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lunedì 2 gennaio 2012

Cosa cambierà con l'editoria digitale / What will change with digital publishing


Abbiamo già detto che con l'avvento degli e-book alcune nostre abitudini cambieranno.
Prima tra queste, quella di leggere i nostri libri non più su supporto cartaceo ma su dispositivi digitali.
Cambieranno anche le nostre abitudini a gestire le nostre conoscenze, il nostro sapere.
Immaginiamo cosa succederà quando milioni e milioni di lettori nel mondo avranno preso dimestichezza con i nuovi dispositivi di lettura e il nuovo formato dei libri.
A quel punto e, anzi, molto prima, gli editori tradizionali si saranno già adeguati al nuovo modo di “gestire” la lettura e di utilizzo del nuovo libro da parte dei lettori.
Questo nuovo modo di leggere appartiene già, e lo sarà in maniera sempre più consistente in futuro, ai lettori consolidati che non sono spaventati dai nuovi supporti.
Ma noi di Officine Editoriali crediamo fortemente che la “nuova lettura” aprirà nuove nicchie di lettori. E questo è in tema con la nostra mission.
Naturalmente non è che spariranno i cari vecchi libri stampati su carta. Semplicemente le nuove abitudini si affermeranno e, secondo il mercato, anche in maniera abbastanza veloce.
Inoltre, pubblicare e distribuire un e-book è enormemente più facile che farlo per un libro cartaceo.
Lo stesso autore può auto pubblicarsi utilizzando anche una forma più aggressiva di presentazione e diffusione e può sfruttare la sua community sui social network.
Insomma, l'importante oggi e con simili tecnologie è fare incontrare il lettore direttamente con il titolo dell'opera.
Questo è anche lo scopo di Officine Editoriali e lavoreremo perché ciò avvenga.
Se ti piace il progetto di Officine Editoriali, sostienilo consapevolmente visitando il sito di sottoscrizione popolare www.produzionidalbasso.com e prenotando le tue quote.
Grazie per la tua partecipazione!


We have already said that with the coming of e-books some our habits will change.
First among these, to read our books no longer on paper but on digital devices.
Will also change our habits to menage our expertise, our knowledge.
Imagine what will happens when millions and million of readers around the world have become familiar with the new reading devices and the new format of books.
At that point, and indeed much earlier, traditional publishers will have already adapted to the new way to “menage” the reading and the use of new e-book by the readers.
This new way of reading already belongs, and will be in an ever stronger way in the future, to consolidated readers who are not afraid of new media.
But we of Officine Editoriali strongly believe that the “new reading” will open up new niches of readers. And this is in theme with our mission.
Of course, is not that the dear old paper books will disappear. Simply the new habits are going to succeed and, according to the market, even in a fast enough way.
Moreover, to publish and distribute an e-book is enormously easier than doing it for a paper book.
The same author can self publish by using also a more aggressive form of presentation and spread and can take advantege from its community on social network.
In other words, the important thing today and with these technologies, is to bring together the reader directly with the title of the work.
This is also the purpose of Officine Editoriali and we will work to make it happen.
If you like the project of Officine Editoriali, support it consciously by visiting the popular subscription website www.produzionidalbasso.com and booking your quotas.
Thank you for your participation!

sabato 17 dicembre 2011

Open content e Diritti d’Autore / Open content and Copyright


Si continua a parlare molto, moltissimo dei Diritti di Autore e delle licenze Creative Commons.
Il 6 luglio 2011, l’AGCOM, l’Agenzia Garante nelle Comunicazioni, ha rilasciato la delibera sullo “Schema di regolamento in materia di tutela del diritto d’autore sulle reti di comunicazione elettronica.”
Molti pensano che con questa delibera si metta in serio pericolo la sopravvivenza di interi siti servizi on line, di qualunque genere essi siano, in nome della tutela del diritto di autore.
D’altro canto, secondo il Presidente di Creative Commons, Joi Ito, dopo dieci anni di attività sono circa 400 milioni le opere rilasciate in rete con licenze CC.
Non sono stati quindi solo gli artisti a guadagnarne ma l’umanità tutta grazie al continuo arricchirsi della conoscenza come bene comune.
Noi di Officine Editoriali speriamo che anche in Italia si cominci a pensare più seriamente alle licenze Creative Commons e che si cominci a valutare che gli utenti possono beneficiare dei nostri contenuti e non già derubarli.
E’ una questione di aperture e di saper riconoscere che le cose cambiano in meglio.
Sarebbe meglio smetterla di difendere sempre il proprio orticello, precludendoci la possibilità di condividere e partecipare.
Se volete aiutarci e fare in modo che Officine Editoriali veda la luce, prenotate consapevolmente le vostre quote sul sito di sottoscrizione popolare www.produzionidalbasso.com.


We continue to talk very, very much of copyrights and Creative Commons licenses.
On 6 July 2011, AGCOM, the Agency Guarantor in Communications, issued the resolution on the “Outline of regulation on the protection of copyright on electronic communications network.”
Many think that this resolution could seriously endanger the survival of entire sites services on line, of whatever kind they are, in the name of the protection of copyright.
On the other hand, according to the President of Creative Commons, Joi Ito, after ten years of activity are about 400 million the works released in the network with the CC licenses.
Were not only artists to gain but the whole of humanity thanks to the continuous enrichment of knowledge as common good.
We of Officine Editoriali hope that also in Italy are starting to think more seriously of the Creative Commons licenses and are start considering that users can benefit from our content and not to rob them.
It’s a matter of openings and to recognize that things change for the better.
It would be better to stop defending always our own turf, precluding the ability to share and participate.
If you want to help us and make sure that Officine Editoriali see the light, consciously book your quotas on the popular subscription website www.produzionidalbasso.com.

mercoledì 18 maggio 2011

Siamo ologrammi?


Divertente ma fino a un certo punto. Trovo la domanda, invece, molto seria.
Cosa rispondere? La prima risposta spontanea è "Non lo so...forse no". Oppure invece di rispondere facciamo un'altra domanda: "Cosa sono gli ologrammi?" E questa è una buona domanda.
Io non lo sapevo per esempio. Ho sempre pensato agli ologrammi come a quelle figurine tipo tridimensionali sulle quali, a seconda di come le posizioni, appare un'immagine piuttosto che un'altra.
Alla ricerca, poi, di risposte cosmiche alle mie domande cosmiche, mi è capitato di imbattermi nel lavoro di Luca Clun "La fisica della mente". E ho potuto approfondire la definizione di ologramma: un messaggio tridimensionale, una proiezione come quella di una pellicola ma in 3D.
E - riporto le parole di Clun - si crea immergendo l'oggetto da fotografare nella luce di un raggio laser. Poi un altro raggio laser viene fatto rimbalzare sulla luce riflessa del primo e lo schema risultante viene fotografato sulla pellicola. A pellicola sviluppata, risulta visibile solo un intreccio di linee chiare e scure ma, se illuminata da un altro raggio laser, il risultato è l'immagine tridimensionale del soggetto originale.
La cosa interessante, seguendo il lavoro di Clun, è che se si taglia l'ologramma a metà e lo si illumina con il laser, ciascuna metà riflette ancora l'immagine intera.
Allora, siamo ologrammi dell'intero universo?
Ognuno di noi riflette l'immagine originale?
Siamo singoli elementi dell'immagine intera ma, presi singolarmente, siamo l'intera immagine? L'Universo è dentro di me?
Io lo trovo fantastico! Sono emozionata all'idea.
Poi mi sono anche ricordata che decenni fa avevo comprato un libro che mi aveva affascinato "Il Tao della fisica" di Fritjof Capra.
Era nella mia libreria e sono andata a ripescarlo. L'ho riletto ed è stato ancora più affascinante ora che avevo approfondito qualcosa di più.
E mentre lo rileggevo, mi sono chiesta "Ma come mai ho comprato questo libro tanto tempo fa?". Ho cercato di ricordare cosa allora mi incuriosisse e mi sono andata a rileggere il sunto del contenuto nell'ultima di copertina per capire cosa mi avesse attratto di quelle parole. Non sono riuscita a darmi una spiegazione ma tutto è collegato. anche a distanza di anni.
La semplicità comunque con cui Capra avvicina il mondo della fisica moderna (fisica subatomica e delle particelle) al mondo mistico orientale è quasi sconvolgente. Sconvolgente perché è vera.
Non posso fare a meno di vedere le similitudini ora che lui le spiega. E' anche divertente vedere con quanta facilità e sensibilità i mistici orientali siano arrivati, già da millenni, alle conclusioni alle quali i nostri fisici occidentali si avvicinano ora con fatica immensa.
La mia ricerca continua. Sono emozionata all'idea di scoprire ancora tanto.