domenica 20 maggio 2012

Nomine Agcom. Terzo mondo.

Il mandato del Presidente Agcom uscente è scaduto lo scorso 8 Maggio ma ancora oggi non è dato sapere cosa succederà e chi saranno i nuovi membri. 
Nonostante tantissimi cittadini riunitisi nella Open Media Coalition richiedano procedimenti chiari e trasparenza.
Forse, come ha suggerito qualcuno, le elezioni amministrative appena passate e i ballottaggi odierni hanno consigliato al Governo che sarebbe stato meglio temporeggiare.

Ma in ogni caso, ritardi o non ritardi, ciò che chiedono i cittadini è maggiore trasparenza nelle nomine e, soprattutto, rivendicano il diritto di conoscenza. 
Chiedono insomma, di rendere pubbliche le procedure seguite per le nomine e i curricula dei candidati.
Esattamente come succede in Zambia e in Rwanda dove addirittura almeno due dei membri sono donne (impensabile da noi).

Ma basta anche non spostarsi troppo e rimanere in Europa, la quale ci chiede sempre qualcosa tranne in casi di vitale importanza per la democrazia di questo Paese. 
Basta arrivare in Gran Bretagna dove esiste un Commissario che, codice alla mano, garantisce che tutti i procedimenti di nomine pubbliche siano corretti, trasparenti e, soprattutto basati sulla meritocrazia.
La famosa meritocrazia di cui si è tanto parlato in Italia ma che non ha mai visto applicazione. 
A dire il vero, speravamo in qualcuno di diverso, soprattutto portatore di principi diversi,  ma pare che sia tutto rimasto agli stessi insufficienti livelli.

E poi, prendere esempio dallo Zambia...dal Rwanda....ma insomma...terzo mondo? Papuasia?
Ebbene sì e la domanda che dobbiamo porci è "Cosa ci aspetta ora? Come se la caveranno visto che questa settimana le elezioni saranno finite e dovranno pur decidersi?"
Sembrano domande cosmiche allo stato attuale dei fatti. Eppure la strada è tracciata e bisogna solo seguirla. E' una strada che porta davvero all'onestà, alla trasparenza, alla vera partecipazione. 
Anche se ora siamo costretti a partecipare per non farci soffocare e per non farci togliere i diritti che ci spettano.
Officine Editoriali seguirà questa vicenda attentamente.
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