Come si evince dall'art.
2576 del Codice Civile, la creazione stessa dell'opera costituisce
l'acquisizione del diritto d'autore*.
Il problema sorge quando
più di qualcuno rivendica il fatto di esserne l'autore o l'autrice.
E allora la SIAE finora
ha svolto un ruolo praticamente di ente certificatore anche se la
legge sul diritto d'autore parla di un ufficio preposto a tale
compito istituito presso la Presidenza del Consiglio per il deposito
e l'archiviazione dell'opera.
Se infatti
malauguratamente si avesse a che fare con controversie circa la
paternità dell'opera, non è che la SIAE stabilisce, sua sponte, chi
ha diritto a cosa.
Si è sempre costretti a rivolgersi ad un legale
ed iniziare un calvario che può durare anche decenni. Solo per avere
riconosciuti i propri diritti sull'opera.
Dunque ciò che finora
sembrava essere il massimo della tutela, onestamente ora lo sembra un
po' meno. Anche perché è facilmente dimostrabile il periodo di
creazione dell'opera semplicemente inviando la stessa via
raccomandata a sé stessi o ad amici o addirittura ad istituzioni che
hanno il dovere di protocollare tutta la posta. Raccomandata che farà
fede per redimere le eventuali controversie.
Da quando si parla di
licenze Creative Commons, è come se gli autori si fossero
effettivamente riappropriati del loro lavoro togliendo agli editori
quel ruolo di intermediari che con l'era di Internet ha perso parte
della sua utilità.
Perciò dalla definizione
di Wikipedia, Copyleft, gioco di parole su Copyright,
individua un modo alternativo di tutelare le proprie opere. Dove
Copyright, inteso come Diritto d'Autore, deriva dall'unione
delle parole Copy, copia, e Right, diritto o anche destra, mentre
Copyleft, inteso come Permesso dell'Autore, deriva dall'unione
delle parole Copy, copia, e Left, sinistro per contrapposizione a
Right ma anche lasciato, rilasciato.
Ed essendo inteso come
Permesso dell'Autore, sta a significare proprio che l'autore rilascia
il permesso ad utilizzare la propria opera a sua discrezione.
Abbiamo già avuto modo
di esprimere il nostro pensiero e in ogni caso lo ribadiamo e lo
confermiamo.
Officine Editoriali utilizzerà Licenze
Creative Commons nell'ambito della regolamentazione Copyleft.
Vogliamo ricordare a
tutti coloro che ci seguono che sta per iniziare l'ultima settimana
per la raccolta fondi di Officine Editoriali.
Chiediamo a tutti di fare
un ultimo sforzo. Sostenete il progetto di Officine Editoriali
visitando il sito di sottoscrizione popolare
www.produzionidalbasso.com
e prenotando consapevolmente le vostre quote.
Grazie a tutti
dell'aiuto prezioso!
*Alcuni spunti tecnici di
questo post sono stati estratti dal libro di Simone Aliprandi
“Creative Commons :Manuale operativo. Guida all'uso delle licenze e
degli altri strumenti CC”.
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