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venerdì 19 ottobre 2012

Siamo al Salone dell'Editoria Sociale di Roma.

Ce l'abbiamo fatta. Da ieri, giorno d'apertura, siamo presenti al Salone dell'Editoria Sociale di Roma, in Via Galvani 108, zona Testaccio, nei locali di Porta Futuro.
Lo scorso 10 ottobre è apparso un articolo che ci riguardava su Il Fatto Quotidiano e il 17 ne è apparso un altro su Repubblica sera/mobile.
Domenica prossima, 21 Ottobre 2012, dalle ore 10:30 alle 12:00, ci sarà un evento di Officine Editoriali all'interno del Salone.

  • Paolo Masini presenterà il progetto di Officine Editoriali. 
  • Marco Sambruna e Massimo Pulejo presenteranno le opere pubblicate finora.
  • L'avvocato Guido Scorza terrà un dibattito molto interessante sul diritto d'autore nell'era digitale, dell'informazione e dell'informatizzazione.
Siamo orgogliosi naturalmente di essere arrivati fino a questo punto anche se siamo ben consapevoli che il lavoro è solo iniziato e tanto c'è ancora da fare perché questo magnifico progetto diventi una realtà costante nel tempo e ben radicata.
Noi ce la mettiamo tutta. Sul sito sono in vendita le prime pubblicazioni di Officine Editoriali. Voi potete aiutarci visitando il sito e scegliendo i vostri ebook.
Rimanete aggiornati!


domenica 12 agosto 2012

Se anche Google si arrende...

Allora siamo veramente in una situazione rischiosa e pericolosa, molto pericolosa.
La notizia è apparsa oggi e fa temere un futuro oscuro. Google si è arresa alle pressioni dell'industria culturale e dell'intrattenimento e dal prossimo lunedì penalizzerà chi violerà il copyright attraverso un nuovo algoritmo di indicizzazione relativo "...alle richieste  di rimozione che riceviamo per ogni sito. Quelli che verranno colpiti dal maggior numero di richieste appariranno più in basso nei risultati delle ricerche." 
Lo ha comunicato questa notte Amit Shangal, ingegnere che cura la ricerca Google e con il ruolo più alto. 

Shangal afferma anche che "...da quando abbiamo riattivato la rimozione di contenuti per questioni di copyright le richieste sono aumentate a dismisura. Solo negli ultimi 30 giorni ne abbiamo ricevute 4,3 milioni. Ora useremo questi dati per penalizzare i siti che hanno violato il  copyright."

Non so esattamente da dove cominciare per commentare  ma forse vale la pena ricordare prima di tutto che solo qualche mese fa Google si era mobilitata  insieme ad altre  migliaia di utenti della rete contro il SOPA (Stop Online Piracy Act) e il PIPA (Protect Ip), due proposte simili che erano circolate (e di cui abbiamo dato notizia anche su questo blog) come proposte di legge, ufficialmente contro la pirateria. Di fatto per tenere sotto controllo la rete. 
Le proposte sono partite dagli States e poi, si sa, sarebbe bastato pochissimo che giungessero anche in Europa e nel resto del mondo con notevoli, drammatiche conseguenze.

Detto ciò, e riferendomi all'ultima frase di Shangal, duole notare certe parole come "penalizzare", "violare", "copyright"
Dunque penalizzare...è la parola che più della altre arriva come uno schiaffo.
Tanto più se pensiamo che molte volte parliamo di concetti e di questioni che spesso sconfinano nella interpretazione più selvaggia. 

Ma aggiungerei anche che, nonostante in Europa si pensi (o almeno in Italia si pensa eccome) che i termini "diritto d'autore" e "copyright" stiano grosso modo a significare la stessa cosa, non va dimenticato che copyright letteralmente significa "diritto di copia" e che forse in America intendono proprio questo. 
Ora proviamo ad immaginare la confusione che potrebbe invece nascere al di qua dell'oceano (ripeto, almeno in Italia, dove l'interpretazione viene usata selvaggiamente per applicare la legge) se la cosa andasse drammaticamente avanti e ci fosse una qualche legge a vietare...non si saprebbe cosa (le richieste di controllo e divieto  potrebbero essere ascritte alle esigenze e necessità del personaggio del momento o semplicemente ai suoi capricci, Perché no?).  Non oso immaginare i soprusi e le limitazioni reali al diritto di espressione che ne conseguirebbero. 

Ma l'arcano si può facilmente svelare visto che da qualche tempo Google vende anche video e musica sul suo Play Store e quindi, per ragioni puramente commerciali e seguendo la più bieca logica del profitto personale, strizza l'occhiolino alle industrie di entertainment, alle etichette discografiche e alle case di produzione cinematografica mettendosi letteralmente carponi e assecondando il magnate di turno.

Meraviglioso! Non ce lo saremmo aspettato. 
Ma perché poi? Certo che era prevedibile. Solo che speravamo che non succedesse. Ora staremo a vedere. Peccato che questi magnati, così lungimiranti nel prevedere e costruire il loro successo, non lo siano altrettanto nel prevedere la loro distruzione. 
E quella accade sempre in minor tempo.

Officine Editoriali vi terrà informati su queste vicende che ci riguardano tutti molto da vicino.
Continuate a seguire Officine Editoriali su questo blog e rimanete aggiornati.

domenica 22 luglio 2012

Cosa protegge il Diritto d'Autore?

Sì, perché il Diritto d'Autore protegge, appunto, l'autore di un'opera. 
Ma ciò che è scritto nell'opera? 
Ciò che vi è contenuto?

Potrebbe essere protetta la trama di un romanzo
Potrebbe essere protetto il personaggio o i personaggi di un'opera...teatrale, per esempio?
Dipende. Sì! Pare che dipenda...dalla fantasia che caratterizza la trama, o il personaggio. 
Dunque se parliamo di un romanzo di fantasia (che so? La Storia infinita? Il Signore degli Anelli?) possiamo tutelarne i contenuti
Così come possiamo tutelare personaggi di fantasia, che non abbiano nulla a che fare con la realtà (che so? Harry Potter? Pinocchio? Biancaneve?).

Singolare come possono essere tutelati anche i nomi. 
Non che ci pensiamo spesso (quasi mai per la verità) ma alcuni nomi (che non siano i nostri comuni nomi) ricadono sotto la tutela anch'essi. Pensiamo a Mattia Pascal, a Robin Hood, Oliver Twist ecc..

Bisogna cercare di essere informati anche su questo. Potrebbe capitarci di creare un personaggio che alla fine potremmo anche pensare di tutelare.

Officine Editoriali vi tiene informati.
Continuate a seguire Officine Editoriali su questo blog e rimanete aggiornati.

lunedì 21 maggio 2012

La crisi del Diritto d'Autore. Report dal Convegno di Cosenza del 17 Maggio 2012.

Eravamo curiosi di sapere come era andato a finire il convegno dello scorso 17 maggio sulla Crisi del Diritto d'Autore svoltosi a Cosenza presso l'Università della Calabria e organizzato dallo staff dell'Avv. Angelo Greco che si occupa della materia da diverso tempo e ne è appassionato.
Con lui erano presenti Fulvio Sarzana, Guido Scorza, il giudice Francione, anche loro a vario titolo, meritevoli di essere ascoltati come esperti su un argomento del genere.

Perciò abbiamo seguito il sito dell'Avv. Greco, www.laleggepertutti.it dove è possibile anche visionare il video di una intervista fatta da una TV locale (Spazio Libero) allo stesso Greco e all'Avv. Fulvio Sarzana.
Devo dire che sia l'articolo che il video sono stati estremamente interessanti, tra metafore ed esempi calzanti sono state esposte con semplicità le varie problematiche, i nuovi requisiti e le possibili soluzioni.
Che hanno riguardato soprattutto l'adeguamento della normativa. Una normativa che risale al 1882, anno in cui fu istituita la SIAE e che, vuoi o non vuoi e senza troppo girarci intorno, necessiterebbe di aggiornamenti alla luce delle nuove tecnologie.
Tecnologie che i nostri legislatori sembrano non capire e particolarmente non recepire, nonostante loro stessi e i loro istituti o dicasteri siano informatizzati e digitalizzati, addirittura con leggi e normative anche piuttosto recenti.

Dunque si parla della informatizzazione e della digitalizzazione, quindi della rete, come di qualcosa di imprescindibile e quasi vitale. Non potremmo vivere oggi senza la rete, senza Internet. Ci siamo mai chiesti come faremmo a lavorare? Non è una stupidaggine.
Ma la rete, oltre che essere ormai indispensabile è sfuggente. Tutto circola in rete e questo tutto si comporta praticamente come il gas, penetra dappertutto e non si può contenere, non si può ingabbiare.
E gli utenti poi sono tantissimi...milioni di persone che a livello globale si scambiano opinioni e ognuno dice la sua. Dunque non potendo perseguire ognuno di questi milioni di persone, inizialmente si è pensato di perseguire gli ISP, coloro che garantiscono una connessione Internet
Ma anche qui l'impresa risulta abbastanza difficile e, diciamolo, anche abbastanza ridicola visto che costoro sono in grado di spostarsi, detto fatto, in qualsiasi parte del mondo, anche pagando profumatamente. Ma, si sa, il gioco vale la candela.

Lo stesso dicasi con il diritto d'autore e, manco a dirlo, qui i più restii a muoversi verso soluzioni più aperte e di condivisione, sono coloro che hanno da sempre detenuto il potere sui diritti d'autore.
Non vogliamo ripeterci su questo. Ormai il pensiero di Officine Editoriali è abbastanza chiaro e delineato. 
E' impossibile pensare di utilizzare le nuove e incredibili tecnologie senza mettere in discussione quanto finora ha rappresentato una rendita. 
Il mondo corre veloce ed è strano che a non capirlo siano proprio quelle categorie preposte a divulgare e diffondere la cultura in tutti i suoi aspetti (anche quello tecnologico). Purtroppo quando parliamo di profitti, vengono a frantumarsi un pò tutti i principi e i buoni propositi e la cultura va a farsi friggere.
Continuate a seguire Officine Editoriali se volete continuare a rimanere aggiornati.

venerdì 27 aprile 2012

Agcom e il pastrocchio delle nomine

Come al solito non c'è da stare tranquilli e ogni volta che si mette mano a rivisitazioni, riforme, ottimizzazione dei costi, bisogna andare a guardare se non hanno o non stanno combinando qualcosa che semplicemente metta in pericolo (e già basterebbe) la nostra libertà, la nostra fiducia, la nostra ingenuità o se stanno mettendo in atto ancora uno delle loro azioni non proprio eque.

Ormai è un bel pezzo che l'Agcom tiene banco tra gli articoli dei giornali più sensibili (pochi per la verità) anche se le notizie effettivamente non vengono mai riportate all'attenzione del grande pubblico in nessun telegiornale, nemmeno per dire soltanto ciò che è stato deciso e messo in agenda.

Sul Fatto Quotidiano oggi c'è il blog a firma di Guido Scorza che spiega bene cosa sta succedendo con le nomine dei garanti dell'Agcom e cosa succederà se accadesse (come invece abbiamo timore che accadrà) che queste decisioni venissero approvate. 
Vi rimandiamo a questo blog per entrare nei dettagli, anche nel metodo di aggiudicazione delle nomine.
Tra le tante cose che l'Agcom è chiamato a gestire c'è anche il diritto d'autore digitale e quindi ci riguarda personalmente ma non è tanto questo, o comunque non solo questo ad attrarre il nostro interesse, quanto il fatto che tra le altre cose, l'Agcom si occupa di banda larga, di comunicazione, di frequenze TV, dunque un  autorità molto importante per il Paese, soprattutto nell'era attuale, l'era virtuale che tanto virtuale non è.

Officine Editoriali segue con molto interesse questo argomento. Noi abbiamo già preso posizione sui diritti d'autore e per le nostre opere adotteremo licenze Creative Commons, come abbiamo avuto modo di comunicare nei post precedenti.
Ma sarà comunque almeno divertente capire dove si andrà a finire e come reagiranno i potenti del settore.
Aiuto! Aiuto! Secondo noi si stanno già preparando al peggio.
Continuate a seguire Officine Editoriali su questo blog per rimanere informati.

domenica 15 aprile 2012

Il mercato degli ebook fa gola a tutti

Non ci sono dubbi. Né che il 2012 sia l'anno degli ebook, né che fino al 2015 assisteremo ad un incremento costante del mercato dei libri digitali, né che il passato 2011 abbia segnato definitivamente e ufficialmente l'era degli ebook.
Naturalmente in molti, moltissimi si sono allarmati, soprattutto non sapendo da che parte cominciare e non sapendo dove andare a parare. 
L'unica cosa certa era non perdere mercato, non perdere competitività, soprattutto non perdere vantaggi.

Negli Stati Uniti si è capito più o meno subito cosa fare, soprattutto seguendo la filiera di Amazon che ha dettato legge e alla quale gli altri si sono adeguati in maniera professionale trovando ognuno la sua fetta di mercato. 
Poi la Apple (è una notizia abbastanza recente) ci ha messo lo zampino cercando di manipolare e gestire la libera concorrenza e creando accordi (possiamo dire facendo cartello?) con cinque tra le più grandi case editrici. 
Risultato: il DOJ (Department of Justice) americano ha voluto vederci chiaro ed è in corso una diatriba per niente simpatica. 
Ma siamo negli Stati Uniti e possiamo ragionevolmente pensare che le cose verranno sistemate nel migliore dei modi soprattutto nell'interesse dell'utente finale, cioè il lettore.
Tornando in Italia invece, dove il tornaconto personale a discapito di molti è un esercizio piuttosto praticato, rimane sempre qualche ragionevole dubbio che, non sapendo dove andare a parare, si cerchi di arraffare il più possibile all'inizio, quando la novità risulta essere una gallina dalle uova d'oro, salvo regolamentazioni successive se proprio non se ne può fare a meno o comunque regolamentazioni che risultano alla fine essere semplicemente conferma di quanto giù fatto precedentemente. La pratica diffusa, dunque, può  diventare perfino legge.
Così si invoca disperatamente il diritto d'autore agitando lo spettro della pirateria digitale e si inventano mille cose primo per prendere tempo, secondo per non perdere nemmeno un euro. Non sia mai detto.
Perciò ci ritroviamo con gli ebook più cari del pianeta e sui quali viene applicata la tariffa maggiore di IVA (il 21%).
Non è simpatico fare sempre la differenza tra noi ed altri Paesi. 
Purtroppo spesso ne siamo costretti, soprattutto negli ultimi tempi e in diversi settori della vita sociale di tutti noi.

Officine Editoriali segue naturalmente molto da vicino il mercato degli ebook, essendo una casa editrice digitale che sta nascendo. 
La nostra intenzione è di non finire nel tritacarne di coloro che difendono gli interessi personali a tutti i costi senza avere una visione almeno più globale di quanto sta accadendo nel mondo in termini di nuove abitudini.
Continuate a seguire Officine Editoriali per rimanere aggiornati sul mercato degli ebook e sulle attività che stiamo portando avanti per dare finalmente inizio al lavoro di pubblicazione.

domenica 11 marzo 2012

Copyright o Copyleft?


Come si evince dall'art. 2576 del Codice Civile, la creazione stessa dell'opera costituisce l'acquisizione del diritto d'autore*.
Il problema sorge quando più di qualcuno rivendica il fatto di esserne l'autore o l'autrice.
E allora la SIAE finora ha svolto un ruolo praticamente di ente certificatore anche se la legge sul diritto d'autore parla di un ufficio preposto a tale compito istituito presso la Presidenza del Consiglio per il deposito e l'archiviazione dell'opera.

Se infatti malauguratamente si avesse a che fare con controversie circa la paternità dell'opera, non è che la SIAE stabilisce, sua sponte, chi ha diritto a cosa. 
Si è sempre costretti a rivolgersi ad un legale ed iniziare un calvario che può durare anche decenni. Solo per avere riconosciuti i propri diritti sull'opera.

Dunque ciò che finora sembrava essere il massimo della tutela, onestamente ora lo sembra un po' meno. Anche perché è facilmente dimostrabile il periodo di creazione dell'opera semplicemente inviando la stessa via raccomandata a sé stessi o ad amici o addirittura ad istituzioni che hanno il dovere di protocollare tutta la posta. Raccomandata che farà fede per redimere le eventuali controversie.

Da quando si parla di licenze Creative Commons, è come se gli autori si fossero effettivamente riappropriati del loro lavoro togliendo agli editori quel ruolo di intermediari che con l'era di Internet ha perso parte della sua utilità.
Perciò dalla definizione di Wikipedia, Copyleft, gioco di parole su Copyright, individua un modo alternativo di tutelare le proprie opere. Dove Copyright, inteso come Diritto d'Autore, deriva dall'unione delle parole Copy, copia, e Right, diritto o anche destra, mentre Copyleft, inteso come Permesso dell'Autore, deriva dall'unione delle parole Copy, copia, e Left, sinistro per contrapposizione a Right ma anche lasciato, rilasciato.
Ed essendo inteso come Permesso dell'Autore, sta a significare proprio che l'autore rilascia il permesso ad utilizzare la propria opera a sua discrezione.

Abbiamo già avuto modo di esprimere il nostro pensiero e in ogni caso lo ribadiamo e lo confermiamo. 
Officine Editoriali utilizzerà Licenze Creative Commons nell'ambito della regolamentazione Copyleft.
Vogliamo ricordare a tutti coloro che ci seguono che sta per iniziare l'ultima settimana per la raccolta fondi di Officine Editoriali.
Chiediamo a tutti di fare un ultimo sforzo. Sostenete il progetto di Officine Editoriali visitando il sito di sottoscrizione popolare www.produzionidalbasso.com e prenotando consapevolmente le vostre quote.
Grazie a tutti dell'aiuto prezioso!

*Alcuni spunti tecnici di questo post sono stati estratti dal libro di Simone Aliprandi “Creative Commons :Manuale operativo. Guida all'uso delle licenze e degli altri strumenti CC”.

sabato 17 dicembre 2011

Open content e Diritti d’Autore / Open content and Copyright


Si continua a parlare molto, moltissimo dei Diritti di Autore e delle licenze Creative Commons.
Il 6 luglio 2011, l’AGCOM, l’Agenzia Garante nelle Comunicazioni, ha rilasciato la delibera sullo “Schema di regolamento in materia di tutela del diritto d’autore sulle reti di comunicazione elettronica.”
Molti pensano che con questa delibera si metta in serio pericolo la sopravvivenza di interi siti servizi on line, di qualunque genere essi siano, in nome della tutela del diritto di autore.
D’altro canto, secondo il Presidente di Creative Commons, Joi Ito, dopo dieci anni di attività sono circa 400 milioni le opere rilasciate in rete con licenze CC.
Non sono stati quindi solo gli artisti a guadagnarne ma l’umanità tutta grazie al continuo arricchirsi della conoscenza come bene comune.
Noi di Officine Editoriali speriamo che anche in Italia si cominci a pensare più seriamente alle licenze Creative Commons e che si cominci a valutare che gli utenti possono beneficiare dei nostri contenuti e non già derubarli.
E’ una questione di aperture e di saper riconoscere che le cose cambiano in meglio.
Sarebbe meglio smetterla di difendere sempre il proprio orticello, precludendoci la possibilità di condividere e partecipare.
Se volete aiutarci e fare in modo che Officine Editoriali veda la luce, prenotate consapevolmente le vostre quote sul sito di sottoscrizione popolare www.produzionidalbasso.com.


We continue to talk very, very much of copyrights and Creative Commons licenses.
On 6 July 2011, AGCOM, the Agency Guarantor in Communications, issued the resolution on the “Outline of regulation on the protection of copyright on electronic communications network.”
Many think that this resolution could seriously endanger the survival of entire sites services on line, of whatever kind they are, in the name of the protection of copyright.
On the other hand, according to the President of Creative Commons, Joi Ito, after ten years of activity are about 400 million the works released in the network with the CC licenses.
Were not only artists to gain but the whole of humanity thanks to the continuous enrichment of knowledge as common good.
We of Officine Editoriali hope that also in Italy are starting to think more seriously of the Creative Commons licenses and are start considering that users can benefit from our content and not to rob them.
It’s a matter of openings and to recognize that things change for the better.
It would be better to stop defending always our own turf, precluding the ability to share and participate.
If you want to help us and make sure that Officine Editoriali see the light, consciously book your quotas on the popular subscription website www.produzionidalbasso.com.