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sabato 30 giugno 2012

Spiati anche quando leggiamo?

Lo sostiene Ilaria Di Cocco in un articolo uscito su ebookmania.it riprendendo un editoriale del Wall Street Journal secondo il quale gli editori posso accedere ad una lunga lista di dati sui lettori che permetterebbe loro, così, di indirizzare meglio le loro azioni di marketing e quant'altro.

Che fossimo spiati, non è più un segreto per nessuno. Qualsiasi cosa facciamo, se facciamo un acquisto, se chiamiamo un nostro amico, se parcheggiamo la macchina...qualsiasi cosa facciamo...è segnalata. Non sfugge nulla al grande fratello.
Ora, onestamente, essere spiati anche sulle nostre abitudini...mi coglie di sorpresa ma mi lascia anche piuttosto indifferente.
Se vogliono sapere cosa leggo, a quale pagina smetto, quanto impiego a leggere un ebook, se mi piace un genere invece che un altro...facciano pure...non ho nulla da nascondere e, anzi, trovo queste attività perfino utili. 
Utili a conoscere le tendenze del nostro tempo, utili a ricevere informazioni, benché pubblicitarie (rimango pur sempre detentrice  di un certo potere di discernimento per accettare o meno le proposte), utili finanche a socializzare e propedeutiche a ricerche di mercato altrimenti più dure da realizzare.
Dunque, non avendo nulla da nascondere né da temere, mi lascio intercettare tranquillamente senza tema di essere tacciata di alcunché.

Però, per tornare ai dati forniti dal nostro ereader...è apprezzabile come la nuova tecnologia lavori. 
L'unica cosa, a ben pensarci, è che a volte, quando i pensieri sono cupi e aleggia un pò di paura e di tristezza cosmica, questa tecnologia potrebbe mostruosamente rassomigliare alla bomba atomica. 
Energia che, se sprigionata violentemente, potrebbe rivelarsi distruttiva.
Ma noi pensiamo positivo e vogliamo utilizzare la tecnologia a fin di bene.

Officine Editoriali lavora con la tecnologia. 
Non potrebbe esistere senza di essa. 
Ed io ne sono entusiasta.
Continuate a seguire Officine Editoriali e rimanete aggiornati.

giovedì 24 maggio 2012

Protocolli "Torrent". L'Italia contro.

Cosa sono? Sono protocolli che consentono di distribuire e condividere i file su Internet tra gli utenti connessi al sito.
E sembra che l'Italia, soprattutto ad opera di alcune Procure (in questo blog ci riferiamo a quella di Cagliari), abbiano ingaggiato una lotta furibonda contro portali del genere.

Più precisamente, le Procure predispongono la sospensione dei siti, il loro oscuramento, ad opera dei provider Italiani poiché, risiedendo questi portali all'estero, non possono fisicamente imporre a nessuno di chiudere.
Dunque pare che questo fenomeno sia circoscritto all'Italia e che quanto stia accadendo vada proprio a ridurre la libertà dell'utente italiano.

Dal blog di Fulvio Sarzana su Il Fatto Quotidiano "...significa che i provider italiani...dovranno sbarrare in via d'urgenza le autostrade informatiche che consentono ai cittadini Italiani di aver accesso a quel portale..."
I provider Italiani hanno ricevuto quest'ordine ieri, 23 Maggio.
Io mi chiedo se ci rendiamo conto di quanto stia accadendo. Possiamo tranquillamente parlare di esagerazione tanto che alcuni giuristi si interrogano sulla compatibilità di tali provvedimenti.
E non si capisce nemmeno perché questo accanimento provenga soprattutto da parte della Procura di Cagliari.
Comunque, per diritto di cronaca, il sito incriminato è www.kickasstorrents.com ed è stato, appunto, preventivamente "sbarrato". 

Anche queste pretese di prevenzione prima di capire effettivamente sono pretese campate in aria. 
E se parliamo di Internet, di rete, di web, di virtualità, di cose che si usano ma che praticamente non si vedono, mi viene da dire che i giudici si adeguano. 
Prima di qualsiasi cosa.......chiudono tutto e arrivederci. Poi si vedrà. 
Non sarà paura questa? Quali documenti potrebbero uscire mai fuori? Brivido!

Ormai a Officine Editoriali seguiamo con molta attenzione ciò che succede nei paraggi del web, soprattutto in termini di legalità ma anche di "eccesso di potere".
Continuate a seguire Officine Editoriali su questo blog se volete rimanere aggiornati.

giovedì 10 maggio 2012

Esiste il reato di stampa clandestina?

E' doveroso chiederselo perché proprio da oggi potrebbe esistere. 
Anzi sicuramente costituirà un precedente e qualcosa mi dice che i censori e tagliatori di libero pensiero da oggi in poi lo utilizzeranno a man bassa e a ogni pié sospinto.

E' attesa per oggi la sentenza della Cassazione sul caso del sito di Carlo Ruta "Accade in Sicilia" accusato da un pm  di diffamazione e stampa clandestina. 
Ruta si è permesso anni fa di parlare male sul suo blog di questo giudice (male a  giudizio del giudice, naturalmente). E ora si ritrova ad attendere l'ultima sentenza visto che le due precedenti hanno emesso e confermato la condanna.

Dunque contro informazione e espressione sulla rete minacciati, fortemente minacciati.

Come abbiamo accennato sul post di ieri, ne parla l'avvocato Daniele Minotti che richiama anche le leggi alle quali si sono rifatti i giudici e quelle alle quali si rifa il Ruta nella sua difesa.
Creare in ogni caso precedenti di questo genere è assolutamente pericoloso e propedeutico a qualcosa di peggiore, visto anche che se ne parla a livello globale.
Ovunque nascono leggi e leggine con lo scopo di passare inosservate perché quelle più eclatanti vengono avversate ferocemente (e giustamente, ci sentiamo di ammettere) sulla rete e non solo.
Il fenomeno è da tenere sotto controllo. 
Chiamiamolo come vogliamo: tentativo di usurpazione e di manipolazione attraverso il controllo delle società civili o anche un colpo di coda di un potere giunto alla fine con l'acqua alla gola ma che tenta lo stesso di rimanere a galla. Fa lo stesso. E' un fenomeno da osservare e seguire nei suoi passi.

Officine Editoriali crede molto nel pensiero libero e nella libera espressione. 
Solo così siamo sicuri che il mondo possa migliorare.
Continuate a seguire Officine Editoriali su questo blog e rimanete aggiornati per non avere sorprese.