giovedì 21 giugno 2012

Ma c'è anche l'ACTA.

ACTA, Anti Counterfeiting Trade Agreement, praticamene il Trattato Anticontraffazione, firmato da 22 dei 27 Paesi Europei riuniti a Tokio qualche mese fa.
Le proteste sono state tante, in primis quelle dei partiti pirata europei. Ma anche 2,4 milioni di cittadini europei avevano firmato varie petizioni contro l'ACTA.
Ultima a muoversi contro è stata l'Inta, la Commissione per la regolamentazione del Commercio Internazionale. Questo dell'Inta è il quinto parere contrario dopo quelli delle Commissioni Giuridica, dell'Industria, dello Sviluppo e delle Libertà Civili.

Nonostante ci sia chi giudica ACTA "...non pericoloso...anzi una forma di tutela per il nostro sostentamento....", la petizione supportata da Avaaz lo classifica inesorabilmente non solo come pericoloso ma come propedeutico alla tacitazione digitale del web.

Ciò che viene messo in discussione è la compatibilità di ACTA con i diritti fondamentali dell'Unione Europea quali la libertà di informazione e di espressone.
Insomma, da tutti i lati si tenta di arginare Internet. Si tenta di bloccare uno strumento che per il futuro dell'Umanità è fondamentale.

Fortunatamente molti si rendono conto che non possiamo stare a guardare e si fanno promotori di iniziative che amplificano le voci e le opinioni. 
Bisogna ancora difendersi da chi vorrebbe trarre sempre maggior potere dalla tecnologia e dalle risorse di questo mondo. Ma la strada è tracciata e basta solo percorrerla.
Continuate a seguire Officine Editoriali su questo blog e rimanete aggiornati.


Nessun commento:

Posta un commento