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giovedì 14 giugno 2012

Indymedia: un altro sito oscurato

Noi non ce ne rendiamo conto. Le notizie arrivano e poiché non ci occupiamo della materia, non conosciamo i soggetti, ci sembra che siano cose che arrivino veramente dall'altro mondo e che addirittura che non ci riguardino.
Ma non è così. 
Sono cose invece che sono drammaticamente vicine a noi. Parliamo della rete, di Internet...questo magnifico strumento che ci avvicina gli uni agli altri, ci accomuna, ci permette di condividere la nostra vita personale e il mondo che viviamo.

Ora, che siano in atto diversi attentati proprio a questo splendido strumento sembra fuori discussione. 
Ma il fatto è che la percezione non è ai livelli di guardia. 
Non ci rendiamo conto di quanto sia pericoloso per la nostra libertà. 
Dall'oscuramento dei siti si passa a ben altro e potremmo ritrovarci senza  la possibilità di condividere alcunché con nessun altro. Ve lo immaginate?
Tutto questo per darvi notizia che lo scorso 24 Maggio la Procura di Milano ha chiesto al Gip (sempre di Milano) il "...sequestro preventivo delle pagine web del network di informazione indipendente Indymedia", come ci da informazione Fulvio Sarzana dalle pagine de Il Fatto Quotidiano.
Network di informazione indipendente...come se per forza dovesse esistere una informazione dipendente. 
A onor del vero, esiste solo una informazione dipendente e il fatto che si informi fuori dal coro è diventato perseguibile di pena. 
Questo la dice lunga su quale strada si tenti di percorrere praticamente da parte della legge. E siccome la legge in Italia è un guazzabuglio di interpretazioni (per legge e per definizione, basta leggersi il codice civile per scoprire quante leggi dicono una cosa e il contrario di questa), ognuno può trovare il suo cavillo a qualsiasi cosa non gli stia bene. 
Da lì intanto partono i provvedimenti salvo poi valutare dopo anni quale sia la "verità" secondo la dottrina giurisprudenziale più in voga al momento.

Ad ogni modo, per avere i dettagli sul provvedimento messo in atto ai danni di Indymedia, vi rimando al pensiero di Fulvio Sarzana naturalmente, esperto e appassionato della materia.

Per ciò che riguarda Officine Editoriali, vi esorto a seguirci su questo blog e a rimanere aggiornati.

martedì 29 maggio 2012

Fatto storico non un atto di pirateria


Sarebbe stata messa a punto la norma che consente all’Agcom  (Autorità Garante per le Comunicazioni) pieni poteri in materia di lotta alla pirateria informatica.
La norma dovrebbe rientrare nel prossimo disegno di legge sulle liberalizzazioni bis e punirà chi si appropria dei contenuti protetti dal diritto d’autore e poi li immette in rete. 
Il testo della norma dice che tutto questo deve avvenire “nel rispetto della libertà di manifestazione del pensiero”
E così…zac….una frase sibillina buttata lì e rimandiamo tutto alla interpretazione e alla generalizzazione, pilastri sui quali si regge praticamente tutto il nostro ordinamento giuridico.

Inoltre c’è da aggiungere che la Agcom viene investita di poteri extragiudiziali quindi con la possibilità di decidere senza passare per un processo o per un organo imparziale, come ci si auspicherebbe in questi casi. 
Perché pensiamo davvero che la Agcom non sia super partes ma, anzi, sia molto di parte.
E’ facile immaginare che le critiche non mancheranno, soprattutto sul web.

Come ci spiega bene l’Avv. Angelo Greco, “….entro trenta giorni dall’entrata in vigore della nuova norma, l’Agcom adotterà un proprio regolamento che disciplini le procedure di notifica e rimozione dei contenuti in qualunque modo resi accessibili in Italia in violazione della legge sul diritto d’autore”.

Non riusciamo a capire come le vedute possano essere così ristrette e come non si sia in grado di vedere al di là del proprio naso e, ancora, come le tante esperienze passate non abbiano insegnato nulla quando si parla di mollare qualcosa (anche con il rischio reale di ottenere di più).

Si tratterebbe soltanto di adeguare il diritto d’autore, il copyright, alle nuove tecnologie che tanto nuove non sono nemmeno più e che ormai sono conosciute. 
E comunque ci è stato dimostrato ampiamente che quanto più si condivide con gli altri, tanto più c’è perfino la reale possibilità di guadagnare di più. 
Perché, alla fine, per chi resiste si tratta solo della paura di non guadagnare più.
E però, questa situazione è ormai un fatto storico, non un atto di pirateria e la storia, si sa, non la puoi ingabbiare e non la puoi evitare.

Officine Editoriali segue attentamente tutto ciò che uccede attorno al diritto d’autore e alla libertà minacciata di pensiero e di navigazione in Internet.
Continuate a seguire Officine Editoriali su questo blog e rimanete aggiornati.

mercoledì 29 giugno 2011

Pensiero Azione Esperienza

E' l'insegnamento dei grandi pensatori, americani o meno. Un pensiero e da lì parte tutto...o niente. Dipende! Perché agire è fondamentale. Se dopo il pensiero non segue l'azione non esiste nemmeno l'esperienza.
Tutto rimane un pio desiderio che può farci compagnia anche per tutta la vita.
E che tipo di compagnia?
Una compagnia che ci macera il fegato perché non riusciamo ad agire o una compagnia che ci lascia crogiolare nei sogni senza permetterci di tradurli in realtà?
A volte è come se stessimo lì lì per realizzarli i nostri sogni. E' come se mancasse veramente un pizzico perché le cose accadano.
Ma succede...almeno è quello che accade a me.......che non succede mai niente perché non c'è un seguito al sogno. Manca l'azione.
Poi dicono tutti (ed è vero...chi non l'ha sperimentato almeno una volta nella vita?) che quando cominci a fare qualcosa, tutto  si svolge, si dipana e lì comincia l'esperienza.
Ecco, a me manca forse l'azione. Riconosco che quello che mi blocca è la paura.
Mi sembra che ci siano delle cose insormontabili da superare e sembrano proprio le prime cose che sono chiamata a fare. E' una situazione paralizzante.
E cerco di leggere i segni. Cerco di essere attenta. Perché essere attenti non fa mai male.
Tutto è collegato e noi siamo molto più coinvolti di quanto riusciamo ad immaginare.
La paura si supererà. Come? Guardando le cose accadere mentre proviamo a fare almeno qualcosa.
La più piccola delle cose, magari. Ma farla.

mercoledì 1 giugno 2011

La potenza del pensiero

Il pensiero è una forma di energia. 
Il pensiero focalizzato è talmente potente che in fisica si pensa perfino che gli osservatori degli esperimenti fatti sulle particelle possano influenzare gli esperimenti stessi e quindi indirizzare il comportamento delle particelle. Tanto che si è cambiato il termine "osservatore" con il termine "partecipatore".
Negli Stati Uniti si utilizza moltissimo il pensiero positivo come terapia nella cura delle malattie. 
Si fanno esperimenti con la somministrazione di farmaci a base di zucchero ad insaputa del paziente il quale crede di assumere sostanze farmacologiche benefiche alla propria malattia traendone beneficio e miglioramento (effetto placebo), così come il contrario (effetto nocebo). Molto spesso il paziente guarisce dalla malattia.
Il pensiero influenza la vita di tutti noi. 
Quante volte abbiamo temuto che succedesse qualcosa che poi, alla fine, si è avverato? 
L'abbiamo attratto, letteralmente. Così possiamo attrarre qualsiasi cosa a seconda del nostro pensiero focalizzato positivo o negativo. 
Certo, dopo decenni di abitudine a pensare al peggio, ci sembra quasi impossibile poter influenzare cose positive nella nostra vita. 
Qualcuno ci ha sempre insegnato a pensare in un certo modo ed ora tocca a noi cambiare queste abitudini. Sembra una cosa immane. Una fatica immensa. Ma bisogna credere che sia possibile perché lo è. 
Se ci viene così facile pensare a una cosa negativa e questa poi accade puntualmente, dobbiamo credere che sia altrettanto facile il contrario. E se non succede è perché, in fondo in fondo, non ci si crede abbastanza, grazie a quell'abitudine radicata che ci dice che a noi non potrà mai succedere.

  • Il pensiero influenza il nostro ambiente energetico, fisico e non fisico
  • Il potere del pensiero può essere sfruttato a nostro vantaggio. 
Più ci concentriamo su un pensiero più permettiamo che questo diventi realtà. 
Più ci concentriamo su un pensiero più riusciamo a trovare il modo di attuarlo. 
Ciò che dobbiamo fare ci si presenta con naturalezza. 
Sta a noi capire che il treno sta passando e prenderlo al volo.