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martedì 5 giugno 2012

Arrivano o no le nomine Agcom?


Sembrerebbe di sì. Dovrebbe essere veramente una questione di giorni.
Singolare come questo nostro governo di tecnici e di super specializzati si sia impantanato travolto dagli interessi dei partiti che sembrano sempre più forti (sia i partiti che i loro interessi).

Così le nomine Agcom saranno ancora una volta la spartizione, cosciente, da parte dei partiti di un settore strategico della nostra vita sociale.

Intanto va detto, e spezziamo una lancia in favore di chi ha determinato questo ritardo senza sapere che pesci pigliare, che i commissari dell’Autorità garante per le comunicazioni sono scesi da nove a cinque e, dunque, visto che sono pochi, conviene sceglierli bene. 
Forse questo ha richiesto più tempo e più meditazione.

Poi va aggiunto che la rete aveva scelto il suo candidato, Stefano Quintarelli il quale aveva inviato il suo Curriculum Vitae e aveva pensato di togliere di mezzo tutti i possibili conflitti di interessi nel caso di sua elezione. 
E, di questi tempi, molte cose vanno valutate in rete e grazie alla rete, forse si riesce a fare meno porcherie. 
Fatto sta che bisogna dare un occhio alla rete se vogliamo fare le cose un po’ meglio.

Ad ogni modo, per concludere, il Partito Democratico ha indetto delle primarie al suo interno e ha candidato alcuni nomi, tra cui Soro alla Presidenza.
Anche gli altri partiti, eccezion fatta per i Radicali e Italia dei Valori, hanno avanzato i loro nomi e così ha fatto l’Agcom.

Nonostante il tempo occorso (le nomine avverranno in forte ritardo), il risultato non cambia e dunque torniamo alle vecchie spartizioni.
Ma, del resto, cosa ci aspettavamo? I miracoli? 
Noi crediamo nei miracoli ma bisogna che ci crediamo tutti. E fino a che questo non accade, le cose cambieranno ma cambieranno impiegando più tempo. 
Il trucco però è basta stare alla finestra ad aspettare.

Officine Editoriali seguirà fino alle nomine questa faccenda di Agcom.
Voi continuate a seguire Officine Editoriali se volete rimanere aggiornati.

venerdì 27 aprile 2012

Agcom e il pastrocchio delle nomine

Come al solito non c'è da stare tranquilli e ogni volta che si mette mano a rivisitazioni, riforme, ottimizzazione dei costi, bisogna andare a guardare se non hanno o non stanno combinando qualcosa che semplicemente metta in pericolo (e già basterebbe) la nostra libertà, la nostra fiducia, la nostra ingenuità o se stanno mettendo in atto ancora uno delle loro azioni non proprio eque.

Ormai è un bel pezzo che l'Agcom tiene banco tra gli articoli dei giornali più sensibili (pochi per la verità) anche se le notizie effettivamente non vengono mai riportate all'attenzione del grande pubblico in nessun telegiornale, nemmeno per dire soltanto ciò che è stato deciso e messo in agenda.

Sul Fatto Quotidiano oggi c'è il blog a firma di Guido Scorza che spiega bene cosa sta succedendo con le nomine dei garanti dell'Agcom e cosa succederà se accadesse (come invece abbiamo timore che accadrà) che queste decisioni venissero approvate. 
Vi rimandiamo a questo blog per entrare nei dettagli, anche nel metodo di aggiudicazione delle nomine.
Tra le tante cose che l'Agcom è chiamato a gestire c'è anche il diritto d'autore digitale e quindi ci riguarda personalmente ma non è tanto questo, o comunque non solo questo ad attrarre il nostro interesse, quanto il fatto che tra le altre cose, l'Agcom si occupa di banda larga, di comunicazione, di frequenze TV, dunque un  autorità molto importante per il Paese, soprattutto nell'era attuale, l'era virtuale che tanto virtuale non è.

Officine Editoriali segue con molto interesse questo argomento. Noi abbiamo già preso posizione sui diritti d'autore e per le nostre opere adotteremo licenze Creative Commons, come abbiamo avuto modo di comunicare nei post precedenti.
Ma sarà comunque almeno divertente capire dove si andrà a finire e come reagiranno i potenti del settore.
Aiuto! Aiuto! Secondo noi si stanno già preparando al peggio.
Continuate a seguire Officine Editoriali su questo blog per rimanere informati.