Secondo gli ultimi dati Istat,
rilasciati il 10 Novembre scorso, su disoccupati, inattivi e sottoccupati
emergono cifre veramente allarmanti.
Salta subito in evidenza che il mondo
del lavoro non è suddiviso solo semplicisticamente tra occupati e disoccupati
ma include fasce intermedie che sono quanto mai attuali.
Fasce di popolazione in età
lavorativa talmente scoraggiata nel cercare un lavoro che parliamo ormai di “inattivi
disponibili che non cercano lavoro”.
Poi esistono i sottoccupati. Coloro
che lavorano part time ma che
vorrebbero lavorare di più, o che, ovviamente, avrebbero bisogno di farlo. Quindi
possiamo tranquillamente parlare di persone che lavorano poco.
Poi abbiamo gli “inattivi che
cercano lavoro ma che non sono disponibili a lavorare” nell’immediato per motivi
personali o familiari. Vorrebbero sistemare alcune situazioni prima di iniziare
a lavorare.
Da un quadro di insieme emergono
numeri impressionanti. Arriviamo al 20% tra disoccupati e i due gruppi di
inattivi. In più andrebbe considerato l’1,7% dei sottoccupati che rappresentano
comunque “carenza di lavoro”. Se pensiamo che la forza lavoro potenziale
rappresenta l’11,6%, possiamo tranquillamente trarre le nostre personali
considerazioni.
Dopo questi dati freschi di
stampa, torniamo pure ad Officine
Editoriali che non intende certamente risolvere problemi tali ma che, nel
suo piccolo, vuole contribuire a rasserenare qualche animo.
Per questo motivo, i
collaboratori di Officine Editoriali
verranno selezionati nella maggior parte dei casi, tra i disoccupati e gli
svantaggiati. Verranno presi in considerazione anche gli over 40/50 perché nel
contesto attuale rappresentano le persone, forse, più colpite proprio per ragioni
di età e sono proprio loro ad incontrare le maggiori difficoltà nel tentativo
di reinserirsi nel mondo del lavoro.
Aiutaci a realizzare il progetto di
Officine Editoriali.
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Ti verrà richiesto di versarle
solo a finanziamento concluso.
According to the latest Istat data, released on
November 10, on unemployed, underemployed and inactive emerge truly alarming numbers.
Immediately jumps in evidence that the world of
work is not only simplistically divided between the employed and unemployed but
includes intermediate bands that are very current.
Segment of the population of working age so
discouraged in seeking a job that now we talk about of “inactive available that
do not look for work”.
Then there are the underemployed. Those who
work part time but would like to work more, or, of course, would need to do it.
So we can safely talk about people who are working shortly.
Then we have the “inactive seeking work but that
are not available for work” immediately for personal or familiar reasons. They would
like to arrange some situation before they start working.
From an overall picture emerge impressive numbers.
We get to 20% between the unemployed and the two groups of inactive. In addition should be considered the 1,7% of
the underemployed representing, however, “lack of work”. If we think that the potential labor force accounts
for 11,6%, we can safely drawn our own personal consideration.
After this data hot off press, let’s go back to
Officine Editoriali that certainly
does not intend to solve these problems but, in its small, wants to contribute to
brighten some mood.
For this reason, employees of Officine Editoriali will be selected in
most cases, among the unemployed and disadvantaged. Will be taken into consideration
the over 40/50 because in the current context they represent the persons perhaps
most affected just for reasons of age and they are the ones to encounter the
greatest difficulties in trying to re-enter the world of work.
Help us in realizing the project of Officine Editoriali.
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You will be required to pay only at funding
ended.
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