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giovedì 22 novembre 2012

E la liberalizzazione del diritto d'autore?

Se ne è parlato. Diversi mesi fa. 
Poi l'Unione Europea ha invitato gli Stati membri a liberalizzare il mercato per creare altri soggetti smettendo di continuare ad incentivare il monopolio del settore. 
Poi sono state fatte le nomine per le agenzie di garanzia (telecomunicazione e dati personali) e, con tante critiche, sono stati pure nominati i garanti. 
Poi si è abbozzato qualcosa in Parlamento. Si è suggerito qualcosa.... 
Stiamo parlando di quanto accade in Italia, naturalmente, e dei tempi che occorrono per l'espletamento delle funzioni legislative e non solo. Dunque ora c'è un Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri che dovrebbe regolare il mercato dei diritti d'autore e dei diritti ad essi connessi in termini di libera concorrenza. 
Peccato solo che, come ci spiega bene Guido Scorza nel sul  blog su Il Fatto Quotidiano, di concorrenza non se ne vede parecchia dato che continua ad essere privilegiato il vecchio monopolio con le richieste di garanzia e quant'altro ai nuovi soggetti del mercato.
Noi siamo sempre dello stesso parere sulle liberalizzazioni. Non pensiamo che l'Italia sia un Paese maturo per affrontare le liberalizzazioni né, tantomeno, metterle in atto in una maniera propedeutica alla loro felice riuscita.
Noi pensiamo anzi che in Italia quel poco che è stato "liberalizzato" (all'italiana, naturalmente) debba essere rinazionalizzato, reso di nuovo pubblico perché gli utenti ne possano trarre beneficio. 
L'unico settore che sembra essere stato ben liberalizzato è quello della telefonia e infatti ce ne possiamo rendere conto. Proviamo invece a riflettere sulle bollette relative all'energia elettrica, soprattutto sulle cifre che contengono.

Rimaniamo aggiornati per rimanere liberi!
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venerdì 20 luglio 2012

AGCOM...dopo le nomine vuoto di potere

Dopo le tanto discusse nomine all'Agcom, in realtà non esiste ancora un'Autorità che funzioni, nonostante le imposizioni dell'Unione Europea di averne una. 

Manca la firma del Presidente della Repubblica sul decreto di nomina e dunque, dallo scorso 14 luglio, essendo scaduta anche la proroga di sessanta giorni decretata dal Consiglio di Stato, non esiste di fatto nessuna attività riconducibile all'Autorità per le Comunicazioni anche perché qualsiasi atto sarebbe, allo stato attuale, illegittimo.

Nel frattempo si consumano decisioni a dir poco discutibili o, meglio, fin troppo prevedibili. 
Accade così che il Ministero dello Sviluppo Economico assegni le frequenze alle solite emittenti televisive per i prossimi venti anni, che si affrettino le discussioni sulle intercettazioni, che il Governo vari la nuova disciplina sull'editoria e che, purtroppo, restino impantanati i provvedimenti per l'Italia Digitale che già da ora, nasce in confusione di attribuzioni di ruoli e poteri.
Per i dettagli potete leggere qui.

La situazione è davvero grave ma, ancora una volta, si confida sull'incapacità o sull'impossibilità dei cittadini di comprendere tutto e nei particolari.

Ci stupiamo ancora però, e di questo ci perdonerete, che anche questo governo sul quale, diciamo la verità, riponevamo una certa dose di fiducia, attraverso il quale ci eravamo illusi di vedere una luce di trasparenza, efficienza, onestà soprattutto ci abbia disatteso per l'ennesima volta.

Dunque noi di Officine Editoriali torniamo a ripetere che ogni giorno viene attentata la nostra libertà e la democrazia perde un pezzo, salvo poi ritrovarlo completamente compromesso.

Officine Editoriali continuerà a tenervi informati su queste situazioni al confine tra legale e illegale.
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giovedì 19 luglio 2012

La direttiva UE vale per tutti

Dunque la direttiva dell'Unione Europea si rivolge all'Europa intera, naturalmente con conseguente allineamento delle circa  250 società che al momento gestiscono i diritti d'autore in giro per il vecchio continente. 
E parla di un mercato unico digitale europeo con la previsione di una licenza unica multiterritoriale.
Confermiamo ovviamente che a tutte le società è stata chiesta maggiore trasparenza ed efficienza.

Dunque la SIAE non è stata l'unica destinataria della direttiva ma l'aggravante è che la società italiana che finora ha gestito in regime di monopolio il diritto d'autore soggiace, pare senza via di'uscita, ad una situazione di degrado e di inefficienza che si protrae da tempo senza che nessuno sia in grado di porvi freni, forse anche per le tante connivenze che a questo punto risulterebbero difficili da smantellare.

Si profila per tutti un mercato dinamico come quello di Internet ed è necessario adeguarsi, vuoi anche per far fronte alla "pirateria"
Il fatto è che non tutti i fruitori di Internet sono anche capaci di smanettare ed utilizzare software che permettono il download gratuito. 
Ma non trovando alternative, potrebbero anche attrezzarsi. 
E' anche per questo che la pirateria è solo uno spettro agitato dalle multinazionali che si vedono danneggiate dalla eliminazione di un mercato di monopolio e forse sono anche arrivate in ritardo ad una tale evoluzione del mercato di riferimento.

Internet rappresenta la nostra libertà,  la libertà di ognuno di noi. Preziosa quanto mai, in un momento in cui ogni forma di libertà sembra essere messa in discussione e non appare assolutamente scontata.

Officine Editoriali continuerà a tenervi informati su argomenti delicati come questi.
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mercoledì 18 luglio 2012

SIAE...ce lo chiede l'Europa

L'Unione Europea ci chiede maggiore trasparenza ed equilibrio nella governance degli enti di gestione dei diritti d'autore attraverso una direttiva del Parlamento Europeo.

Ora, a parte tutto quello che ci chiede l'Europa e che il nostro Governo ritiene applicabile o no sorvolando bellamente  regolamenti, direttive, decisioni e perfino raccomandazioni e pareri a seconda della direzione che questi atti "potrebbero" e non che "dovrebbero" prendere, ciò che appare ancora e purtroppo chiaro è che non si riesce mai a demolire per ricostruire, per rinnovare, per ripulire. Perché indubbiamente la SIAE è un organo che andrebbe  demolito e se ciò ancora non accade è scandalosamente con la complicità del nostro Governo.

Guido Scorza lo spiega molto bene, come al solito. 
Ed è per questo che non vogliamo aggiungere altro a questo ennesimo capitolo che riguarda la SIAE mentre perfino gli autori finalmente si sono convinti che probabilmente c'è qualcosa che non quadra.

Officine Editoriali si limita a riportare le notizie e a tenervi informati.
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giovedì 21 giugno 2012

Ma c'è anche l'ACTA.

ACTA, Anti Counterfeiting Trade Agreement, praticamene il Trattato Anticontraffazione, firmato da 22 dei 27 Paesi Europei riuniti a Tokio qualche mese fa.
Le proteste sono state tante, in primis quelle dei partiti pirata europei. Ma anche 2,4 milioni di cittadini europei avevano firmato varie petizioni contro l'ACTA.
Ultima a muoversi contro è stata l'Inta, la Commissione per la regolamentazione del Commercio Internazionale. Questo dell'Inta è il quinto parere contrario dopo quelli delle Commissioni Giuridica, dell'Industria, dello Sviluppo e delle Libertà Civili.

Nonostante ci sia chi giudica ACTA "...non pericoloso...anzi una forma di tutela per il nostro sostentamento....", la petizione supportata da Avaaz lo classifica inesorabilmente non solo come pericoloso ma come propedeutico alla tacitazione digitale del web.

Ciò che viene messo in discussione è la compatibilità di ACTA con i diritti fondamentali dell'Unione Europea quali la libertà di informazione e di espressone.
Insomma, da tutti i lati si tenta di arginare Internet. Si tenta di bloccare uno strumento che per il futuro dell'Umanità è fondamentale.

Fortunatamente molti si rendono conto che non possiamo stare a guardare e si fanno promotori di iniziative che amplificano le voci e le opinioni. 
Bisogna ancora difendersi da chi vorrebbe trarre sempre maggior potere dalla tecnologia e dalle risorse di questo mondo. Ma la strada è tracciata e basta solo percorrerla.
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giovedì 31 maggio 2012

Nomine autorità di garanzie in notevole ritardo

L'Autorità di Garanzia per le comunicazioni (Agcom) e l'Autorità Garante per la privacy, praticamente si ritrovano in un limbo in cui continuano svolgere solo le attività di ordinaria amministrazione.
E' quasi un mese che si aspettano le nomine dei membri e dei Presidenti delle due Autorità ma non si riesce a capire come mai il Governo ed il Parlamento accusino un così forte ritardo anche rischiando sanzioni da parte dell'Unione Europea che "impone il costante funzionamento a pieno regime delle due Autority".
Forse è perché la faccenda delle lottizzazioni e delle lobby e della spartizione del potere diventa sempre più ingovernabile e questo Governo ci sembra, francamente, piuttosto affannato nel prendere le decisioni, soprattutto quelle più delicate per il nostro Paese.
Inoltre, la società civile, attraverso Open Media Coalition (che raccoglie diverse associazioni e rappresenta un numero considerevole di cittadini) ha chiesto al Presidente del Consiglio di poter visionare i vari curriculum vitae presentati dai candidati per la carica di Presidente dell'Agcom
Ma il Presidente del Consiglio ha fatto sapere di non avere nemmeno iniziato a considerare il procedimento per le nomine (Guido Scorza su Il Fatto Quotidiano).
Certo, quella di nominare personaggi vicini a questo o a quello, tutta gente che in Italia più o meno rappresenta la politica e il potere, è una pratica che deve trovare uno stop. E' una pratica da disincentivare e da dimenticare. 
Solo che non vediamo chi possa veramente farlo.

Officine Editoriali continuerà a parlare di questo argomento attraverso le varie notizie che circolano sul web in proposito.
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venerdì 10 febbraio 2012

Garantisce il bollino / Ensured by sticker


Parliamo di quel bollino color argento che appare su CD, DVD e anche sui libri che viene apposto dalla SIAE (Società Italiana Autori ed Editori) e per il quale si paga un corrispettivo.
Tutto questo garantirebbe dalla pirateria autori ed editori e perfino gli autori dagli editori in caso questi ultimi volessero stampare e vendere libri in copie eccedenti il numero concordato con l'autore e quindi evitare di pagare il diritto d'autore. Caso davvero molto improbabile.
Peccato che esiste una sentenza del Consiglio di Stato depositata lo scorso 2 Febbraio che si rifa a una normativa della Corte di Giustizia dell'Unione Europea la quale dichiarava illegittimo, già nel lontano 2007, l'obbligo di apporre, appunto, tali bollini da parte della SIAE.
In realtà i bollini vengono ancora oggi utilizzati dalla SIAE e siccome la SIAE ha ottenuto un regolamento addirittura dal Consiglio dei Ministri con il quale viene esonerata dall'obbligo di restituire le somme versate per l'acquisto di tali bollini, gli imprenditori che ne hanno fatto richiesta sono in attesa delle decisioni dei giudici tributari ai quali la Corte di Cassazione ha affidato la decisione se la SIAE dovrà restituire le somme versate negli anni dagli imprenditori.
In genere il bollino argento viene richiesto contestualmente al Codice ISBN, che è ciò che serve maggiormente, perché è facile che un'opera sprovvista di codice ISBN venga rifiutata dai distributori e dalle librerie.
Certo, nell'era e nel mondo della Rete appaiono anacronistici questi sotterfugi nel tentativo di accaparrarsi più introiti possibili da parte di un apparato mezzo pubblico e mezzo privato come la SIAE che sembra davvero non in linea con i mercati e con il cambiamento che sta caratterizzando il mondo culturale e specialmente quello dei libri con l'avanzare inesorabile degli e-book.
Come sempre, per chiudere questo post, vi invitiamo a sostenere il progetto di Officine Editoriali visitando il sito di sottoscrizione popolare www.produzionidalbasso.com e prenotando consapevolmente le vostre quote.
Vi ricordiamo anche che è possibile prenotare l'e-book “Ma il burro lo stavo mangiando io!” di Bibì Zarco cliccando su “Prenota” nella pagina “Prenota il tuo e-book”.
Grazie per il vostro aiuto!


We speak of that silver sticker that appears on CDs, DVDs and even books that is affixed by the SIAE (Italian Society of Authors and Publishers) and for which is paid a fee.
This would ensure authors and publishers from piracy and even the authors from the publishers if they wish to print and sell copies of books exceeding the number agreed with the author and thus avoid paying the copyright. Case really very unlikely.
Too bad there is a judgment of the Council of State submitted last 2 February that harks back to a law of the European Union Court of Justice which declared illegal, as long ago as 2007, the obligation to apply, in fact, such labels by SIAE.
Really the stickers are still used by SIAE and since SIAE has even obtained a regulation by the Council of Ministers which is exempt from the obligation to repay the sums paid for the purchase of such stckers, the enterpreneurs who have made request are waiting for the decision of the tax court to which the Supreme Court has entrusted the decision whether the SIAE will have to return the amounts paid by enterpreneurs over the years.
Typically, the silver stickers are required together with ISBN code, which is what is used greater, because its easier than a work without ISBN code is refused by distributors and bookstores.
Of course in the age and in the world of network this clandestine approach appears anachronistic in an attempt to capture as more revenue as possible by an apparatus both public and private such as SIAE that seems really out of line with the markets and with the change that is featuring the cultural word , especially the one of books with the inexorable advancing of e-books.
As always, to close this post, we encourage you to support the project of Officine Editoriali by visiting the popular subscription website www.produzionidalbasso.com and consciously booking your quotas.
We also remind you that you can book the e-book “Ma il burro lo stavo mangiando io!” of Bibì Zarco by clicking on “Prenota” in the page “Book your e-book”.
Thanks for your help!

giovedì 5 gennaio 2012

L'IVA sugli e-book e le politiche Europee / The VAT on e-books and European policies


Partendo dal dato di fatto che l'Unione Europea non ha una politica comune relativamente all'IVA da applicare sugli e-book e rimanendo, perciò, in attesa di indicazioni possiamo dare per certo che la Francia ha stabilito che, entro i suoi confini nazionali, l'IVA sugli e-book e sui libri cartacei sarà, dal 1° gennaio 2012, del 7%.
Si sono adeguati Belgio e Lussemburgo e si adeguerà la Spagna.
In Italia se ne parla. E' facile prevedere che i tempi saranno lunghi.
Quindi, fino a quando non ci sarà una politica comune europea e fino a quando l'Italia non si adeguerà agli altri Paesi europei, noi consumatori finali pagheremo l'IVA al 21% sugli e-book anche se acquisteremo fuori dai confini nazionali, per esempio sul sito di Amazon.uk.
Sarà poi cura di Amazon versare l'IVA allo Stato Italiano secondo la VI Direttiva dell'Unione Europea in merito alla gestione dell'IVA per gli scambi di merci e servizi all'interno della Comunità Europea.
E' interessante notare, però, che attualmente l'IVA sui libri cartacei in Italia è del 10% assolta alla fonte, a carico degli editori.
Lasciamo a voi ogni possibile commento.
Vi ricordiamo che queste informazioni le trovate su questo sito di Officine Editoriali.
Vi ricordiamo anche che Officine Editoriali sta raccogliendo fondi per il suo progetto attraverso la piattaforma on line di sottoscrizione popolare www.produzionidalbasso.com.
Se visitate il sito potete prenotare consapevolmente le vostre quote.
Vi ringraziamo della partecipazione!


Starting from the fact that the EU has no common policy with regards to VAT to apply on e-books and being, therefore, waiting for indications, we know for certain that France has established that, within its national borders, VAT on e-books and paper books will be from 1 January 2012 of 7%.
Belgium and Luxembourg were adequate and shall abide Spain.
In Italy it is spoken. It's easy to predict that time will be long.
So, until there will be not a common European policy and as long as Italy does not adjust to other European countries we consumers will pay the VAT to 21% on e-books even if purchased outside the country, for example on the Amazon.uk site.
Amazon will then pay the VAT to the Italian State under the VI European Union Directive on the management of VAT for trade in goods and services within the European Community.
It's interesting to note, however, that the current VAT rate on printed books in Italy is 10% paid at the source and in charge with publishers.
We leave you every possible comment.
We remind you that this information can be found on this site of Officine Editoriali.
We also remind you that Officine Editoriali is collecting funds for its project through the on line platform of popular subscription www.produzionidalbasso.com.
If you visit the website, you can consciously book your quotas.
Thank you for your participation!