Ciò che intende fare
Amazon è abbassare il prezzo medio degli ebook e ridurre il margine
di ricavo dei suoi fornitori, cioè le case editrici. Per questo ha
chiesto di rinegoziare i contratti.
Ma la IPG (Indipendent
Publishers Group), gruppo di editori indipendenti, attraverso il
presidente e rappresentante Mark Suchomel si ribella e oppone un
netto no con l'intenzione di ottenere un prezzo migliore delle opere
dei suoi autori.
Amazon perciò ha sospeso
la vendita di oltre 4.000 ebook nel tentativo ricattatorio di
costringere gli editori in difficoltà a ragionare secondo le sue
linee.
Ma questo ha indispettito
maggiormente, come era da aspettarsi, Suchomel e chi da lui si sente
rappresentato i quali hanno rilanciato invitando gli associati IPG a
negoziare con gli avversari di Amazon, B&N, Kobo ecc..
Amazon è abituata a
comportarsi così e ha giocato sporco diverse altre volte ma stavolta
il rischio sono gli investitori che già indagano sulle performance
meno brillanti di Amazon a Wall Street.
In più ci sono le
previsioni di vendita del Kindle che dovrà vedersela a breve con
l'arrivo sul mercato di iPad 3, un dispositivo attesissimo che
riscuote un più che considerevole consenso.
Il 50% di chi ha
acquistato un Kindle, infatti, acquisterebbe anche un iPad 3.
E a quel punto la scelta
di quale dispositivo utilizzare per leggere un ebook è quasi
scontata con il pericolo che il Kindle finisca nel dimenticatoio.
Ultimamente abbiamo
assistito a diverse di queste diatribe che sono finite poi male
proprio per coloro che sembravano i più forti e invincibili.
Officine Editoriali
condanna qualsiasi tipo di sopraffazione, tentata o realmente
esercitata.
Con un mercato quale
quello degli ebook, ancora assolutamente fluttuante, vedere un
colosso come Amazon muoversi come un elefante in un negozio di
cristalli, ci lascia a dir poco perplessi anche se prevediamo che,
diversamente dal solito, il mercato degli ebook è popolato da
persone che non si lasceranno sopraffare. C'è
abbondanza per tutti, non solo per Amazon.
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