devo dire che sia l'articolo che il video sono stati estremamente interessanti, tra metafore ed esempi calzanti sono state esposte con semplicità le varie problematiche, i nuovi requisiti e le possibili soluzioni.
Che hanno riguardato soprattutto l'adeguamento della normativa. Una normativa che risale al 1882, anno in cui fu istituita la SIAE e che, vuoi o non vuoi e senza troppo girarci intorno, necessiterebbe di aggiornamenti alla luce delle nuove tecnologie.
Tecnologie che i nostri legislatori sembrano non capire e particolarmente non recepire, nonostante loro stessi e i loro istituti o dicasteri siano informatizzati e digitalizzati, addirittura con leggi e normative anche piuttosto recenti.

Dunque si parla della informatizzazione e della digitalizzazione, quindi della rete, come di qualcosa di imprescindibile e quasi vitale. Non potremmo vivere oggi senza la rete, senza Internet. Ci siamo mai chiesti come faremmo a lavorare? Non è una stupidaggine.
Ma la rete, oltre che essere ormai indispensabile è sfuggente. Tutto circola in rete e questo tutto si comporta praticamente come il gas, penetra dappertutto e non si può contenere, non si può ingabbiare.
E gli utenti poi sono tantissimi...milioni di persone che a livello globale si scambiano opinioni e ognuno dice la sua. Dunque non potendo perseguire ognuno di questi milioni di persone, inizialmente si è pensato di perseguire gli ISP, coloro che garantiscono una connessione Internet
Ma anche qui l'impresa risulta abbastanza difficile e, diciamolo, anche abbastanza ridicola visto che costoro sono in grado di spostarsi, detto fatto, in qualsiasi parte del mondo, anche pagando profumatamente. Ma, si sa, il gioco vale la candela.

Lo stesso dicasi con il diritto d'autore e, manco a dirlo, qui i più restii a muoversi verso soluzioni più aperte e di condivisione, sono coloro che hanno da sempre detenuto il potere sui diritti d'autore.
Non vogliamo ripeterci su questo. Ormai il pensiero di Officine Editoriali è abbastanza chiaro e delineato. 
E' impossibile pensare di utilizzare le nuove e incredibili tecnologie senza mettere in discussione quanto finora ha rappresentato una rendita. 
Il mondo corre veloce ed è strano che a non capirlo siano proprio quelle categorie preposte a divulgare e diffondere la cultura in tutti i suoi aspetti (anche quello tecnologico). Purtroppo quando parliamo di profitti, vengono a frantumarsi un pò tutti i principi e i buoni propositi e la cultura va a farsi friggere.
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domenica 13 maggio 2012

La crisi del Diritto d'Autore

Scaricare illegalmente un CD da Internet equivale a rubarlo in un negozio?
E' vero che la pirateria porta maggiore disoccupazione?
La lotta al filesharing può giustificare una serie di restrizioni alle libertà del web prima tra tutte quella di informazione?
Siamo disposti a rinunciare alle prerogative cui la rete ci ha abituati per tutelare i diritti di una industria vecchia di oltre cento anni?
E' giusto considerare ogni utente che navighi su Internet un potenziale criminale?

Queste sono le domande tratte dal comunicato stampa rilasciato dal sito www.laleggepertutti.it e attorno ad esse il 17 Maggio 2012, alle ore 14:30, presso l'Università della Calabria si terrà il Convegno/Dibattito "La crisi del diritto d'Autore: il copyright tra mercato legale e pirateria".
Si confronteranno da un lato (per i riformisti) l'avv. Guido Scorza, l'avv. Fulvio Sarzana, il dott. Gennaro Francione (che nel 2001 firmò la sentenza anticopyright), dall'altro (per i conservatori) il dott. Filippo Gagliano (direttore SIAE), l'avv. Leopoldo Lombardi (Presidente AFI - Ass. Fonografici Italiani) e la dott.ssa Tiziana Scarpelli (Sost. Comm. Polizia Postale).
Durante il dibattito si prospetteranno tesi e proposte per la regolamentazione e la riforma del mercato dei Diritti d'Autore, che non metta in pericolo le libertà della rete. 
Per la prima volta si ritroveranno insieme per un dialogo costruttivo i riformisti del copyright, i pirati e i conservatori.

L'avv. Angelo Greco introdurrà il dibattito e ne sarà il moderatore.
L'avv. Angelo Greco è autore di scritti in materia di copyright (come riformista) e legale difensore della Calabria per la SIAE.
L''evento sarà trasmesso in diretta streaming su www.laleggepertutti.it e sarà possibile interagire in tempo reale con i relatori tramite la pagina Facebook https://www.facebook.com/laleggepertutti.
Il portale web www.laleggepertutti.it e il Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Cosenza sono i patrocinatori di questo convegno /dibattito.

Per il comunicato stampa ufficiale potete cliccare sui seguenti link:


Di seguito i link per visionare le schede dei relatori:


Per maggiori informazioni si può contattare direttamente l'avv. Greco all'indirizzo angelogreco@avvangelogreco.it o visitare il sito www.avvangelogreco.it

Officine Editoriali ritiene questa iniziativa degna di merito e di nota e per questo molto volentieri ne dà notizia e cercherà di amplificarne i contenuti tramite questo blog e le interazioni con i social media utilizzati normalmente.

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sabato 12 maggio 2012

Biblet e la piattaforma digitale Cubo di Telecom

Tutto in uno. E' così per Telecom che ha unificato tutti i contenuti digitali sotto una unica piattaforma, la piattaforma Cubo attraverso la quale sarà possibile acquistare musica (Cubomusica), video (Cubovision) e ora anche ebook (Cubolibri).
Ebook che sarà possibile leggere sempre grazie a Biblet, il device di Telecom per la lettura digitale.
Cubolibri dispone di circa 23.000 titoli in lingua italiana dei maggiori autori, nazionali ed internazionali, delle più importanti case editrici.

Telecom intenderebbe così semplificare l'accesso alla cultura e all'intrattenimento per una maggiore diffusione attraverso la sua piattaforma tecnologica.


Ha iniziato con Cubovision, lo store di contenuti multimediali che non ha avuto immediatamente la risposta che ci si attendeva. 
Oggi però conta 270.000 utenti soddisfatti.

Poi è seguito Cubomusica grazie ad accordi diretti con i maggiori player del settore musicale nazionale ed internazionale.

E quindi si inserisce Cubolibri. Tutti si attendono che il mercato faccia così un passo avanti, soprattutto nelle offerte di interazione, come accade già con Kindle di Amazon.

Certo l'utente italiano deve comprendere bene cosa sia un ebook e un lettore digitale di libri. 
E in questo, ci dispiace ammetterlo, non viene certo aiutato dalle case editrici che mantengono un certo immobilismo in attesa di capire. 
Ora sarà interessante capire come queste, per esempio, reagiranno a Cubolibri. Perché molto dipende da loro.

Noi di Officine Editoriali ci auguriamo che l'offerta di Telecom rappresenti un ulteriore passo in avanti e che, soprattutto, riesca ad avvicinare, se non ad allineare, il mercato italiano degli ebook  a quello europeo, se non internazionale.
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mercoledì 9 maggio 2012

Internet è in pericolo

Se questa affermazione viene da più parti e da più azioni che si fanno o si cercano di fare nel mondo, ci sarà pure un qualcosa di vero. E comunque basta guardarsi intorno per capire che effettivamente è così.

A livello internazionale, non so se vi ricordate il SOPA e altre cose del genere attraverso cui volevano praticamente tacitare la voce della rete. 
Ora si alza la voce di Yoani Sanchez, la più famosa blogger cubana, che insieme a Oswaldo Payà, il padre dei diritti umani cubani, denuncia l'eccesso con cui si lotta contro il diritto d'autore in rete. 
E se viene da lei una tale denuncia, possiamo star certi che il pericolo esiste.
Le parole di Yoani sono toccanti "...La lotta contro la pirateria è diventata una lotta contro il web 2.0... mettendo in questo modo in pericolo la parte più dinamica di Internet. E la domanda che ci colpisce come cubani è se Internet sia prossimo a morire prima che noi possiamo viverlo, al punto di far diventare una gabbia davanti a noi ciò che potremmo usare come un'ala." 
Parole pesanti, pesantissime, soprattutto perché i milioni e milioni di fruitori di Internet non hanno il minimo sentore di tutto ciò e di quanto potrebbe accadere. 
Dovremmo chiederci solo per un istante cosa succederebbe se non avessimo Internet
Basterebbe immaginarlo anche solo a livello personale perché un brivido ci corra lungo la schiena. 
Figuriamoci immaginare il mondo senza Internet, senza la rete. Morirebbe la globalizzazione perché non possiamo negare che Internet ha dato una grande spinta alla comunicazione di massa. 

Grazie ad Internet, conosciamo cosa accade nel mondo in tempo reale. Abbiamo saputo della Primavera Araba ma, soprattutto, i protagonisti sono riusciti a farsi sentire fuori dai loro territori mentre prima era assolutamente impensabile. Internet sfugge alle maglie dei censori e a coloro che vorrebbero controllare i pensieri e i cambiamenti. 
Non riescono ad accettare che il mondo sta mutando, sta evolvendo verso qualcosa di molto più positivo di quanto sia stato finora. 

E anche la storia della pirateria alla quale molti si appellano e si aggrappano la dice lunga su questo tentativo di oscuramento. 
Ma è una vita che predichiamo che la pirateria è solo un modo di nascondersi, a livello nazionale e internazionale.

Anche in Italia si perpetrano tentativi subdoli di tacitazione del libero pensiero. Per esempio con la sporca faccenda della condanna per il reato di stampa clandestina contro il blog "Accade in Sicilia" di Carlo Ruta per il quale domani la Cassazione si pronuncerà con il reale pericolo di mettere in discussione non solo il blog di Ruta ma tutti i blog. 
Officine Editoriali vi invita a leggere la disamina dell'avvocato Daniele Minotti.

E' nostro dovere civico e un diritto umano difendere Internet e il diritto all'informazione e alla comunicazione globale. Possiamo cominciare a farlo da subito rimanendo informati.
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