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mercoledì 26 dicembre 2012

Diritto d'autore liberalizzato

E finalmente!
Lo attendevamo da un pezzo e a dire il vero avevamo pensato un pò come per tutte le altre liberalizzazioni. Chissà se ci sarà e chissà COME sarà. Perché, essendo in Italia, il rischio serio era quello di assistere all'ennesima liberalizzazione casereccia, dove in teoria si dice liberalizzazione e in pratica si legge tutto come prima e chissenefrega.

Allora vi e ci chiederete perché ne parliamo in modo diverso e comunque "speranzoso". 
Diciamo subito che diverse entità del settore aspettavano con ansia e da molto tempo una innovazione simile e dunque erano preparati ad accoglierla seriamente e non così, tanto per fare un pò di (forse parecchi) soldi in più. 
Poi parliamo di artisti che nel tempo si sono informati adeguatamente e che sulla loro pelle hanno sperimentato le ingiustizie, i soprusi, le iniquità, i raggiri e i tentativi di aggiustarsi tutto tra pochi. 
Non che gli artisti siano tutti degli stinchi di santo ma si presume, almeno noi lo presumiamo, che abbiano una certa sensibilità e attenzione alla crescita della cultura in generale e ognuno in particolare per il suo settore.
C'erano anche state delle lettere aperte a varie istituzioni proprio da parte degli artisti per sensibilizzare le autorità affinché si mettesse fine al monopolio che per tanti anni ha caratterizzato proprio la cultura.

Dunque dal 21 dicembre 2012, per la gestione dei diritti d'autore, gli artisti sono liberi di farsi rappresentare dalla società che sceglieranno a questo scopo. 
Che sia stata questa la fine del mondo tanto paventata e, forse erroneamente, attribuita al calendario dei Maya?

Certo è una piccola rivoluzione che ci lascia ben sperare per la realizzazione di quella rivoluzione più diffusa che palesemente (e nemmeno tanto) cova sotto le ceneri  di decenni di vere angherie perpetrate ai danni dei singoli e dei fiduciosi senza che si potesse mettere mano collettivamente a cambiamenti pure auspicati da una sempre maggiore rappresentanza della società civile.

Per le informazioni tecniche e i dettagli di questo argomento, noi di Officine Editoriali vi rimandiamo al blog di Guido Scorza su Il Fatto Quotidiano che, come sempre, ne parla con dovizia di particolari da esperto qual'è.

Come al solito, vi invitiamo a seguire questo blog e ad affacciarvi sul sito www.officineditoriali.com per consultare il nostro catalogo. 
Cogliamo l'occasione per annunciarvi che è stato pubblicato il quinto ebook "Le faremo sapere...Quindici anni di provini in giro per l'Italia" di Francesco Gabbrielli. Un ebook interessante e a tratti esilarante se non fosse che anche gli attori o aspiranti tali, patiscono come e forse più degli altri per trovare un lavoro e perseguire il sogno della loro vita.
Lo trovate al momento su tutte le librerie on line. Presto sarà presente anche sul sito www.officineditoriali.com.

Per chiudere, il solito invito a RIMANERE AGGIORNATI PER RIMANERE LIBERI!!!!!

giovedì 17 maggio 2012

Riforma SIAE. Poveri autori poveri!

Che fosse un istituto inutile avevamo imparato a capirlo entrando ed addentrandoci un pò di più nel settore della tutela degli autori e in particolar modo dei diritti d'autore.

Che stesse per morire l'avevamo capito leggendo le varie opinioni, anche degli esponenti della SIAE.

Che fosse dubbio il loro operato l'avevamo capito quando avevamo cercato una forma di tutela e protezione effettiva delle nostre opere in caso di contenziosi. 
Non esisteva e non esiste. 
In caso ti difenderai da solo facendoti scudo con la data di registrazione della tua opera. La SIAE non sarà mai disposta a difenderti. E' meramente un istituto di testimonianza, di registrazione.

Anche Officine Editoriali si è posta la domanda di come tutelare i propri autori. E abbiamo subito capito che la SIAE non era proprio la cosa più adatta tant'è che le nostre opere saranno protette da licenze Creative Commons
E in qualsiasi momento, e con gli stessi metodi, possiamo dimostrare eventualmente che l'opera è antecedente a qualsiasi altra che lo metta in dubbio.

Ora dunque, leggendo Guido Scorza, sempre molto informato in questione, veniamo a sapere che, in seno a questa nobile istituzione (era la SIAE di Verdi, Carducci, De Amicis)  il comma 2 dell'art. 11 di questo nuovo Statuto recita "Ogni associato ha diritto ad esprimere nelle deliberazioni assembleari almeno un voto e poi un voto per ogni euro (eventualmente arrotondato per difetto) di diritti d'autore percepiti nella predetta qualità di associato, a seguito di erogazioni della società nel corso dell'esercizio precedente".

Facciamo due conti ed è facile capire poi perché certi illustri artisti si spendano in spot pubblicitari  con espressione preoccupata mentre discettano di pirateria e dei danni che questa comporta...a loro, naturalmente. 
E non facciamo fatica a crederlo viste le novità.

Va da sé che anche gli editori gongolano con la nuova riforma. Ma, del resto, sono cose di cui parliamo spesso nei nostri blog e sono anche piuttosto evidenti. 
E' incredibile come da noi si possa  fare ciò che più ci beneficia a scapito di tutti gli altri senza che tutti gli altri muovano nemmeno un dito anche solo per dire la loro.

Officine Editoriali si chiama fuori dal coro. 
Il mondo migliorerà anche perché scompariranno gli atteggiamenti subdoli.
Scompariranno le anime nere che finora ci hanno condotto....quasi alla rovina.
Non sappiamo come ma succederà.

Continuate a seguire Officine Editoriali su questo blog e rimanete aggiornati sui piccoli sotterfugi in atto per continuare ad "arraffare" da parte di molti.

domenica 5 febbraio 2012

Raccolta fondi o Crowdfunding / Fund raiser or Crowdfunding


Una volta c'era il mecenate. Dall'enciclopedia libera Wikipedia, “il termine mecenate indica la generosità e la protezione. Si definiscono mecenati coloro i quali promuovono e sostengono finanziariamente l'attività artistica”
Dunque sostengono finanziariamente l'attività artistica.
La figura del mecenate di una volta si è evoluta. Si è adeguata ai tempi, dove anche le faccende artistiche sono diventate un business. Perciò ora esistono i Business Angels. Persone facoltose che mettono sul piatto parte del loro patrimonio per perorare soprattutto business commerciali nei quali vedono naturalmente un ritorno al loro investimento. Se poi le attività artistiche prevedono un ritorno monetario, ben vengano anche queste.
Anche gli artisti non sono rimasti quelli di una volta, anche se mantengono sempre un alone di spiritualità e di diversità che non permette loro di mischiarsi a certe problematiche pratiche e sonanti come il denaro.
Che fare dunque? Non esiste più il mecenate ma potrebbero esistere tanti piccoli mecenati che insieme fanno l'artista, la sua opera e realizzano il suo progetto.
Il risultato è il Crowdfunding, termine anglosassone che più terra terra significa la raccolta fondi, la colletta.
Ma non si pensi, per favore, che il Crowdfunding sia uno strumento solo per promuovere attività artistiche.
Officine Editoriali, per esempio, sta promuovendo il suo progetto di casa editrice digitale attraverso la piattaforma on line di sottoscrizione popolare www.produzionidalbasso.com.
Il problema è la resistenza che si incontra perché un finanziamento del genere, questa specie di azionariato collettivo, raggiunga il successo. Comprensibile dopotutto visto il momento di crisi ma anche memori di esperienze, alcune delle quali anche personali, non proprio chiare e trasparenti.
E' un peccato che si penalizzi poi un settore, quello artistico/culturale, che proprio in momenti di difficoltà come questi diventa di importanza rilevante. E che si penalizzIno poi persone di buona volontà con delle idee innovative che invece meriterebbero l'aiuto necessario per la realizzazione del proprio progetto.
Lo sforzo maggiore sta nel portare a conoscenza questa iniziativa presso il maggior numero di utenti possibile. In questo ci aiutano i social network ma è anche necessario muoversi tra la propria sfera personale e la sfera personale delle persone che ci sono più vicine.
Il Crowdfunding funziona essenzialmente sul passaparola ed è paragonabile ad un network.
Negli Stati Uniti strumenti del genere sono molto apprezzati ed utilizzati ed è difficile che i progetti inseriti nei siti di sottoscrizione popolare nascondano degli intenti truffaldini.
Del resto anche in Italia, basta visitare il sito www.produzionidalbasso.com per capire a prima vista che nei vari progetti attivi di truffaldino non c'è nulla.
Seguiteci e sosteneteci visitando il sito di sottoscrizione popolare www.produzionidalbasso.com e prenotando consapevolmente le vostre quote.
Grazie per la vostra partecipazione!


Once there was the patron. From Wikipedia, the free encyclopedia, “the term patron indicates generosity and protection. Patrons are defined as those who promote and financially support the artistic activities.”
So, they financially support the artistic activities.
The figure of the patron of once evolved. It is adequate to the times, where even the artistic matters have become a business. So now there are Business Angels. Whealthy people who put on the plate portion of their assets to plead particularly commercial business in which of course they see a return on their investment. If then the artistic activities provide a monetary return, they welcome them too.
Even the artists didn't remain those of the past even if they always mantain an aura of spirituality and diversity that doesn't allow them to mix whit some practical and jangling issues like money.
So, what to do? There is no longer the patron, but there may be many small patrons who together make up the artist, his work and realize his project.
The result is Crowdfunding, anglo-saxon word that more mundane means the fundraising, the collection money.
But don't think please that the Crowdfnding is only a tool to promote artistic activities.
Officine Editoriali, for example, is promoting its project of digital publishing house trhough the online popular subscription platform www.produzionidalbasso.com.
The problem is the resistance that we can meet so that a financing like that, ths kind of collective ownership, achieve success. Understandable after all, seen the moment of crisis, but also mindful of experiences, some of them even personal, not quite clear and transparent.
It's too bad its penalized then a sector, the artistic/cultural, that just in difficult moments like these become of major importance. And that it's penalized people of goodwill with innovative ideas that instead deserve the help thy need to build their own project.
The main effort is to bring this initiative to the widest possible audience. In this we have the help of social network but it is also necessary to move between our personal sphere and personal sphere of the people who are closest to us.
Crowdfnding works mainly on word of mouth an is comparable to a netwrk.
In the United States, such tools are highly appreciated and used and it is unlikely that the project inlcuded in the popular subscription website hide fraudulent intents.
After all, also in Italy it's enough to visit the site www.produzionidalbasso.com to understand at first glance that in the active project ther is nothing fraudulent.
Follow and support us by visiting the popular subscription website www.produzionidalbasso.com and consciously booking your quotas.
Thank you for your participation!