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venerdì 11 maggio 2012

Ed ecco la sentenza!

Ci riallacciamo al post di ieri sul reato di stampa clandestina e diamo notizia della sentenza che è stata comunicata ieri sera alle 19:30 dal Presidente della Corte di Cassazione.
POSITIVA! Naturalmente! 

Non osiamo immaginare cosa sarebbe potuto succedere se non fosse stato così. E lo sapevano tutti ma, pure, si dovevano spendere cinque anni di processo, due sentenze precedenti, non immagino nemmeno quanto in carte bollate per finire alla semplice carta di cui, pure, si sarà fatta strage. In più, cinque anni di tormenti per una persona, Carlo Ruta, che faceva solo il suo mestiere e per il quale ora non sussiste il reato.

Ma tutto questo per dire che il reato di stampa clandestina non è configurabile e che nei blog e attraverso di essi si può fare informazione, anzi informazione libera. 
Del resto, tutte le leggi precedenti erano destinate da più di cinquant'anni alla editoria tradizionale e comunque ai giornali stampati.

Ancora una volta una anomalia del Paese Italia che non riesce ad adeguarsi al resto del mondo ma che pretende di adeguarvisi solo per ciò che fa comodo ai soliti noti e ignoti.
Ci chiediamo come mai un paese europeo come il nostro sia così indietro rispetto ai nostri vicini di territorio; come mai non riusciamo a capire dove sia il futuro e quali siano le basi per ricominciare.
Naturalmente noi ci chiamiamo fuori del coro. Noi abbiamo ben compreso e anche da un pezzo, e come noi molti, molti altri. E non possiamo che dedurre che chi di dovere fa finta di non capire perché è fin troppo comodo continuare a fare i deficienti.

Officine Editoriali perciò comunica con grande soddisfazione questa sentenza e rimane solidale a Carlo Ruta e a chi come lui è o sarà perseguitato.

Continuate a seguire Officine Editoriali e rimanete informati non solo su questo genere di argomenti ma per tutto ciò che riguarda la libertà di pensiero e di informazione e sul mercato dell'editoria digitale.

giovedì 10 maggio 2012

Esiste il reato di stampa clandestina?

E' doveroso chiederselo perché proprio da oggi potrebbe esistere. 
Anzi sicuramente costituirà un precedente e qualcosa mi dice che i censori e tagliatori di libero pensiero da oggi in poi lo utilizzeranno a man bassa e a ogni pié sospinto.

E' attesa per oggi la sentenza della Cassazione sul caso del sito di Carlo Ruta "Accade in Sicilia" accusato da un pm  di diffamazione e stampa clandestina. 
Ruta si è permesso anni fa di parlare male sul suo blog di questo giudice (male a  giudizio del giudice, naturalmente). E ora si ritrova ad attendere l'ultima sentenza visto che le due precedenti hanno emesso e confermato la condanna.

Dunque contro informazione e espressione sulla rete minacciati, fortemente minacciati.

Come abbiamo accennato sul post di ieri, ne parla l'avvocato Daniele Minotti che richiama anche le leggi alle quali si sono rifatti i giudici e quelle alle quali si rifa il Ruta nella sua difesa.
Creare in ogni caso precedenti di questo genere è assolutamente pericoloso e propedeutico a qualcosa di peggiore, visto anche che se ne parla a livello globale.
Ovunque nascono leggi e leggine con lo scopo di passare inosservate perché quelle più eclatanti vengono avversate ferocemente (e giustamente, ci sentiamo di ammettere) sulla rete e non solo.
Il fenomeno è da tenere sotto controllo. 
Chiamiamolo come vogliamo: tentativo di usurpazione e di manipolazione attraverso il controllo delle società civili o anche un colpo di coda di un potere giunto alla fine con l'acqua alla gola ma che tenta lo stesso di rimanere a galla. Fa lo stesso. E' un fenomeno da osservare e seguire nei suoi passi.

Officine Editoriali crede molto nel pensiero libero e nella libera espressione. 
Solo così siamo sicuri che il mondo possa migliorare.
Continuate a seguire Officine Editoriali su questo blog e rimanete aggiornati per non avere sorprese.