venerdì 13 luglio 2012

La bocciatura di ACTA.

Come mai ACTA è stata bocciata? 
Prendiamo spunto dal bell'articolo di Marco Schiaffino su Il Fatto Quotidiano del 10 luglio scorso che sottolinea come ACTA sia stata bocciata per la passione che tante persone e associazioni della società civile hanno messo in campo attraverso petizioni, manifestazioni di piazza, invio di email e telefonate negli uffici dei parlamentari. A quel punto i parlamentari si sono dovuti informare e hanno scoperto anche loro cosa fosse ACTA.

Sembra strano? Ma per niente, invece! Questo è ciò che accade. E francamente pensavo accadesse solo in Italia dove il Parlamento legifera (si fa per dire) a sua insaputa, senza sapere cosa legifera ma solo su indicazione di questo o di quello o di questo partito o di quell'altro o di questa lobby o di quell'altra o di questa multinazionale o di quell'altra che in cambio della libertà collettiva puntano a  profitti personali ottenendoli agevolmente.
Ahinoi! accade anche in Europa. E dunque, siamo alle solite. Per evitare leggi restrittive o per stimolarne altre utili, siamo costretti a ricorrere alle manifestazioni, ai numeri, alla cosiddetta "unione che fa la forza".

Comunque, come ci ricorda Schiaffino, tutte queste manifestazioni e proteste, ovviamente, non hanno avuto luogo in Italia ma in giro in Europa. In Italia sfido chiunque a immaginare quanti conoscono ACTA e quanti sanno cosa significhi veramente e cosa ha significato individualmente bocciarla. Naturalmente pochissimi saranno informati adeguatamente.

E' anche vero che essere informati nel nostro Paese è una fatica immensa. Non si sa da dove cominciare tante sono le cose che dovremmo sapere che tentano di farci digerire in maniere più o meno subdole e nascoste.
Lo scopriamo sempre dopo e sempre a nostro discapito.
Praticamente si stanno staccando dall'Italia le regioni del Nord e ancora non ce ne accorgiamo. Verificate pure!

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