lunedì 28 maggio 2012

Mi pubblico o mi pubblichi?

Grande dilemma al quale vanno incontro prima o poi tutti gli scrittori in erba che sono certi di aver scritto qualcosa che rimarrà nella storia e che desidererebbero farsi pubblicare dai più grandi editori o magari, se non ci riescono, anche da editori minori, purché sia in formato cartaceo.

Molti decidono di intraprendere la strada dell'autopubblicazione (o self publishing) perché così, se va bene, lo dovranno prendere in considerazione anche nelle case editrici.
Molti altri decidono di auto pubblicarsi a prescindere e rimarranno fedeli al sistema indie anche in futuro.
Da un estratto di Joanna Penn, su Storia Continua, si sostiene che ci sono libri e libri e che alcuni possono essere pubblicati in forma tradizionale da editori tradizionali mentre altri vanno pubblicati seguendo differenti strategie e strumenti. 
Si dice che gli editori sappiano il fatto loro e che sappiano anche cosa stanno facendo quando rifiutano o accettano o rimandano.
Onestamente io penso che si prendono anche delle belle cantonate. 
Salvo poi rendersene conto quando quell'autore rifiutato ha spopolato tra i lettori dopo la auto pubblicazione.
Dite che non è possibile? Oh! Sì che lo è! 
Se non parliamo di libri costruiti da capo a piedi dall'editor della casa editrice di turno, tutto il resto sarà anche una questione di fiuto e di professionalità ma spesso viene meno il cuore e questi "valutatori" guardano soprattutto con il senso degli affari che ultimamente difetta a parecchi.

Approfittiamo di questo post per comunicare a chi ci segue che dal prossimo 6 Giugno e fino al 10, saremo presenti al Festival Itinerante della Letteratura di Milano dove avremo l'opportunità di presentare il progetto di Officine Editoriali nel suo insieme e puntualizzarne la mission.
Continuate a seguire Officine Editoriali su questo blog e rimanete aggiornati.


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