L'acronimo SOPA
che sta per Stop On line Piracy Act è una proposta di legge
in discussione alla Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti e
presentata alla fine di Ottobre 2011 dal deputato repubblicano Lamar
Smith.
La legge, così com'è,
darebbe al Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti il potere di
chiedere un'ordinanza contro i siti Internet che violano i diritti
d'autore. Ottenuta l'ordinanza, il Governo, attraverso il Ministro
della Giustizia potrebbe obbligare i provider (erogatori di servizi
Internet) a bloccare i siti sospetti e i loro canali di
finanziamento.
Le pene vanno fino a
cinque anni di carcere per chi viola la legge.
Coloro che vengono
colpiti dall'ordinanza hanno fino a cinque giorni di tempo per
presentare appello ma intanto i siti vengono oscurati ben prima che
un processo stabilisca le responsabilità.
Al di là di quali
sarebbero le conseguenze e al di là delle personalissime idee di
ognuno di noi, coloro che sostengono la legge sono le associazioni
dell'industria cinematografica, aziende farmaceutiche, associazioni
sportive e produttori di videogiochi.
Molto ampia è anche la
contrapposizione al SOPA, portata avanti da importanti società
che operano nel settore informatico riunite in un “gruppo di
pressione” (NetCoalition) che comprende tra gli altri Google,
Yahoo, Amazon, eBay, PayPal e Wikipedia.
Queste società si
starebbero accordando per mettere temporaneamente off line i loro
siti come protesta contro una eventuale approvazione del SOPA.
Chi è contrario sostiene
che il SOPA è un attacco alla libertà di espressione su
Internet.
Noi di Officine
Editoriali siamo d'accordo con i critici della proposta di legge.
Noi pensiamo che la
libertà di espressione vada difesa strenuamente.
E' così che finora
attraverso Internet abbiamo potuto avere notizie di iniziative che
altrimenti sarebbero rimaste oscure e soffocate, anche nel sangue e
nella violenza senza che noi ne sapessimo nulla e togliendo ai
promotori di queste iniziative ogni possibilità di riuscita dei loro
sogni.
Officine Editoriali
vuole nascere e crescere per difendere assieme a tutti gli altri i
diritti fondamentali.
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The SOPA acronym
which stands for Stop Online Piracy Act is a law proposal being
discussed in the House of Representatives of the United States and
presented at the end of October 2011 by Rep. Lamar Smith.
The law as it stands,
would give the U.S. Justice Department the power to require an
ordinance against Internet sites that violate copyrights. Obtained
the ordinance, the Government, through the Minister of Justice, could
force providers (Internet service dispenser) to block suspicious
websites and their financing channels.
Penalties go up to five
years in jail for violating the law.
Those who are affected by
the ordinance have up to five days to appeal but in the meantime the
sites are blacked out long before a process can define
responsibilities.
Beyond what would be the
consequences, and beyond the very personal ideas of each of us, those
who support the law are the associations of the film industry,
pharmaceutical companies, sports associations and producers of video
games.
Is also very wide the
opposition to the SOPA, carired out by leading names in the
computer industry together in a “pressure group” (NetCoalition)
which includes, among others, Google, Yahoo, Amazon, eBay, PayPal and
Wikipedia.
These companies would be
getting an agreement to temporarily put off line their sites as a
protest against a possible approval of SOPA.
Those against claim that
SOPA is an attack on freedom of expression on the Internet.
We at Officine
Editoriali agree with the critics of the proposal law.
We think that freedom of
expression must be defended. It's so that we could have had so far in
the Internet news of initiatives that otherwise would remain obscure
and suppressed, even in the blood and violence and we never knew
anything, and by taking away to the promoters of these initiatives
any possibility of success of their dreams.
Officine Editoriali
wants to born and grow to deend together with all the others the
fundamental rights.
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