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mercoledì 20 giugno 2012

L'Antitrust si occupa anche di Viagra?

Sì! Perché considera i siti che lo vendono siti a rischio, da oscurare. 
Per la salute pubblica? Potrebbe essere. 
Di fatto non possono vendere on line nemmeno le farmacie e le parafarmacie autorizzate a farlo.

Dunque due siti di vendita di viagra e cialis sono stati oscurati o, meglio, è stato chiesto ai provider di non permettere ai cittadini italiani di  potervi accedere. 
Ma cosa cerchino di raggiungere con questa guerra non è dato capire.
L'Italia sta diventando, se non lo è già diventata, "...il laboratorio mondiale di inibizione all'accesso..."
E in luogo di legiferare adeguatamente e con il rispetto delle libertà...delle LIBERTA' (lo voglio evidenziare), si cerca di porre inutili quanto controproducenti rimedi al sito del momento, tralasciando che domani ce ne saranno altri due e dopodomani altri quattro che secondo loro andranno oscurati, vietati.
E meno male che deve entrare in vigore l'Agenda Digitale....In ogni caso, sono decenni che abbiamo a che fare con Internet, con le vendite on line, con gli scambi sul web, con i social forum, con il web 2.0 (che è già diventato 3.0). 
Perché chi ci dovrebbe governare (governare...nel nostro interesse) rimane sempre così indietro?

Mi verrebbe da chiedermi ancora una volta come mai riusciamo sempre ad arrivare per ultimi. 
Conosco fin troppo bene la risposta ma confido anche che siamo giunti ad un bivio e che stiamo per imboccare una strada diversa. Dobbiamo solo avere fiducia.

Officine Editoriali ci crede profondamente.
Continuate a seguire Officine Editoriali su questo blog e rimanete aggiornati.

giovedì 24 maggio 2012

Protocolli "Torrent". L'Italia contro.

Cosa sono? Sono protocolli che consentono di distribuire e condividere i file su Internet tra gli utenti connessi al sito.
E sembra che l'Italia, soprattutto ad opera di alcune Procure (in questo blog ci riferiamo a quella di Cagliari), abbiano ingaggiato una lotta furibonda contro portali del genere.

Più precisamente, le Procure predispongono la sospensione dei siti, il loro oscuramento, ad opera dei provider Italiani poiché, risiedendo questi portali all'estero, non possono fisicamente imporre a nessuno di chiudere.
Dunque pare che questo fenomeno sia circoscritto all'Italia e che quanto stia accadendo vada proprio a ridurre la libertà dell'utente italiano.

Dal blog di Fulvio Sarzana su Il Fatto Quotidiano "...significa che i provider italiani...dovranno sbarrare in via d'urgenza le autostrade informatiche che consentono ai cittadini Italiani di aver accesso a quel portale..."
I provider Italiani hanno ricevuto quest'ordine ieri, 23 Maggio.
Io mi chiedo se ci rendiamo conto di quanto stia accadendo. Possiamo tranquillamente parlare di esagerazione tanto che alcuni giuristi si interrogano sulla compatibilità di tali provvedimenti.
E non si capisce nemmeno perché questo accanimento provenga soprattutto da parte della Procura di Cagliari.
Comunque, per diritto di cronaca, il sito incriminato è www.kickasstorrents.com ed è stato, appunto, preventivamente "sbarrato". 

Anche queste pretese di prevenzione prima di capire effettivamente sono pretese campate in aria. 
E se parliamo di Internet, di rete, di web, di virtualità, di cose che si usano ma che praticamente non si vedono, mi viene da dire che i giudici si adeguano. 
Prima di qualsiasi cosa.......chiudono tutto e arrivederci. Poi si vedrà. 
Non sarà paura questa? Quali documenti potrebbero uscire mai fuori? Brivido!

Ormai a Officine Editoriali seguiamo con molta attenzione ciò che succede nei paraggi del web, soprattutto in termini di legalità ma anche di "eccesso di potere".
Continuate a seguire Officine Editoriali su questo blog se volete rimanere aggiornati.

giovedì 22 marzo 2012

Cosa si trama ancora contro la rete?

Che sia a livello nazionale o internazionale sembra che tutti perseguano lo stesso scopo e temano le stesse cose. 
Per tutti intendo coloro che sono preposti a legiferare e a decidere di certi nuovi comportamenti che sfuggono al loro "controllo", perché alla fine tutti vogliono controllare tutto.
E naturalmente a livello nazionale si tenta di farlo con certi subdoli tentativi di aggirare le regole e affidando addirittura il potere di legiferare ad enti estranei a tale compito. 
Quindi siamo ormai a livello di "costituzione creativa "letteralmente.
Lo spiega molto bene Guido Scorza su Il Fatto Quotidiano di oggi dove si parla del tentativo di permettere ad Agcom di ordinare la rimozione dei contenuti ai gestori di siti addirittura potendo indirizzare analogo ordine ai service provider che rendono possibile tale contenuto.

Io non so perché ci sia il terrore dei contenuti. 
Sembra proprio strano che oggi, con la tecnologia arrivata davvero a livelli altissimi, si assista a questi tentativi di vietare, proibire, "silenziare" con mezzi così spiccioli, dopotutto. 
La tecnologia può essere usata da tutti e mette tutto e tutti in condizioni chiare e trasparenti. 
Cosa che forse può dar fastidio.  

Officine Editoriali difende la rete e la sua libertà. 
Perché  solo attraverso la rete Officine Editoriali può gridare e far sentire la sua voce. 

Continua a seguire le attività di Officine Editoriali che in questo momento sono ancora nella fase iniziale di raccolta del denaro.
Speriamo di chiudere il tutto nel giro di una o due settimane ancora quindi potremo iniziare davvero il lavoro.

Continuiamo e continueremo a ringraziare tutti i sottoscrittori del nostro progetto che sul sito di sottoscrizione popolare www.produzionidalbasso.com hanno permesso che tutto questo succedesse.