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giovedì 10 maggio 2012

Esiste il reato di stampa clandestina?

E' doveroso chiederselo perché proprio da oggi potrebbe esistere. 
Anzi sicuramente costituirà un precedente e qualcosa mi dice che i censori e tagliatori di libero pensiero da oggi in poi lo utilizzeranno a man bassa e a ogni pié sospinto.

E' attesa per oggi la sentenza della Cassazione sul caso del sito di Carlo Ruta "Accade in Sicilia" accusato da un pm  di diffamazione e stampa clandestina. 
Ruta si è permesso anni fa di parlare male sul suo blog di questo giudice (male a  giudizio del giudice, naturalmente). E ora si ritrova ad attendere l'ultima sentenza visto che le due precedenti hanno emesso e confermato la condanna.

Dunque contro informazione e espressione sulla rete minacciati, fortemente minacciati.

Come abbiamo accennato sul post di ieri, ne parla l'avvocato Daniele Minotti che richiama anche le leggi alle quali si sono rifatti i giudici e quelle alle quali si rifa il Ruta nella sua difesa.
Creare in ogni caso precedenti di questo genere è assolutamente pericoloso e propedeutico a qualcosa di peggiore, visto anche che se ne parla a livello globale.
Ovunque nascono leggi e leggine con lo scopo di passare inosservate perché quelle più eclatanti vengono avversate ferocemente (e giustamente, ci sentiamo di ammettere) sulla rete e non solo.
Il fenomeno è da tenere sotto controllo. 
Chiamiamolo come vogliamo: tentativo di usurpazione e di manipolazione attraverso il controllo delle società civili o anche un colpo di coda di un potere giunto alla fine con l'acqua alla gola ma che tenta lo stesso di rimanere a galla. Fa lo stesso. E' un fenomeno da osservare e seguire nei suoi passi.

Officine Editoriali crede molto nel pensiero libero e nella libera espressione. 
Solo così siamo sicuri che il mondo possa migliorare.
Continuate a seguire Officine Editoriali su questo blog e rimanete aggiornati per non avere sorprese.

mercoledì 9 maggio 2012

Internet è in pericolo

Se questa affermazione viene da più parti e da più azioni che si fanno o si cercano di fare nel mondo, ci sarà pure un qualcosa di vero. E comunque basta guardarsi intorno per capire che effettivamente è così.

A livello internazionale, non so se vi ricordate il SOPA e altre cose del genere attraverso cui volevano praticamente tacitare la voce della rete. 
Ora si alza la voce di Yoani Sanchez, la più famosa blogger cubana, che insieme a Oswaldo Payà, il padre dei diritti umani cubani, denuncia l'eccesso con cui si lotta contro il diritto d'autore in rete. 
E se viene da lei una tale denuncia, possiamo star certi che il pericolo esiste.
Le parole di Yoani sono toccanti "...La lotta contro la pirateria è diventata una lotta contro il web 2.0... mettendo in questo modo in pericolo la parte più dinamica di Internet. E la domanda che ci colpisce come cubani è se Internet sia prossimo a morire prima che noi possiamo viverlo, al punto di far diventare una gabbia davanti a noi ciò che potremmo usare come un'ala." 
Parole pesanti, pesantissime, soprattutto perché i milioni e milioni di fruitori di Internet non hanno il minimo sentore di tutto ciò e di quanto potrebbe accadere. 
Dovremmo chiederci solo per un istante cosa succederebbe se non avessimo Internet
Basterebbe immaginarlo anche solo a livello personale perché un brivido ci corra lungo la schiena. 
Figuriamoci immaginare il mondo senza Internet, senza la rete. Morirebbe la globalizzazione perché non possiamo negare che Internet ha dato una grande spinta alla comunicazione di massa. 

Grazie ad Internet, conosciamo cosa accade nel mondo in tempo reale. Abbiamo saputo della Primavera Araba ma, soprattutto, i protagonisti sono riusciti a farsi sentire fuori dai loro territori mentre prima era assolutamente impensabile. Internet sfugge alle maglie dei censori e a coloro che vorrebbero controllare i pensieri e i cambiamenti. 
Non riescono ad accettare che il mondo sta mutando, sta evolvendo verso qualcosa di molto più positivo di quanto sia stato finora. 

E anche la storia della pirateria alla quale molti si appellano e si aggrappano la dice lunga su questo tentativo di oscuramento. 
Ma è una vita che predichiamo che la pirateria è solo un modo di nascondersi, a livello nazionale e internazionale.

Anche in Italia si perpetrano tentativi subdoli di tacitazione del libero pensiero. Per esempio con la sporca faccenda della condanna per il reato di stampa clandestina contro il blog "Accade in Sicilia" di Carlo Ruta per il quale domani la Cassazione si pronuncerà con il reale pericolo di mettere in discussione non solo il blog di Ruta ma tutti i blog. 
Officine Editoriali vi invita a leggere la disamina dell'avvocato Daniele Minotti.

E' nostro dovere civico e un diritto umano difendere Internet e il diritto all'informazione e alla comunicazione globale. Possiamo cominciare a farlo da subito rimanendo informati.
Continuate a seguire Officine Editoriali su questo blog se volete essere aggiornati.