giovedì 19 aprile 2012

Apple e il giudizio pubblico

Evvivaddio!!!! Se le cose si fanno, al di là, molto al di là dei confini nazionali, si fanno bene o non si fanno per niente. 
E chi le fa le difende fino alla fine. 
Anche e soprattutto chiedendo processi pubblici per difendersi e spiegare.
Proprio come succede da noi, vi direte ironicamente. 
Ma tutti sappiamo che non è esattamente così. 

Epperò, visto che seguiamo con interesse e, perché no?, anche con un pò di ammirazione la vicenda di Apple e le sue compagne case editrici sul presunto cartello dei prezzi degli ebook, vi rendiamo noto che, è di questi giorni, appunto la Apple ha deciso di dimostrare la propria innocenza nelle sedi opportune e per dimostrare che non si è tentato di raggiungere accordi sotto banco, cosa per la quale negli Stati Uniti non scherzano affatto in termini di severità di giudizio e di pene da comminare. 
Diventa perciò appassionante la vicenda visto che da noi succede raramente....scusate...mai.

Nel frattempo, tre delle case editrici che avevano aderito all'accordo Apple, si sono defilate preferendo un accordo extra giudiziale piuttosto che l'incertezza di un processo.
Apple così tenta di difendere la linea sulla quale si è sempre mossa e cosiddetta "modello agenzia" e cioè impedire di vendere gli ebook a un prezzo inferiore rispetto a quello dell'iBookstore.
Apple decide di difendere strenuamente la sua linea nel timore che Amazon, il re dell'eCommerce, possa applicare tecniche di dumping per annientare definitivamente la concorrenza. 
Tecniche, quelle del dumping, subdole e molto difficilmente riconducibili ad atteggiamenti di chiarezza e trasparenza.

Officine Editoriali sta seguendo questa situazione e ve ne darà conto a seconda degli sviluppi.
Continuate a seguire Officine Editoriali su questo blog se siete interessati all'argomento.

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