mercoledì 23 maggio 2012

DRM o Watermark. Gli editori fingono di non capire.

Sempre relativamente al solito discorso dei diritti d'autore, la disquisizione sembra essere tra l'adozione del DRM (Digital Rights Management) o l'apposizione, sull'ebook che si acquista, di un Watermarking, sorta di "filigranatura digitale"  (utilizzato perfino dall'ebookstore Pottermore  che distribuisce gli ebook di Harry Potter) 

Da una parte, dobbiamo sapere, e molti di noi già lo sanno, che il DRM (generalmente nelle sue declinazioni e comunque in maniera più o meno pesante), adotta l'utilizzo delle password contenenti informazioni personali quali ad esempio il numero di carta di credito o l'indirizzo email per evitare che l'ebook passi di mano in mano o, meglio, venga inviato di computer in computer in modo indiscriminato.
Dall'altra, leggere una scritta in sovraimpressione (watermarking) su ogni pagina dell'ebook è qualcosa che veramente potrebbe interferire in maniera pesante con la nostra lettura. 
Parlo da lettrice incallita. E' una cosa che mi darebbe molto, molto fastidio.

Tutto questo, ovviamente, per evitare che l'ebook venga prestato. 
Ma la domanda è come mai non succede questo con un libro di carta che possiamo prestare come vogliamo e a quante persone vogliamo? 
Non dovrebbe esserci anche in questo caso una specie di divieto a tale pratica?
Precisiamo che questa disquisizione avviene anche ad opera dell'IPDF (International Digital Publishing Forum), l'organizzazione di controllo degli standard del formato e-Pub, che lancia una ipotesi di un nuovo DRM che protegga i diritti d'autore senza intralciare l'utilizzo del prodotto.

A sua volta, e finalmente aggiungiamo, l'esperto di Diritti d'Autore, Bill Rosenblatt scrive che "...cresce tra gli editori il forte dubbio che il DRM ha aspetti che possono andare contro i loro stessi interessi...".
E finalmente qualcuno se ne accorge.
Non possiamo fare a meno di notare che assistendo a tali disquisizioni non facciamo altro che confermare la nostra percezione che i Diritti d'Autore attualmente non sono tanto degli autori quanto degli editori. 
Infatti se ne parla tra editori. E pur di tenerseli stretti, rischiano di creare qualcosa che gli si ritorca contro.

Dunque sembrerebbe vero che la funzione degli editori attualmente sia quella di intermediazione tra l'autore e l'utente finale, cioè il lettore. 
Mentre, a sua volta, gli autori ricorrono agli agenti letterari anche per tutelarsi dagli editori. 
Sembra un giro veramente vizioso e in malafede, se non a volte sull'orlo del truffaldino.
D'altra parte, Officine Editoriali si è fatta ben presto un'idea a proposito ed è possibile evincerla dai post di questo blog che periodicamente ritornano sul tema del Diritto d'Autore.
Noi abbiamo fatto la nostra scelta. Adotteremo le licenze Creative Commons e sarà l'Autore a scegliere il tipo di rapporto che vorrà avere con i lettori per la corretta fruizione della sua opera.
Continuate a seguire Officine Editoriali su questo blog per rimanere aggiornati sull'argomento.

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