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giovedì 24 maggio 2012

Protocolli "Torrent". L'Italia contro.

Cosa sono? Sono protocolli che consentono di distribuire e condividere i file su Internet tra gli utenti connessi al sito.
E sembra che l'Italia, soprattutto ad opera di alcune Procure (in questo blog ci riferiamo a quella di Cagliari), abbiano ingaggiato una lotta furibonda contro portali del genere.

Più precisamente, le Procure predispongono la sospensione dei siti, il loro oscuramento, ad opera dei provider Italiani poiché, risiedendo questi portali all'estero, non possono fisicamente imporre a nessuno di chiudere.
Dunque pare che questo fenomeno sia circoscritto all'Italia e che quanto stia accadendo vada proprio a ridurre la libertà dell'utente italiano.

Dal blog di Fulvio Sarzana su Il Fatto Quotidiano "...significa che i provider italiani...dovranno sbarrare in via d'urgenza le autostrade informatiche che consentono ai cittadini Italiani di aver accesso a quel portale..."
I provider Italiani hanno ricevuto quest'ordine ieri, 23 Maggio.
Io mi chiedo se ci rendiamo conto di quanto stia accadendo. Possiamo tranquillamente parlare di esagerazione tanto che alcuni giuristi si interrogano sulla compatibilità di tali provvedimenti.
E non si capisce nemmeno perché questo accanimento provenga soprattutto da parte della Procura di Cagliari.
Comunque, per diritto di cronaca, il sito incriminato è www.kickasstorrents.com ed è stato, appunto, preventivamente "sbarrato". 

Anche queste pretese di prevenzione prima di capire effettivamente sono pretese campate in aria. 
E se parliamo di Internet, di rete, di web, di virtualità, di cose che si usano ma che praticamente non si vedono, mi viene da dire che i giudici si adeguano. 
Prima di qualsiasi cosa.......chiudono tutto e arrivederci. Poi si vedrà. 
Non sarà paura questa? Quali documenti potrebbero uscire mai fuori? Brivido!

Ormai a Officine Editoriali seguiamo con molta attenzione ciò che succede nei paraggi del web, soprattutto in termini di legalità ma anche di "eccesso di potere".
Continuate a seguire Officine Editoriali su questo blog se volete rimanere aggiornati.

mercoledì 9 maggio 2012

Internet è in pericolo

Se questa affermazione viene da più parti e da più azioni che si fanno o si cercano di fare nel mondo, ci sarà pure un qualcosa di vero. E comunque basta guardarsi intorno per capire che effettivamente è così.

A livello internazionale, non so se vi ricordate il SOPA e altre cose del genere attraverso cui volevano praticamente tacitare la voce della rete. 
Ora si alza la voce di Yoani Sanchez, la più famosa blogger cubana, che insieme a Oswaldo Payà, il padre dei diritti umani cubani, denuncia l'eccesso con cui si lotta contro il diritto d'autore in rete. 
E se viene da lei una tale denuncia, possiamo star certi che il pericolo esiste.
Le parole di Yoani sono toccanti "...La lotta contro la pirateria è diventata una lotta contro il web 2.0... mettendo in questo modo in pericolo la parte più dinamica di Internet. E la domanda che ci colpisce come cubani è se Internet sia prossimo a morire prima che noi possiamo viverlo, al punto di far diventare una gabbia davanti a noi ciò che potremmo usare come un'ala." 
Parole pesanti, pesantissime, soprattutto perché i milioni e milioni di fruitori di Internet non hanno il minimo sentore di tutto ciò e di quanto potrebbe accadere. 
Dovremmo chiederci solo per un istante cosa succederebbe se non avessimo Internet
Basterebbe immaginarlo anche solo a livello personale perché un brivido ci corra lungo la schiena. 
Figuriamoci immaginare il mondo senza Internet, senza la rete. Morirebbe la globalizzazione perché non possiamo negare che Internet ha dato una grande spinta alla comunicazione di massa. 

Grazie ad Internet, conosciamo cosa accade nel mondo in tempo reale. Abbiamo saputo della Primavera Araba ma, soprattutto, i protagonisti sono riusciti a farsi sentire fuori dai loro territori mentre prima era assolutamente impensabile. Internet sfugge alle maglie dei censori e a coloro che vorrebbero controllare i pensieri e i cambiamenti. 
Non riescono ad accettare che il mondo sta mutando, sta evolvendo verso qualcosa di molto più positivo di quanto sia stato finora. 

E anche la storia della pirateria alla quale molti si appellano e si aggrappano la dice lunga su questo tentativo di oscuramento. 
Ma è una vita che predichiamo che la pirateria è solo un modo di nascondersi, a livello nazionale e internazionale.

Anche in Italia si perpetrano tentativi subdoli di tacitazione del libero pensiero. Per esempio con la sporca faccenda della condanna per il reato di stampa clandestina contro il blog "Accade in Sicilia" di Carlo Ruta per il quale domani la Cassazione si pronuncerà con il reale pericolo di mettere in discussione non solo il blog di Ruta ma tutti i blog. 
Officine Editoriali vi invita a leggere la disamina dell'avvocato Daniele Minotti.

E' nostro dovere civico e un diritto umano difendere Internet e il diritto all'informazione e alla comunicazione globale. Possiamo cominciare a farlo da subito rimanendo informati.
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