venerdì 29 giugno 2012

Finanziamento sì, finanziamento no. Chi se lo merita?

E allora! Bisogna viverle certe cose per capirle e per capire il meccanismo perfido e perverso che regola e governa questo tipo di attività pubbliche.

Non sappiamo dire come mai certi personaggi, dichiaratamente truffaldini, cosiddetti faccendieri (sarà il caso di andare a rispolverare il vero significato di questa parola), riescano ad accedere a finanziamenti pubblici milionari mentre i poveri cristi devono essere assolutamente illibati, praticamente non devono quasi avere nemmeno una multa non pagata per poterci arrivare.

E non parliamo di cifre stratosferiche. Parliamo del minimo che si possa richiedere, cinquemila euro. Dico...cinquemila euro. La banca trema perché se tu non paghi ci perde il 10% (cinquecento euro?). Oh! Mio Dio! Un disastro.

Oppure, sempre per la stessa cifra, ti viene chiesta una fideiussione (bancaria o assicurativa, questo non importa) perché qui, mi è stato spiegato, temono che tu scappi via con il malloppo e non ti fai più vedere.

Richiedere un finanziamento pubblico oggi significa essere in primis guardato con sospetto (come mai vuoi un finanziamento? Non hai soldi?) e poi sentirsi indirettamente giudicato un delinquente quando capisci che per delle stupidaggini non puoi accedervi. Ti viene la depressione perché stai cercando di mettere in piedi un lavoro, il tuo lavoro e ti rendi conto che i paletti, gli ostacoli sono troppi. E ti rendi anche conto che siamo circondati di gente che parla, parla, parla ma che conclude poco. Si parla tanto di incentivazione all'imprenditoria ma dove è questa incentivazione? Cosa intendono quando parlano in questi termini?

Allora ti vengono in mente anche altri tipi di disparità di trattamento. Per esempio pensi ai grandi evasori. Che ne so...ripensi a Valentino Rossi, a Luciano Pavarotti ad altri che adesso non ricordo e con i quali il fisco italiano ha avuto contenziosi di una certa portata (inutile negarlo) e per i quali ha negoziato (negoziato...mi viene da ridere), per esempio, cifre milionarie per recuperare qualche soldino salvo abbuonare il grosso della cifra (ripeto, parliamo di milioni di euro). Se sei un poveraccio che deve al fisco qualche migliaio di euro, magari due o tre, te ne chiedono il doppio per le sanzioni aggiunte.

Ti chiedi a un certo punto come succede tutto ciò. 
Ti chiedi dove si inceppa il meccanismo e quali sono le dinamiche di "inceppo". Non riesci a trovarne una se non nel fatto riconducibile agli insegnamenti religiosi, al perseguimento della cultura del perdono costi quel che costi. 
Ripenso alla parabola del figliol prodigo, e riconosco quasi disperatamente che  non sempre chi sbaglia paga. Il più delle volte viene perdonato e graziato. Quelli che hanno fatto il......(trovate voi la parola esatta) continuano a farlo.
Dio Santo!!!!! Dove viviamo? Non ci scrolleremo mai di dosso millenni di storia e di cattive abitudini. Ma nel profondo del cuore il desiderio che qualcosa cambi è molto forte. Non ci abbandona.

Officine Editoriali segue questi temi che sono di assoluta attualità e di cui non tutti parlano, però.
Certo è che non riusciamo sempre a farci sentire, purtroppo quasi mai. Ma continuiamo e se anche voi continuate a seguire Officine Editoriali su questo blog e a rimanere aggiornati, forse saremo meno isolati.

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