domenica 11 marzo 2012

Copyright o Copyleft?


Come si evince dall'art. 2576 del Codice Civile, la creazione stessa dell'opera costituisce l'acquisizione del diritto d'autore*.
Il problema sorge quando più di qualcuno rivendica il fatto di esserne l'autore o l'autrice.
E allora la SIAE finora ha svolto un ruolo praticamente di ente certificatore anche se la legge sul diritto d'autore parla di un ufficio preposto a tale compito istituito presso la Presidenza del Consiglio per il deposito e l'archiviazione dell'opera.

Se infatti malauguratamente si avesse a che fare con controversie circa la paternità dell'opera, non è che la SIAE stabilisce, sua sponte, chi ha diritto a cosa. 
Si è sempre costretti a rivolgersi ad un legale ed iniziare un calvario che può durare anche decenni. Solo per avere riconosciuti i propri diritti sull'opera.

Dunque ciò che finora sembrava essere il massimo della tutela, onestamente ora lo sembra un po' meno. Anche perché è facilmente dimostrabile il periodo di creazione dell'opera semplicemente inviando la stessa via raccomandata a sé stessi o ad amici o addirittura ad istituzioni che hanno il dovere di protocollare tutta la posta. Raccomandata che farà fede per redimere le eventuali controversie.

Da quando si parla di licenze Creative Commons, è come se gli autori si fossero effettivamente riappropriati del loro lavoro togliendo agli editori quel ruolo di intermediari che con l'era di Internet ha perso parte della sua utilità.
Perciò dalla definizione di Wikipedia, Copyleft, gioco di parole su Copyright, individua un modo alternativo di tutelare le proprie opere. Dove Copyright, inteso come Diritto d'Autore, deriva dall'unione delle parole Copy, copia, e Right, diritto o anche destra, mentre Copyleft, inteso come Permesso dell'Autore, deriva dall'unione delle parole Copy, copia, e Left, sinistro per contrapposizione a Right ma anche lasciato, rilasciato.
Ed essendo inteso come Permesso dell'Autore, sta a significare proprio che l'autore rilascia il permesso ad utilizzare la propria opera a sua discrezione.

Abbiamo già avuto modo di esprimere il nostro pensiero e in ogni caso lo ribadiamo e lo confermiamo. 
Officine Editoriali utilizzerà Licenze Creative Commons nell'ambito della regolamentazione Copyleft.
Vogliamo ricordare a tutti coloro che ci seguono che sta per iniziare l'ultima settimana per la raccolta fondi di Officine Editoriali.
Chiediamo a tutti di fare un ultimo sforzo. Sostenete il progetto di Officine Editoriali visitando il sito di sottoscrizione popolare www.produzionidalbasso.com e prenotando consapevolmente le vostre quote.
Grazie a tutti dell'aiuto prezioso!

*Alcuni spunti tecnici di questo post sono stati estratti dal libro di Simone Aliprandi “Creative Commons :Manuale operativo. Guida all'uso delle licenze e degli altri strumenti CC”.

Nessun commento:

Posta un commento