Visualizzazione post con etichetta comunicazione. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta comunicazione. Mostra tutti i post

giovedì 2 agosto 2012

Il nuovo sito: cominciamo ad avere un'idea

E' quasi pronto il nuovo sito di Officine Editoriali...anzi...IL sito di Officine Editoriali
Abbiamo avuto modo di vederlo oggi nel suo aspetto larvale ma ci è piaciuto tantissimo.
Ora dobbiamo solo perfezionarlo e nel mese di Agosto sarà ufficiale e pronto all'attività vera e propria di questa piccola casa editrice digitale.

Dopo esattamente un anno da quando abbiamo cominciato a credere in questo progetto e a fare qualcosa per metterlo in pratica, Officine Editoriali prende forma sempre di più e non possiamo che esserne entusiasti.

Dunque sarà durante questo mese di Agosto 2012 (non sappiamo dire con precisione quale sarà il giorno) che saranno messe in vendita anche le prime opere.
Naturalmente ne daremo notizia sui social network che utilizziamo normalmente per la nostra comunicazione e attraverso i canali di comunicazione che riterremo efficaci al nostro scopo.

Per ora vi invitiamo a continuare a seguire Officine Editoriali su questo blog e vi preghiamo si rimanere aggiornati sulla nostra attività e sulle questioni del mondo.

giovedì 28 giugno 2012

Okay! Anzi OK!

Che vuol dire? Vuol dire che va bene. Che si può procedere. Vuol dire veramente tante cose...e non è una parola italiana. Ma perché? Il nostro "va bene" o "d'accordo" non poteva proprio andare?

Si sa, gli Italiani sono esterofili e tutto ciò che viene da oltre confine, specialmente da oltre oceano, crea un fascino irresistibile e poter aggiungere una piccola sfumatura esotica al nostro linguaggio ci distingue, davvero...ci rende...inarrivabili e improvvisamente interessanti oltre che affascinanti.
Il fatto è che OK! o Okay!, che dir si voglia, è talmente entrato nel nostro lessico che quasi, quasi non sappiamo nemmeno più come si traduca.

E poi, tante altre parole per le quali non esiste davvero una traduzione e sono considerate parole italiane a tutti gli effetti. Per esempio bar, sport, tennis. Come le tradurreste?
E poi ci sono parole, sbagliate in inglese (o che, perlomeno, in inglese non significano ciò che significano per noi), che vengono utilizzate appunto a sproposito e che divertirebbero un inglese. Sono, per esempio, slip o anche anti doping.

E' vero che con l'avvento dell'informatica, c'è stato un momento (un lungo periodo, a dire il vero, fatto di lunghi anni) in cui bisognava comunicare con il dizionario di inglese a portata di mano. Ora sembra un pò meno così anche se diversi termini sono ormai globalizzati e da lì non è che si possano assumere traduzioni senza davvero rasentare il ridicolo. Per esempio provate a chiamare il monitor in un altro modo....che so?...schermo del computer. 
Alla fine diventa anche una questione di praticità. Vuoi mettere la brevità della parola monitor con la lungaggine di schermo del computer? Tanto tempo perso inutilmente.

E dunque, perché siamo nell'era della globalizzazione, è giusto e sacrosanto conoscere altre lingue e poter comunicare con il resto del mondo. 
Così la lingua inglese è stata da sempre adottata come lingua internazionale e, dunque, impariamo l'inglese...ma, per carità, impariamo anche l'italiano, una lingua parlata dal 90% degli Italiani i due terzi dei quali hanno difficoltà a leggerla e scriverla. 
Tullio De Mauro esprime delle perplessità e delle preoccupazioni in proposito.

Tra i tanti inglesismi, non voglio dimenticare la parola welfare che, in vero, meriterebbe spazio e tempo particolari. 
Qui la vogliamo ricordare solo perché addirittura in Italia si è creato un Ministero dedicato a questa parola. 
Il Ministero del Welfare (vi ricorda per caso Maroni?). 
Ma ci pensate? Non voglio aggiungere altro. A buon intenditor poche parole.

Scusate, poi ho finito. Ma vogliamo parlare dei plurali delle parole straniere usati erroneamente e veramente a sproposito all'interno di frasi italiane? Allora, è una regola: quando si usano termini stranieri (inglesi o altro) scrivendo o parlando in Italiano non si utilizzano mai i  loro plurali. Mi raccomando!
Ciò detto, sarebbe bene continuare a proteggere la lingua italiana e, soprattutto, a saperla parlare e comprenderla.

Officine Editoriali sarà sempre attenta al significato delle parole, perché la comunicazione è importante e la comunicazione comincia dalle parole.
Continuate a seguire Officine Editoriali su questo blog e rimanete aggiornati.

lunedì 7 maggio 2012

Navigare è un diritto umano

Invece no! "E' solo tecnologia quindi può essere solo un mezzo e non un fine" Lo sostiene Vinton Cerf, uno dei pionieri di Internet
E noi apprendiamo questa notizia da un articolo di Arturo Di Corinto apparso sul E-il mensile (il mensile di Emergency) dello scorso Marzo.

Ma come si fa a sostenere una cosa simile quando attraverso Internet anche le popolazioni più remote e più povere riescono ad essere raggiunte e riescono a raggiungere? 
Come possiamo non chiamarlo un diritto umano quando attraverso questo strumento possiamo informarci, comunicare, svolgere le nostre attività basilari e quelle lavorative?
Come possiamo non riconoscere che attraverso questo mezzo fantastico siamo riusciti a raggiungere il mondo in tempo reale e a comunicare con qualcuno all'altro capo del mondo immaginando che sia qui con noi proprio ora?

Non è un diritto umano questo? 
E che dire di quelle donne che lavorano via Internet ricevendo per email i loro ordinativi? 
E di tutti i negozi virtuali (ma nemmeno tanto) che hanno preso forma (forma!?) sulla rete permettendo a molti di svolgere un lavoro al quale altrimenti non avrebbero potuto accedere?
Sono tutti interrogativi sui quali dovremmo riflettere qualche volta. L'importanza della rete nella nostra vita ormai travalica qualsiasi immaginazione.
Officine Editoriali vive sulla rete e si alimenta della rete e di tutte le informazioni che recepisce attraverso di essa. Non potrebbe esistere altrimenti. 
Perciò difenderemo sempre questo che noi consideriamo un diritto umano imprescindibile.
E affermiamo con forza che è un nostro diritto come lo è di tutti.

Continuate a seguire Officine Editoriali su questo blog e rimanete aggiornati sulle nostre future attività.

venerdì 27 aprile 2012

Agcom e il pastrocchio delle nomine

Come al solito non c'è da stare tranquilli e ogni volta che si mette mano a rivisitazioni, riforme, ottimizzazione dei costi, bisogna andare a guardare se non hanno o non stanno combinando qualcosa che semplicemente metta in pericolo (e già basterebbe) la nostra libertà, la nostra fiducia, la nostra ingenuità o se stanno mettendo in atto ancora uno delle loro azioni non proprio eque.

Ormai è un bel pezzo che l'Agcom tiene banco tra gli articoli dei giornali più sensibili (pochi per la verità) anche se le notizie effettivamente non vengono mai riportate all'attenzione del grande pubblico in nessun telegiornale, nemmeno per dire soltanto ciò che è stato deciso e messo in agenda.

Sul Fatto Quotidiano oggi c'è il blog a firma di Guido Scorza che spiega bene cosa sta succedendo con le nomine dei garanti dell'Agcom e cosa succederà se accadesse (come invece abbiamo timore che accadrà) che queste decisioni venissero approvate. 
Vi rimandiamo a questo blog per entrare nei dettagli, anche nel metodo di aggiudicazione delle nomine.
Tra le tante cose che l'Agcom è chiamato a gestire c'è anche il diritto d'autore digitale e quindi ci riguarda personalmente ma non è tanto questo, o comunque non solo questo ad attrarre il nostro interesse, quanto il fatto che tra le altre cose, l'Agcom si occupa di banda larga, di comunicazione, di frequenze TV, dunque un  autorità molto importante per il Paese, soprattutto nell'era attuale, l'era virtuale che tanto virtuale non è.

Officine Editoriali segue con molto interesse questo argomento. Noi abbiamo già preso posizione sui diritti d'autore e per le nostre opere adotteremo licenze Creative Commons, come abbiamo avuto modo di comunicare nei post precedenti.
Ma sarà comunque almeno divertente capire dove si andrà a finire e come reagiranno i potenti del settore.
Aiuto! Aiuto! Secondo noi si stanno già preparando al peggio.
Continuate a seguire Officine Editoriali su questo blog per rimanere informati.