venerdì 11 gennaio 2013

Cedono i dinosauri dell'editoria?

Non in Italia e non al momento. E noi non pensiamo nemmeno nell'immediato futuro. E' vero che parlare di futuro in un settore strettamente legato alla tecnologia, come è attualmente il mercato del libro digitale, ci porta inevitabilmente a ripensare perfino il concetto di tempo vista la velocità con cui si viaggia.
Ma i nostri tre/quattro (tanti sono) decision maker dell'editoria, inclusa quindi anche quella digitale, guarderanno bene cosa fare e se non avranno le spalle più che coperte e un più che ampio, ampissimo margine di sicurezza, non si muoveranno più di tanto. Questo è un dato di fatto. 

Ciò che continuerà a trainare sarà il mercato estero, e più esattamente quello americano al quale faranno seguito tutti gli altri, Europa e quindi Italia comprese. 
Per capire infatti come "tira" il mercato statunitense, basta andarsi a guardare il rapporto Aptara per l'anno 2012
E' assolutamente impressionante. 
Parliamo di un 72% del mercato globale per sprofondare poi  all'8% dell'Europa tutta insieme, al 7% del Regno Unito, al 4% del Canada mentre il resto del mondo si attesta sul 9%.

Ma saranno più avanti questi americani rispetto a noi? Avranno la lampadina che gli si accende prima? 
O avranno il dono dell'intuizione e della lungimiranza? 
Tutte queste cose e soprattutto l'ultima.

Fatto sta che gli editori italiani, almeno i pochi che dovrebbero essere pionieristici e fare da apripista, hanno appena capito che bisogna adeguarsi tanto che l'80% di essi pubblica finalmente ebook.
Alcuni di loro utilizzano le librerie on line come mercato preferito per la diffusione dei loro contenuti. 
Altri utilizzano anche una loro libreria per aumentare i vantaggi e contenere i costi.

Mentre, dal lato lettore,  il dispositivo preferito su cui leggere ebook rimane l'iPad, seguito da Kindle e PC.
E' curioso anche notare che il 6% degli editori non legge ebook (SIC!).

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RIMANETE AGGIORNATI PER RIMANERE LIBERI!

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