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domenica 8 luglio 2012

Minacce sempre più reali alla libertà sul web.

Esce dalla porta e rientra dalla finestra. 
Te ne liberi in un modo e riappare sotto altre spoglie. 
E' un momento in cui bisogna stare veramente attenti e il peccato per niente veniale è che la maggior parte dei  nostri parlamentari non comprende la portata delle leggi che sta per emanare e si finisce sempre per firmare perché quello è l'amico di quell'altro ecc. 
E ormai si legifera solo con decreti legge rinunciando, da parte del Parlamento, ad un sano dibattito sui comportamenti e le intenzioni del Governo.

Capita così, e ancor una volta, di voler attentare alla libertà sul web e di voler favorire il più grande editore italiano. Non vogliamo fare nomi. Per questo vi rimandiamo al più che meritevole articolo di Guido Scorza e qui lo riassumiamo dicendo soltanto che l'intenzione è quella di ricomprendere in un nuovo paniere i milioni di euro di fatturato dell'industria dell'intermediazione dei contenuti (parliamo dei motori di ricerca) facendo apparire così minore il fatturato dei grandi editori italiani che in questo modo possono appropriarsi di quote di mercato maggiori.

In tutto ciò, nella fretta di andare in vacanza, il Parlamento non ha opposto resistenza e noi ci chiediamo cosa succederà quando un bel giorno non avremo più tutto quello che abbiamo oggi e la nostra libertà ci verrà limitata o addirittura ci verrà fatta pagare. 
Non sarebbe fantasia, seppur macabra.

Officine Editoriali continuerà a seguire questi argomenti perché noi siamo convinti di non essere abbastanza tutelati da coloro che, volenti o nolenti, abbiamo messo lì proprio per fare questo.
Continuate a seguire Officine Editoriali su questo blog e rimanete aggiornati.

venerdì 11 maggio 2012

Ed ecco la sentenza!

Ci riallacciamo al post di ieri sul reato di stampa clandestina e diamo notizia della sentenza che è stata comunicata ieri sera alle 19:30 dal Presidente della Corte di Cassazione.
POSITIVA! Naturalmente! 

Non osiamo immaginare cosa sarebbe potuto succedere se non fosse stato così. E lo sapevano tutti ma, pure, si dovevano spendere cinque anni di processo, due sentenze precedenti, non immagino nemmeno quanto in carte bollate per finire alla semplice carta di cui, pure, si sarà fatta strage. In più, cinque anni di tormenti per una persona, Carlo Ruta, che faceva solo il suo mestiere e per il quale ora non sussiste il reato.

Ma tutto questo per dire che il reato di stampa clandestina non è configurabile e che nei blog e attraverso di essi si può fare informazione, anzi informazione libera. 
Del resto, tutte le leggi precedenti erano destinate da più di cinquant'anni alla editoria tradizionale e comunque ai giornali stampati.

Ancora una volta una anomalia del Paese Italia che non riesce ad adeguarsi al resto del mondo ma che pretende di adeguarvisi solo per ciò che fa comodo ai soliti noti e ignoti.
Ci chiediamo come mai un paese europeo come il nostro sia così indietro rispetto ai nostri vicini di territorio; come mai non riusciamo a capire dove sia il futuro e quali siano le basi per ricominciare.
Naturalmente noi ci chiamiamo fuori del coro. Noi abbiamo ben compreso e anche da un pezzo, e come noi molti, molti altri. E non possiamo che dedurre che chi di dovere fa finta di non capire perché è fin troppo comodo continuare a fare i deficienti.

Officine Editoriali perciò comunica con grande soddisfazione questa sentenza e rimane solidale a Carlo Ruta e a chi come lui è o sarà perseguitato.

Continuate a seguire Officine Editoriali e rimanete informati non solo su questo genere di argomenti ma per tutto ciò che riguarda la libertà di pensiero e di informazione e sul mercato dell'editoria digitale.

lunedì 23 aprile 2012

Forze potenti minacciano la libertà del web

Non è difficile ipotizzarlo visto come sta andando il mondo e come in pochi pretendano di governarlo, dalla finanza alla rete. 
Ci provano già ora i governi vari e i regimi totalitari ci riescono, naturalmente. 
Anche in Italia ci hanno provato in vari e varie volte. 
Il popolo del web si è ribellato con forza e per ora sembrano rientrate tutte le idee velleitarie fin qui sfoggiate.

Ma la denuncia arriva nientedimeno che da Sergey Brin, co-fondatore insieme a Larry Page, di Google il quale sostiene che i principi di apertura e di accesso universale che hanno contraddistinto la creazione di Internet tre decenni fa sono seriamente minacciati come non mai e che  loro non avrebbero potuto creare il loro motore di ricerca se ci fosse stato Facebook a dominare. 
Inoltre avverte che "...esistono forze molto potenti contro Internet aperto in tutto il mondo..." e aggiunge "...Sono molto più preoccupato di quanto non lo sia mai stato...."
Brin continua affermando che la libertà di Internet è minacciata da una combinazione tra i governi che cercano di controllare l'accesso a Internet e le comunicazioni dei loro cittadini in maniera sempre crescente, l'industria dello spettacolo che cerca di favorire leggi per bloccare i siti pirati e Facebook e la Apple che cercano di ingabbiare e limitare gli accessi controllando i software e i contenuti all'interno delle loro piattaforme.
E questa ultima dichiarazione però lascia un attimo perplessi e sorge il dubbio che Brin stia cercando di sminuire Facebook visto che è prossima ad entrare in borsa.
Anche perché, come scrive Emily Bell sul Guardian, Google non è mai stata proprio quel che si dice una azienda aperta e trasparente. Anzi sostiene che la minaccia più seria al web viene "...da quei piccoli e ricchissimi imprenditori, ferocemente attaccati ai profitti personali, che prendono decisioni poco chiare e creano sistemi opachi dai quali tutti noi dipendiamo sempre di più."

Anche in Officine Editoriali siamo preoccupati e siamo consapevoli dell'importanza che rappresenta Internet e la rete per ognuno di noi.  
Un valore inestimabile per la nostra libertà personale anche se così siamo tutti più facilmente soggetti a controlli. 
Ma la possibilità di poter comunicare in tempo reale con tutto il mondo è qualcosa di impagabile e che tutti dovremmo apprezzare.
Continuate a seguire Officine Editoriali che è sempre molto attenta a tutte le notizie che giungono sulla rete e dalla rete.
Vi terremo aggiornati anche sul lavoro che stiamo preparando per iniziare le attività di Officine Editoriali.

domenica 27 novembre 2011

Officine Editoriali e l’Associazione ATDAL over40 / Officine Editoriali and the Association ATDAL over40


In questo post vogliamo parlare dell’Associazione Atdal over40 e del legame con Officine Editoriali.
ATDAL over40 è una associazione che da dieci anni si occupa della tutela dei lavoratori over 40/50 e dei disoccupati in età matura.
Lo fa cercando di coinvolgere le istituzioni, rilasciando interviste, inviando comunicati stampa, proponendo leggi adeguate e attraverso iniziative che conducano il problema degli over 40/50 all’attenzione pubblica.
Per questo qualche mese i soci Atdal hanno registrato una video lettera indirizzata all’allora Ministro dell’Economia. In questo video alcuni dei soci hanno raccontato a tutti le difficoltà, anche quotidiane, susseguitesi alla perdita del lavoro.
Il video si chiama “Non siamo scarti” ed è possibile visionarlo su YouTube.
Ha partecipato a diversi festival e premi cinematografici riscuotendo grande successo e arrivando sempre tra i vincitori.
Il promotore di Officine Editoriali è un socio Atdal, così come i collaboratori che sono attivi già in questa fase iniziale del progetto.
Le prime storie saranno raccolte proprio trai soci Atdal che vivono di disagio senza mai smettere, peraltro, di vedere un futuro diverso e migliore.
Il progetto di Officine Editoriali rappresenta lottare per il nostro proprio futuro e per quello dei nostri propri figli.
Il progetto di Officine Editoriali significa mettere in campo le nostre proprie capacità di risolvere problemi e situazioni.
Il progetto di Officine Editoriali vuol dire la realizzazione dei nostri propri sogni.
Se vuoi che questo sogno si realizzi, puoi sostenere il progetto prenotando consapevolmente le tue quote sul sito di sottoscrizione popolare www.produzionidalbasso.com.


In this post we want to talk about the Association Atdal over40 and its link to Officine Editoriali.
ATDAL over40 is an association that from ten years is dealing with the protection of workers over 40/50 and unemployed in mature age.
It does it by trying to involve the institutions, giving interviews, sending press releases, suggesting adequate laws and through initiatives  that lead the issue of over 40/50 to public attention.
For this a few months ago members of Atdal recorded a video/letter addressed to the Minister of Economy of the time. In this video some members have told all the difficulties, even daily, following one another after the loss of employment.
The video is called “Non siamo scarti” and you can watch it on YouTube.
It participated in several film festivals and awards with great success, and coming always among the winners.
The promoter of Officine Editoriali is a member of Atdal, as well as the collaborators who are active already at this stage of the project.
The first stories will be collected right between the members of Atdal who live of discomfort without quit, however, to see a different, better future.
The project of Officine Editoriali represents to fight for our own future and that of our own children.
The project of Officine Editoriali means to put in place our own ability to solve problems and situations.
The project of Officine Editoriali means the realization of our own dreams.
If you want this dream come true, you can support the project by consciously booking your quotas on the popular subscription website www.produzionidalbasso.com