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venerdì 20 luglio 2012

AGCOM...dopo le nomine vuoto di potere

Dopo le tanto discusse nomine all'Agcom, in realtà non esiste ancora un'Autorità che funzioni, nonostante le imposizioni dell'Unione Europea di averne una. 

Manca la firma del Presidente della Repubblica sul decreto di nomina e dunque, dallo scorso 14 luglio, essendo scaduta anche la proroga di sessanta giorni decretata dal Consiglio di Stato, non esiste di fatto nessuna attività riconducibile all'Autorità per le Comunicazioni anche perché qualsiasi atto sarebbe, allo stato attuale, illegittimo.

Nel frattempo si consumano decisioni a dir poco discutibili o, meglio, fin troppo prevedibili. 
Accade così che il Ministero dello Sviluppo Economico assegni le frequenze alle solite emittenti televisive per i prossimi venti anni, che si affrettino le discussioni sulle intercettazioni, che il Governo vari la nuova disciplina sull'editoria e che, purtroppo, restino impantanati i provvedimenti per l'Italia Digitale che già da ora, nasce in confusione di attribuzioni di ruoli e poteri.
Per i dettagli potete leggere qui.

La situazione è davvero grave ma, ancora una volta, si confida sull'incapacità o sull'impossibilità dei cittadini di comprendere tutto e nei particolari.

Ci stupiamo ancora però, e di questo ci perdonerete, che anche questo governo sul quale, diciamo la verità, riponevamo una certa dose di fiducia, attraverso il quale ci eravamo illusi di vedere una luce di trasparenza, efficienza, onestà soprattutto ci abbia disatteso per l'ennesima volta.

Dunque noi di Officine Editoriali torniamo a ripetere che ogni giorno viene attentata la nostra libertà e la democrazia perde un pezzo, salvo poi ritrovarlo completamente compromesso.

Officine Editoriali continuerà a tenervi informati su queste situazioni al confine tra legale e illegale.
Continuate a seguire Officine Editoriali su questo blog e rimanete aggiornati. E' fondamentale per la nostra libertà.

giovedì 12 luglio 2012

Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Ci risiamo con le nomine.

Stavolta parliamo della nomina a Direttore Generale per l'Agenzia per l'Italia Digitale
Direttore che deve essere nominato entro il prossimo 26 Luglio, a 30 giorni dall'entrata in vigore del decreto (appunto, lo scorso 26 Giugno).
La figura deve essere selezionata tra soggetti di comprovata esperienza e qualità atti a ricoprire un ruolo del genere anche perché dovrà farsi carico di una struttura che ne ha incorporate tre (la DigitPA, l'Agenzia per la diffusione delle tecnologie per l'innovazione e il Dipartimento per la digitalizzazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri). 
Dunque una figura anche in grado di organizzare e coordinarsi al meglio.

Di questa figura però pare non ci sia richiesta su nessun sito dei Ministeri coinvolti in questa operazione, che non sono pochi (Ministero dell'Economia e delle Finanze, il Ministero dell'Istruzione dell'Università e della ricerca, dello Sviluppo Economico, per la Pubblica Amministrazione e della Semplificazione). 
E la domanda se la figura non sia stata già individuata diventa praticamente automatica dopo le ultime nomine dei vari garanti per i quali si sono sfrontatamente ignorate tutte le altre possibili candidature.

Ma perché arrabbiarsi? E' questo che andiamo dicendo da decenni, anzi...no...da ventenni. 
E forse è per questo che siamo arrivati a questo punto. 
Un punto in cui tutti accettano tutto e tutti si sentono legittimati ad ignorare le leggi, a "bypassarle", facendosi gioco degli altri, senza nessun timore, nemmeno di venire scoperti.
E' davvero triste. Indubbiamente. Benché continuiamo a pensare che le cose cambieranno. 
Certo che la svolta, solo qualche mese fa, sembrava epocale...salvo poi accorgersi amaramente che, a certi livelli, esiste solo il vantaggio personale e reciproco e certi "equilibri" non vanno messi in discussione, pena un futuro senza riconoscimenti.

Officine Editoriali continuerà ad occuparsi del tema delle nomine che, tra gli altri, è un argomento che indispettisce.
Continuate a seguire Officine Editoriali su questo blog e rimanete aggiornati.

giovedì 28 giugno 2012

Okay! Anzi OK!

Che vuol dire? Vuol dire che va bene. Che si può procedere. Vuol dire veramente tante cose...e non è una parola italiana. Ma perché? Il nostro "va bene" o "d'accordo" non poteva proprio andare?

Si sa, gli Italiani sono esterofili e tutto ciò che viene da oltre confine, specialmente da oltre oceano, crea un fascino irresistibile e poter aggiungere una piccola sfumatura esotica al nostro linguaggio ci distingue, davvero...ci rende...inarrivabili e improvvisamente interessanti oltre che affascinanti.
Il fatto è che OK! o Okay!, che dir si voglia, è talmente entrato nel nostro lessico che quasi, quasi non sappiamo nemmeno più come si traduca.

E poi, tante altre parole per le quali non esiste davvero una traduzione e sono considerate parole italiane a tutti gli effetti. Per esempio bar, sport, tennis. Come le tradurreste?
E poi ci sono parole, sbagliate in inglese (o che, perlomeno, in inglese non significano ciò che significano per noi), che vengono utilizzate appunto a sproposito e che divertirebbero un inglese. Sono, per esempio, slip o anche anti doping.

E' vero che con l'avvento dell'informatica, c'è stato un momento (un lungo periodo, a dire il vero, fatto di lunghi anni) in cui bisognava comunicare con il dizionario di inglese a portata di mano. Ora sembra un pò meno così anche se diversi termini sono ormai globalizzati e da lì non è che si possano assumere traduzioni senza davvero rasentare il ridicolo. Per esempio provate a chiamare il monitor in un altro modo....che so?...schermo del computer. 
Alla fine diventa anche una questione di praticità. Vuoi mettere la brevità della parola monitor con la lungaggine di schermo del computer? Tanto tempo perso inutilmente.

E dunque, perché siamo nell'era della globalizzazione, è giusto e sacrosanto conoscere altre lingue e poter comunicare con il resto del mondo. 
Così la lingua inglese è stata da sempre adottata come lingua internazionale e, dunque, impariamo l'inglese...ma, per carità, impariamo anche l'italiano, una lingua parlata dal 90% degli Italiani i due terzi dei quali hanno difficoltà a leggerla e scriverla. 
Tullio De Mauro esprime delle perplessità e delle preoccupazioni in proposito.

Tra i tanti inglesismi, non voglio dimenticare la parola welfare che, in vero, meriterebbe spazio e tempo particolari. 
Qui la vogliamo ricordare solo perché addirittura in Italia si è creato un Ministero dedicato a questa parola. 
Il Ministero del Welfare (vi ricorda per caso Maroni?). 
Ma ci pensate? Non voglio aggiungere altro. A buon intenditor poche parole.

Scusate, poi ho finito. Ma vogliamo parlare dei plurali delle parole straniere usati erroneamente e veramente a sproposito all'interno di frasi italiane? Allora, è una regola: quando si usano termini stranieri (inglesi o altro) scrivendo o parlando in Italiano non si utilizzano mai i  loro plurali. Mi raccomando!
Ciò detto, sarebbe bene continuare a proteggere la lingua italiana e, soprattutto, a saperla parlare e comprenderla.

Officine Editoriali sarà sempre attenta al significato delle parole, perché la comunicazione è importante e la comunicazione comincia dalle parole.
Continuate a seguire Officine Editoriali su questo blog e rimanete aggiornati.

venerdì 4 maggio 2012

Ecco come procede

Vi teniamo aggiornati e vi comunichiamo a che punto siamo e come procedono i preparativi per l'inizio delle nostre attività.

  • Raccolta denaro quote prenotate praticamente terminata. Manca veramente poco. Siamo nell'ordine di qualche giorno.
  • Raccolta contenuti per pubblicazione ebook in avanzato stato lavori. Un ebook è praticamente terminato. Manca solo il perfezionamento di qualche dettaglio. Ce ne sono altri cinque circa praticamente pronti anch'essi. Sono solo di genere diverso e quindi faranno parte di una collana diversa del nostro catalogo. Ma sono pur sempre opere che editeremo e, anzi, molto interessanti. A tempo debito ne sarete informati. Ora è un pò prematuro. Abbiamo in cantiere altri due ebook  per dei quali siamo in fase di raccolta contenuti mentre per l'altro stiamo chiudendo l'editing ed è prossimo alla pubblicazione.
  • Nel frattempo, ci siamo informati molto bene sulla forma giuridica da dare alla nostra attività di casa editrice digitale e, forse ne sarete sorpresi, è stata la cosa che ha richiesto più tempo e più impegno. Non nascondo che a volte mi è venuta voglia di mollare visto l'accanimento con cui le nostre leggi, diciamo così, ti si parano davanti proprio per impedirti di fare qualsiasi cosa. E poi parlano di lavoro che non si trova. E anche quando te lo vuoi creare, tutto diventa super complicato....e meno male che esiste (o esisteva?) anche un Ministero...come si chiama? Ah! Ministero delle Semplificazioni...Bè! Mi viene da ridere, veramente, se non fosse che c'è di che piangere invece. 

Ad ogni modo sta ad ognuno di noi non rimanere vittime degli eventi e scegliere la cosa che più ci fa stare tranquilli e lavorare senza l'acqua alla gola.
Così abbiamo scelto inizialmente di operare come un'associazione culturale la qual cosa non dispiace per niente perché possiamo sviluppare ulteriori iniziative che renderanno Officine Editoriali più visibile.

Perciò possiamo ragionevolmente ammettere che nel giro di pochi giorni la nostra attività inizierà e ci faremo subito promotori di diverse iniziative. Quali siano ve lo lasciamo scoprire mano a mano. 
Seguite il nostro blog che presto diventerà un sito e fate il tifo per Officine Editoriali che sta per nascere ufficialmente. Nella nostra mente è nata da un pezzo ed è anche un pò cresciuta. Ne siamo orgogliosi e vorremmo condividere il nostro entusiasmo con chi pensa che stiamo facendo la cosa giusta.

lunedì 9 aprile 2012

Il lavoro e Officine Editoriali

Ci occupiamo di lavoro perché il disagio viene anche dalla mancanza di lavoro. 
E siccome stanno succedendo tante cose e tante ne succederanno, secondo noi, ci permettiamo di segnalare questo articolo apparso oggi sul Fatto Quotidiano a firma di Guido Scorza, molto attento ai temi della libertà di informazione soprattutto l'informazione proveniente da Internet.
Ed è proprio di oggi la notizia che dal Ministero del Lavoro sia partito l'ordine di chiudere il sito dplmodena.it, un sito privato il cui titolare è Eufranio Massi, dirigente del Ministero del Lavoro e studioso di diritto e delle politiche del lavoro. 
Un sito privato dunque che permetteva di avere dettagli sulle tematiche e problematiche del lavoro soprattutto in un momento come questo in cui  tutto è ingarbugliato e il mondo del lavoro ancor di più. 
Specialmente quando i lavoratori capiscono che devono rimanere informati e che sarebbe possibilissimo qualche piccolo trucco e sotterfugio per far passare cose non proprio ortodosse per i loro interessi, viene obbligato a chiudere un sito preciso e dettagliato nei suoi contenuti.

La rete si ribella, naturalmente, ma non capiamo il Ministro Fornero dove voglia andare  a parare.
Sull'articolo citato sopra potete leggere naturalmente di più. 
Quello che vogliamo ricordare è che Officine Editoriali si interessa all'argomento poiché il disagio comincia proprio da qui. Dalla mancanza di lavoro che conduce a un nuovo disagio, anche se non nell'immediato. 
La mancanza di lavoro rischia di creare nuove e tante persone disagiate. E rischia di far perdere loro la dignità e il rispetto di sé stessi.

Noi saremo sempre attenti a questo tema, sia per ciò che riguarda i giovani sia per ciò che riguarda i meno giovani e coloro che si ritrovano senza lavoro in età matura.
Perciò stiamo ad osservare. Purtroppo ci viene da dire che assistiamo impotenti alle azioni di persone che legiferano senza comprendere veramente le conseguenze a cui sottopongono i lavoratori  le loro famiglie. 
Mentre noi le abbiamo ben chiare. Come crediamo molti di voi.
Continuate a seguire Officine Editoriali su questo blog prima di venire reindirizzati sul nuovo sito.

sabato 11 febbraio 2012

A scuola con l'iPhone / At school with the iPhone


Pensate sia impossibile? Invece è possibilissimo.
Da una recente circolare del Ministero dell'Istruzione, a partire dal prossimo anno, tutti i testi scolastici dovranno essere in versione mista o interamente scaricabili da Internet.
Una rivoluzione! Pensate a quanto di meno possa pesare lo zaino che finora gli studenti si sono trascinati sulle spalle.
Ma non solo! Pensate a quanto possono risparmiare le famiglie degli studenti sui libri di testo, che finora erano tra le spese maggiori ad incidere sul bilancio familiare.
E ancora! Pensate che divertente andare a scuola e fare lezione con l'iPhone o con l'iPad.
Negli Stati Uniti, in una università del Texas, ad ogni nuovo studente viene regalato un dispositivo elettronico per la lettura dei libri di testo.
Pensate possa accadere anche in Italia ma non riuscite ad immaginare quando sarà possibile?
Avete ragione. Esattamente così. Succederà anche in Italia....perché succederà....ma, come sempre, non è dato sapere quando.
Certo, potrebbe essere che il Ministero dell'Istruzione chieda alle famiglie di farsi carico di questa ulteriore spesa dell'e-reader. Anzi, qualcosa mi dice che è quasi certo che succederà così. E allora, per il primo anno, le famiglie spenderanno in e-reader ciò che risparmieranno sui libri.
Speriamo che gli e-reader non diventino fonte di spesa ricorrente visto che sono comunque apparecchi soggetti a obsolescenza. E speriamo soprattutto che i testi digitali siano offerti ad un prezzo almeno dimezzato rispetto alla loro versione stampata.
Officine Editoriali farà parte del mercato degli e-book ma non del mercato dei testi scolastici.
Editerà e-book scritti da autori svantaggiati, appartenenti a categorie a rischio, che racconteranno della loro esperienza. Si posizionerà in un mercato di nicchia ma editerà anche classici ed autori inediti. Ospiterà scrittori emergenti provenienti da aree svantaggiate e strategiche del mondo.
Se volete realizzare il progetto di Officine Editoriali insieme a noi, potete farlo visitando il sito di sottoscrizione popolare www.produzionidalbasso.com e prenotando consapevolmente le vostre quote.
Grazie per il vostro aiuto!


Do you think it's impossible? Instead it's quite possible.
From a recent circulare from the Minister of Education, starting next year, all textbooks must be in mixed version or entirely downloadable from the Internet.
A revolution! Think of how much less can weigh the backpack that so far the students have dragged on their shoulders.
But not only! Think of how much students' families can save on textbooks, that so far were among tha major costs to affect the family budget.
And more! Think of how fun is going to school and have lessons with the iPhone or iPad.
In the United States, in a university of Texas, each new student is given an electronic device for reading textbooks.
You think might happen in Italy but you cannot imagine when it will be possible?
You are right. Exactly so. It will happen also in Italy....because it will happen.....but, as always, we don't know when.
Sure it could be that the Minister of Education asks families to bear this additional expense of e-readers. Indeed, something tells me it's almost certain that it will happen. And then, for the first year, families will spend in e-readers what they will save on books.
We hope that e-readers not become a source of recurring cost since they are anyway equipment subject to obsolescence. And we hope in particular that digital texts are offered at a price at least half the compared printed version.
Officine Editroiali will be part of the market of e-books but not the market of textbooks.
It will edit e-books written by disadvantaged authors belonging to risk groups, who will talk about their experience. It will be placed in a niche market but also will edit classics and unpublished authors. It will host emerging writers from disadvantqged and strategic areas of the world.
If you want to realize the project of Officine Editoriali together with us, you can do it by visiting the popular subscription website www.produzionidalbasso.com and consciously booking your quotas.
Thanks for your help!