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domenica 9 dicembre 2012

Il prossimo evento ad Ostia.

In Via delle Antille, 41 presso il ristopub Il Cuatro, dalle ore 18:00 alle ore 20:00 domenica 16 dicembre 2012.
Cosa ci sarà?
Ci sarà la presentazione del libro "Numero Tre", dell'autore emergente Massimo Pulejo.

Massimo Pulejo è nato a Roma  il 28 luglio del 1992. Dopo aver concluso gli studi liceali, si è iscritto alla Facoltà di Scienze Politiche dell’Università “La Sapienza” di Roma. Ha esordito nel 2009 con il romanzo “Vieni con me”, finalista del premio Massimo Di Somma e insignito di una menzione d’onore dalla giuria. 
Il libro venne successivamente pubblicato, nel Maggio 2010, dalla casa editrice Albatros il Filo
“Numero Tre” è il suo secondo romanzo. 
Massimo, pur ventenne, racconta del disagio di un ragazzo timido attraverso il personaggio di Demetrio Nicoletti, una delle tante vittime di un violento nubifragio scatenatosi improvvisamente su Roma. Portato a spasso dalla pioggia, che lo tiene lontano dai suoi doveri universitari, arriva alle porte di un minuscolo teatrino diretto dal vecchio Remo Moretti, un uomo tanto saggio quanto enigmatico. 
Coinvolto inaspettatamente nei lavori della compagnia, Demetrio si trova a mettere in scena una dopo l’altra le opere di  William Shakespeare, ma soprattutto a fare i conti con un misterioso e incontentabile critico, che non perde occasione per stroncare ogni sua interpretazione. 
Fra le crescenti difficoltà sul palcoscenico e le mille sfide di un mondo venuto a chiedergli conto della sua indifferenza, Demetrio dovrà faticosamente farsi strada per dimostrare quello che vale. Fino a salire sul palcoscenico della vita e prendere parte al più grande degli spettacoli, al quale fino a quel momento si era limitato ad assistere come il più disinteressato degli spettatori.


Officine Editoriali pubblica il suo secondo romanzo in versione digitale e lo fa perché, anche se potrebbe sembrare non in linea con i suoi intenti editoriali, "Numero Tre" in realtà rispecchia una forma di disagio, una delle tante che magari siamo portati a sottovalutare, la timidezza, l'inadeguatezza. 
Ché forse non ci sentiamo a disagio se siamo timidi e dobbiamo interagire con la vita quotidiana e con tutte le persone che incontriamo e che vorremmo evitare? 
E' qui il coraggio di Demetrio Nicoletti che sale comunque su un palcoscenico nientemeno e affronta le sue paure. 

Non per tutti è lo stesso e a volte quello che la maggior parte della gente considera un disagio lieve, quasi un non disagio, può trasformarsi in una cosa diversa, soprattutto se inserita nel nostro contesto sociale. 
Un risvolto personale che si pensa di saper e poter affrontare ad una certa età e che invece, con il passare del tempo, diventa radicato, inespugnabile, insormontabile.

Il romanzo di Massimo Pulejo è estremamente interessante. Vi si può cogliere il disagio di una ragazzo ventenne come quello di vivere in una città non sempre all'altezza della situazione eppure con un grado di fascino talmente grande da far passare spesso in secondo piano le inefficienze varie.

Attraverso la corsa di un autobus, il tragitto Roma/Ostia andata e ritorno, si sviluppa un intreccio avvincente che diventa quasi un rebus. Ai lettori scoprire l'arcano.

Officine Editoriali vi invita a valutare questa opera presente nel suo catalogo. 
Visitate il sito www.officineditoriali.com e continuate a seguire questo blog.
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giovedì 12 luglio 2012

Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Ci risiamo con le nomine.

Stavolta parliamo della nomina a Direttore Generale per l'Agenzia per l'Italia Digitale
Direttore che deve essere nominato entro il prossimo 26 Luglio, a 30 giorni dall'entrata in vigore del decreto (appunto, lo scorso 26 Giugno).
La figura deve essere selezionata tra soggetti di comprovata esperienza e qualità atti a ricoprire un ruolo del genere anche perché dovrà farsi carico di una struttura che ne ha incorporate tre (la DigitPA, l'Agenzia per la diffusione delle tecnologie per l'innovazione e il Dipartimento per la digitalizzazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri). 
Dunque una figura anche in grado di organizzare e coordinarsi al meglio.

Di questa figura però pare non ci sia richiesta su nessun sito dei Ministeri coinvolti in questa operazione, che non sono pochi (Ministero dell'Economia e delle Finanze, il Ministero dell'Istruzione dell'Università e della ricerca, dello Sviluppo Economico, per la Pubblica Amministrazione e della Semplificazione). 
E la domanda se la figura non sia stata già individuata diventa praticamente automatica dopo le ultime nomine dei vari garanti per i quali si sono sfrontatamente ignorate tutte le altre possibili candidature.

Ma perché arrabbiarsi? E' questo che andiamo dicendo da decenni, anzi...no...da ventenni. 
E forse è per questo che siamo arrivati a questo punto. 
Un punto in cui tutti accettano tutto e tutti si sentono legittimati ad ignorare le leggi, a "bypassarle", facendosi gioco degli altri, senza nessun timore, nemmeno di venire scoperti.
E' davvero triste. Indubbiamente. Benché continuiamo a pensare che le cose cambieranno. 
Certo che la svolta, solo qualche mese fa, sembrava epocale...salvo poi accorgersi amaramente che, a certi livelli, esiste solo il vantaggio personale e reciproco e certi "equilibri" non vanno messi in discussione, pena un futuro senza riconoscimenti.

Officine Editoriali continuerà ad occuparsi del tema delle nomine che, tra gli altri, è un argomento che indispettisce.
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sabato 16 giugno 2012

Italia digitale: si comincia?

Forse sì! Forse no! Sono state dette talmente tante parole in proposito finora che non ci stupiremmo se queste fossero ancora tra le tante e nulla si concretizzerebbe.

Il Ministro Passera ha annunciato di volere accelerare sull'argomento e ieri al MIUR (Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca) erano presenti il Ministro dell'Istruzione, Francesco Profumo, e una ventina di imprenditori della tecnologia italiana. 
Loro erano lì per conto di Telecom Italia che cerca di capire se anche da noi può esserci spazio per una Rainforest (foresta pluviale) secondo la metafora di Greg Horowitt, co-fondatore di Global Connect, presente anche lui ieri al MIUR.
Greg Horowitt è convinto che in Italia ci siano "...più risorse di quanto si pensi, basta scoprirle"

Mi viene da dire che non è che ci volesse Greg Horowitt per capirlo e lui, sempre metaforicamente parlando, sostiene che non possiamo cambiare il nostro DNA ma possiamo adattare i nostri atteggiamenti e la nostra cultura. Ma va? Davvero? 
Purtroppo Greg Horowitt non sa che è proprio questo il problema e che in Italia esiste una idiosincrasia vera e propria per tutto ciò che è nuovo e che non si sa a cosa conduca. 
Non esiste la cultura del prendersi le proprie responsabilità e dunque tutto viene rallentato e perfino ostacolato. 
E' anche da questo atteggiamento che nasce la burocrazia. Prendersi la responsabilità di adottare le nuova tecnologie non è cosa da poco per i dirigenti italiani. E se poi non andasse bene? 
Non basta vedere e sperimentare ogni giorno che altri popoli prima di noi lo hanno fatto, perfino in Palestina e in Kenya. Pur di non rischiare si rischia invece (scusate il gioco di parole) di rimanere davvero arretrati (non mi viene altra parola). E rimanere arretrati vuol dire dare spazio ad ogni forma di populismo e di omologazione. Che è quello che sta succedendo.
Bisogna capire invece che siamo nell'era tecnologica. Dopo l'era agricola, quella industriale ora siamo entrati nel secolo della tecnologia. 
E' piuttosto evidente e guai a non riconoscerlo.
Le cose cambiano e la tecnologia ci permetterà di conoscere il mondo e di interagire con esso abbattendo le barriere, le distanze e le differenze. Forse di questo hanno paura.

Officine Editoriali si augura che la tecnologia possa al più presto avere il riconoscimento che le è dovuto.
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