giovedì 31 maggio 2012

Nomine autorità di garanzie in notevole ritardo

L'Autorità di Garanzia per le comunicazioni (Agcom) e l'Autorità Garante per la privacy, praticamente si ritrovano in un limbo in cui continuano svolgere solo le attività di ordinaria amministrazione.
E' quasi un mese che si aspettano le nomine dei membri e dei Presidenti delle due Autorità ma non si riesce a capire come mai il Governo ed il Parlamento accusino un così forte ritardo anche rischiando sanzioni da parte dell'Unione Europea che "impone il costante funzionamento a pieno regime delle due Autority".
Forse è perché la faccenda delle lottizzazioni e delle lobby e della spartizione del potere diventa sempre più ingovernabile e questo Governo ci sembra, francamente, piuttosto affannato nel prendere le decisioni, soprattutto quelle più delicate per il nostro Paese.
Inoltre, la società civile, attraverso Open Media Coalition (che raccoglie diverse associazioni e rappresenta un numero considerevole di cittadini) ha chiesto al Presidente del Consiglio di poter visionare i vari curriculum vitae presentati dai candidati per la carica di Presidente dell'Agcom
Ma il Presidente del Consiglio ha fatto sapere di non avere nemmeno iniziato a considerare il procedimento per le nomine (Guido Scorza su Il Fatto Quotidiano).
Certo, quella di nominare personaggi vicini a questo o a quello, tutta gente che in Italia più o meno rappresenta la politica e il potere, è una pratica che deve trovare uno stop. E' una pratica da disincentivare e da dimenticare. 
Solo che non vediamo chi possa veramente farlo.

Officine Editoriali continuerà a parlare di questo argomento attraverso le varie notizie che circolano sul web in proposito.
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mercoledì 30 maggio 2012

La Rete a metà

Molti sostengono che l'accesso ai contenuti della rete è in realtà limitato e delimitato da pratiche anticoncorrenziali messe in atto dagli operatori di tutta Europa che, come per la telefonia, utilizzano contratti contenenti norme affatto chiare e trasparenti.
La Berec (Body of European Regulators for Electronic Communications) ha reso noto un rapporto sulla gestione del traffico risultante dai comportamenti degli operatori europei di telecomunicazioni nei confronti degli utenti.
L'aveva chiesto un anno fa la commissaria Neelie Kroes e i risultati confermano che la possibilità di accedere ai contenuti web sono minacciati da tempo dai comportamenti discriminatori puntualmente perpetrati a danno degli utenti dai gestori europei.

Quello che si augura la commissaria è di poter assicurare agli utenti il pieno accesso ad Internet e non un accesso limitato ed insufficiente o, peggio ancora, filtrato dalla discrezione degli operatori.
Ma non vuole intervenire sul mercato prima di aver avuto un quadro chiaro di quale sia la situazione attuale. Da qui il rapporto di cui abbiamo parlato all'inizio.

Insomma, dopo decenni di Internet e di Rete e di Web, siamo ancora a questo livello di controlli e verifiche e nel frattempo gli operatori hanno gestito il mercato come meglio credevano e garantendosi il loro bel tornaconto.
Brrr!!!! Ovunque ti giri c'è del marcio.

Ma noi continuiamo a credere che sia la fine di certe consuetudini ed è proprio  per questo sta venendo fuori tutto il marciume. Altrimenti...cosa ripulire?
Officine Editoriali continua a seguire i comportamenti attorno alla rete.
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martedì 29 maggio 2012

Fatto storico non un atto di pirateria


Sarebbe stata messa a punto la norma che consente all’Agcom  (Autorità Garante per le Comunicazioni) pieni poteri in materia di lotta alla pirateria informatica.
La norma dovrebbe rientrare nel prossimo disegno di legge sulle liberalizzazioni bis e punirà chi si appropria dei contenuti protetti dal diritto d’autore e poi li immette in rete. 
Il testo della norma dice che tutto questo deve avvenire “nel rispetto della libertà di manifestazione del pensiero”
E così…zac….una frase sibillina buttata lì e rimandiamo tutto alla interpretazione e alla generalizzazione, pilastri sui quali si regge praticamente tutto il nostro ordinamento giuridico.

Inoltre c’è da aggiungere che la Agcom viene investita di poteri extragiudiziali quindi con la possibilità di decidere senza passare per un processo o per un organo imparziale, come ci si auspicherebbe in questi casi. 
Perché pensiamo davvero che la Agcom non sia super partes ma, anzi, sia molto di parte.
E’ facile immaginare che le critiche non mancheranno, soprattutto sul web.

Come ci spiega bene l’Avv. Angelo Greco, “….entro trenta giorni dall’entrata in vigore della nuova norma, l’Agcom adotterà un proprio regolamento che disciplini le procedure di notifica e rimozione dei contenuti in qualunque modo resi accessibili in Italia in violazione della legge sul diritto d’autore”.

Non riusciamo a capire come le vedute possano essere così ristrette e come non si sia in grado di vedere al di là del proprio naso e, ancora, come le tante esperienze passate non abbiano insegnato nulla quando si parla di mollare qualcosa (anche con il rischio reale di ottenere di più).

Si tratterebbe soltanto di adeguare il diritto d’autore, il copyright, alle nuove tecnologie che tanto nuove non sono nemmeno più e che ormai sono conosciute. 
E comunque ci è stato dimostrato ampiamente che quanto più si condivide con gli altri, tanto più c’è perfino la reale possibilità di guadagnare di più. 
Perché, alla fine, per chi resiste si tratta solo della paura di non guadagnare più.
E però, questa situazione è ormai un fatto storico, non un atto di pirateria e la storia, si sa, non la puoi ingabbiare e non la puoi evitare.

Officine Editoriali segue attentamente tutto ciò che uccede attorno al diritto d’autore e alla libertà minacciata di pensiero e di navigazione in Internet.
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lunedì 28 maggio 2012

Mi pubblico o mi pubblichi?

Grande dilemma al quale vanno incontro prima o poi tutti gli scrittori in erba che sono certi di aver scritto qualcosa che rimarrà nella storia e che desidererebbero farsi pubblicare dai più grandi editori o magari, se non ci riescono, anche da editori minori, purché sia in formato cartaceo.

Molti decidono di intraprendere la strada dell'autopubblicazione (o self publishing) perché così, se va bene, lo dovranno prendere in considerazione anche nelle case editrici.
Molti altri decidono di auto pubblicarsi a prescindere e rimarranno fedeli al sistema indie anche in futuro.
Da un estratto di Joanna Penn, su Storia Continua, si sostiene che ci sono libri e libri e che alcuni possono essere pubblicati in forma tradizionale da editori tradizionali mentre altri vanno pubblicati seguendo differenti strategie e strumenti. 
Si dice che gli editori sappiano il fatto loro e che sappiano anche cosa stanno facendo quando rifiutano o accettano o rimandano.
Onestamente io penso che si prendono anche delle belle cantonate. 
Salvo poi rendersene conto quando quell'autore rifiutato ha spopolato tra i lettori dopo la auto pubblicazione.
Dite che non è possibile? Oh! Sì che lo è! 
Se non parliamo di libri costruiti da capo a piedi dall'editor della casa editrice di turno, tutto il resto sarà anche una questione di fiuto e di professionalità ma spesso viene meno il cuore e questi "valutatori" guardano soprattutto con il senso degli affari che ultimamente difetta a parecchi.

Approfittiamo di questo post per comunicare a chi ci segue che dal prossimo 6 Giugno e fino al 10, saremo presenti al Festival Itinerante della Letteratura di Milano dove avremo l'opportunità di presentare il progetto di Officine Editoriali nel suo insieme e puntualizzarne la mission.
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domenica 27 maggio 2012

Continuano gli attacchi alla libertà della Rete. Dentro e fuori l'Italia.

E' globale anche l'azione contro la libertà in rete. Continuiamo a trovarne traccia sia in Italia che oltre i confini nazionali.

Evidentemente le cose si muovono in parallelo. 
Ma il nostro dovere è di rimanerne informati perché davvero, con la pretesa di regolamentazione, si sta mettendo in atto un vero e proprio annichilimento della democrazia. 
Non si può fare a meno di vederla così. E purtroppo, sempre per interessi di pochi e personali.
Accade così che in Italia il nostro rampante On. Fava, della Lega Nord (diamo qualche connotazione perché è importante e giusto anche questo) torna alla carica con un altro ddl che pretende di disciplinare (facciamo caso a questa parola) la materia della responsabilità on line. 
Dunque richiederebbe di nuovo un "filtraggio" da parte dei provider dei contenuti segnalati da chiunque. 
Per saperne di più potete leggere Guido Scorza su Il Fatto Quotidiano ma è certo che pare che non sia solo una faccenda italiana. 
Anche se pare proprio che l'italia si dia molto da fare in questo senso. 

E allora accade così che dall'altra parte del mondo Google, il motore di ricerca più famoso e più utilizzato al mondo, cancella 250.000 link a settimana per andare incontro (compiacere?) alle proteste dei titolari vari di diritti d'autore ecc..
Anche il Commissario Europeo Almunia, come ci spiega Fulvio Sarzana, sempre su Il Fatto Quotidiano,  ha avvertito Google su comportamenti anticoncorrenziali.

La gran confusione, ci sembra di qua e di là degli oceani, risiede nel fatto di considerare o meno i provider o Google o intermediari vari, dei veri e propri editori o no. 
O, se si preferisce, dei veri e propri giustizieri della notte costretti a rimuovere contenuti a seguito di una semplice richiesta e per la paura di diventare i veri responsabili di ogni contenuto che circola in rete.

Google sembra negoziare anche perché il suo vero business ormai non è quello di gestire il motore di ricerca quanto quello del mercato pubblicitario.
E allora torniamo al solito discorso dell'interesse di pochi a danno di tutti gli altri.
Il nostro dovere è quello di rimanere almeno informati su questi argomenti. Parliamo del nostro futuro e della nostra libertà.
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sabato 26 maggio 2012

6 -10 Giugno. Festival della Letteratura di Milano.

E' una data importante. Grazie a Libriamo tutti, uno dei promotori dell'iniziativa, dal 6 al 10 Giugno 2012 si terrà a Milano il Festival della Letteratura. E' il primo e si chiama proprio "Primo Festival Letteratura Milano".

E' una sorta, anzi lo è a tutti gli effetti, di festival itinerante per la città che tocca teatri, librerie, spazi pubblici aperti o anche tram o...qualsiasi luogo dove ci si possa incontrare. 
Ogni ora di ogni giorno in un posto diverso dove è possibile incontrare "...la gente che legge e la gente che scrive, la gente che recita e quella che assiste, la gente che canta, che s'incanta, che suona, che stampa, che disegna, che racconta, che soffre, che denuncia, che ammalia..."

Scusate tanto ma a noi di Officine Editoriali questa frase è piaciuta tantissimo. 
Ed è piaciuto tantissimo tutto il progetto e l'innovatività e la passione che vi si legge. 
Vi rimandiamo ai vari link per approfondire l'argomento, naturalmente.
I promotori spiegano anche come partendo dal basso e dalla collettività, spesso le sfide si vincono benché viviamo ancora in un mondo dove le regole del mercato sono ben altre.
Del resto, è la stessa cosa che ha fatto Officine Editoriali per realizzare il suo progetto di casa editrice.

Oltretutto, Officine Editoriali parteciperà a questo progetto perché ci sembra davvero un miracolo in un mondo che non ha più certezze. 
Ma, paradossalmente, viene più facile credere ai miracoli. Forse per una sorta di compensazione, di contrappasso naturale, o semplicemente per un sano e innato istinto alla sopravvivenza. 
Non potendo più contare su cose "concrete" sulle quali ho sempre contato, mi metto a contare sui miracoli, cose completamente "astratte"
Vuoi vedere che magari si realizzano?

Il Festival della Letteratura di Milano è un evento che vale la pena di sostenere ed al quale partecipare risulta un privilegio.
Noi siamo emozionati di poterlo fare. 
Partecipare al Primo Festival della letteratura di Milano ci sembra una bella opportunità, soprattutto perché stiamo nascendo proprio in questi giorni e questo potrebbe rappresentare il nostro battesimo, in senso proprio "metaforicissimo" (ci perdonerete il neologismo).
Ci piacerebbe prenderlo anche come un invito e clonarlo pari pari nella nostra città, Roma e, anzi, allargarlo alla Regione. Chissà se i ragazzi di Libriamo Tutti ci daranno una mano. Qualcosa mi dice che potrebbero esserne ben lieti.

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venerdì 25 maggio 2012

Chi sta provando a liberare l'Informazione?

Questa domanda per introdurre un libro il cui titolo "Elogio della pirateria" la dice lunga su ciò che vogliamo portare alla luce piano piano ma sempre di più.

L'autore, Carlo Gubitosa, è un giornalista freelance che in questo libro racconta dieci storie i cui protagonisti provano a lottare contro i poteri forti. 
All'interno delle storie rientra ovviamente il copyright, questo strumento nato per limitare il potere degli editori e che oggi contribuisce a limitare quello degli autori.
Ad un certo punto Gubitosa si chiede chi siano davvero i pirati. Questi ragazzini pestiferi che smanettano selvaggiamente sul computer e che molti vorrebbero farci credere essere i veri responsabili o non le grandi lobby, le caste, coloro che ormai detengono il potere nel mondo, banche incluse, e fanno di noi tutti ciò che vogliono?
Io propendo per la seconda ipotesi. Così, a naso. 
Qualcosa (e non solo qualcosa) mi dice che in pochi sono davvero convinti di poter manipolare molti spostando a piacimento personale le varie pedine che rappresentano gente ignara.

E non è un caso, infatti, che si tenti quotidianamente di porre limiti agli scambi in rete, alle miriadi di informazioni che rimbalzano da un capo all'altro del mondo, all'unico strumento a nostra disposizione ancora libero.
Gubitosa ha scritto anche un altro libro "Italian Crackdown" non a caso liberamente distribuito in rete e protetto da Copyleft.
Vogliamo citare per chiudere questo interrogativo di Gubitosa con le sue testuali parole 
"Ogni stagione della storia ha le sue religioni e le sue eresie e spesso sono proprio gli eretici e i criminali a strattonare la civiltà per costringerla compiere un salto in avanti. Basti pensare al segno lasciato nel mondo da 'delinquenti' come Gesù di Nazareth, Socrate e Galileo Galilei, tutti e tre processati per bestemmia contro gli dei del loro tempo. Gesù ha liberato lo spirito, Socrate l'intelletto e Galileo la scienza: chi è che oggi sta provando a liberare l'informazione e la cultura?"
Ecco, vogliamo lasciarci per oggi con questo interrogativo.

Noi di Officine Editoriali segnaliamo autori e contenuti degni di nota e che portino all'evidenza queste argomentazioni e le paure e le preoccupazioni conseguenti. 
Siamo convinti che non se ne parlerà mai abbastanza.
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giovedì 24 maggio 2012

Protocolli "Torrent". L'Italia contro.

Cosa sono? Sono protocolli che consentono di distribuire e condividere i file su Internet tra gli utenti connessi al sito.
E sembra che l'Italia, soprattutto ad opera di alcune Procure (in questo blog ci riferiamo a quella di Cagliari), abbiano ingaggiato una lotta furibonda contro portali del genere.

Più precisamente, le Procure predispongono la sospensione dei siti, il loro oscuramento, ad opera dei provider Italiani poiché, risiedendo questi portali all'estero, non possono fisicamente imporre a nessuno di chiudere.
Dunque pare che questo fenomeno sia circoscritto all'Italia e che quanto stia accadendo vada proprio a ridurre la libertà dell'utente italiano.

Dal blog di Fulvio Sarzana su Il Fatto Quotidiano "...significa che i provider italiani...dovranno sbarrare in via d'urgenza le autostrade informatiche che consentono ai cittadini Italiani di aver accesso a quel portale..."
I provider Italiani hanno ricevuto quest'ordine ieri, 23 Maggio.
Io mi chiedo se ci rendiamo conto di quanto stia accadendo. Possiamo tranquillamente parlare di esagerazione tanto che alcuni giuristi si interrogano sulla compatibilità di tali provvedimenti.
E non si capisce nemmeno perché questo accanimento provenga soprattutto da parte della Procura di Cagliari.
Comunque, per diritto di cronaca, il sito incriminato è www.kickasstorrents.com ed è stato, appunto, preventivamente "sbarrato". 

Anche queste pretese di prevenzione prima di capire effettivamente sono pretese campate in aria. 
E se parliamo di Internet, di rete, di web, di virtualità, di cose che si usano ma che praticamente non si vedono, mi viene da dire che i giudici si adeguano. 
Prima di qualsiasi cosa.......chiudono tutto e arrivederci. Poi si vedrà. 
Non sarà paura questa? Quali documenti potrebbero uscire mai fuori? Brivido!

Ormai a Officine Editoriali seguiamo con molta attenzione ciò che succede nei paraggi del web, soprattutto in termini di legalità ma anche di "eccesso di potere".
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mercoledì 23 maggio 2012

DRM o Watermark. Gli editori fingono di non capire.

Sempre relativamente al solito discorso dei diritti d'autore, la disquisizione sembra essere tra l'adozione del DRM (Digital Rights Management) o l'apposizione, sull'ebook che si acquista, di un Watermarking, sorta di "filigranatura digitale"  (utilizzato perfino dall'ebookstore Pottermore  che distribuisce gli ebook di Harry Potter) 

Da una parte, dobbiamo sapere, e molti di noi già lo sanno, che il DRM (generalmente nelle sue declinazioni e comunque in maniera più o meno pesante), adotta l'utilizzo delle password contenenti informazioni personali quali ad esempio il numero di carta di credito o l'indirizzo email per evitare che l'ebook passi di mano in mano o, meglio, venga inviato di computer in computer in modo indiscriminato.
Dall'altra, leggere una scritta in sovraimpressione (watermarking) su ogni pagina dell'ebook è qualcosa che veramente potrebbe interferire in maniera pesante con la nostra lettura. 
Parlo da lettrice incallita. E' una cosa che mi darebbe molto, molto fastidio.

Tutto questo, ovviamente, per evitare che l'ebook venga prestato. 
Ma la domanda è come mai non succede questo con un libro di carta che possiamo prestare come vogliamo e a quante persone vogliamo? 
Non dovrebbe esserci anche in questo caso una specie di divieto a tale pratica?
Precisiamo che questa disquisizione avviene anche ad opera dell'IPDF (International Digital Publishing Forum), l'organizzazione di controllo degli standard del formato e-Pub, che lancia una ipotesi di un nuovo DRM che protegga i diritti d'autore senza intralciare l'utilizzo del prodotto.

A sua volta, e finalmente aggiungiamo, l'esperto di Diritti d'Autore, Bill Rosenblatt scrive che "...cresce tra gli editori il forte dubbio che il DRM ha aspetti che possono andare contro i loro stessi interessi...".
E finalmente qualcuno se ne accorge.
Non possiamo fare a meno di notare che assistendo a tali disquisizioni non facciamo altro che confermare la nostra percezione che i Diritti d'Autore attualmente non sono tanto degli autori quanto degli editori. 
Infatti se ne parla tra editori. E pur di tenerseli stretti, rischiano di creare qualcosa che gli si ritorca contro.

Dunque sembrerebbe vero che la funzione degli editori attualmente sia quella di intermediazione tra l'autore e l'utente finale, cioè il lettore. 
Mentre, a sua volta, gli autori ricorrono agli agenti letterari anche per tutelarsi dagli editori. 
Sembra un giro veramente vizioso e in malafede, se non a volte sull'orlo del truffaldino.
D'altra parte, Officine Editoriali si è fatta ben presto un'idea a proposito ed è possibile evincerla dai post di questo blog che periodicamente ritornano sul tema del Diritto d'Autore.
Noi abbiamo fatto la nostra scelta. Adotteremo le licenze Creative Commons e sarà l'Autore a scegliere il tipo di rapporto che vorrà avere con i lettori per la corretta fruizione della sua opera.
Continuate a seguire Officine Editoriali su questo blog per rimanere aggiornati sull'argomento.

martedì 22 maggio 2012

Anche Klarna era soltanto una idea.

E voi mi direte "E chi è Klarna?" Non "chi" ma "cosa" è Klarna.
E' vero, la conoscono in pochi ma lo stesso è una delle start up europee di maggior profitto e si occupa delle transazioni on line.
Il suo CEO, un ragazzo svedese di trent'anni, tale Sebastian Siemiatkowski racconta come, con due compagni universitari, studenti di economia come lui, abbia tirato fuori questa idea, una semplice idea, 
Certo, chiara, chiarissima nella loro mente ma un'idea, semplicemente un'idea. 
Perché è da lì che tutto comincia.

Sebastian racconta in un'intervista come la loro idea fosse stata letteralmente presa in giro quando avevano partecipato, lui e i suoi compagni d'avventura, ad una valutazione tipica svedese alla quale partecipavano anche i reali di Svezia. 
Il loro progetto era finito in fondo alla classifica ed erano stati invitati caldamente ad abbandonarlo.

Ma loro si sono chiesti cos'era che avevano sbagliato. 
La loro determinazione era forte, fortissima e non volevano mollare neanche di un millimetro la loro idea. 
E così, individuati gli errori, dei quali il CEO di Klarna parla durante l'intervista, hanno provveduto a porvi rimedio.
Ciò di cui parla con entusiasmo è l'ossessività con cui pensavano al loro progetto. Era la loro vita. 
E così, invece di diventare banchieri (e per fortuna ora abbiamo qualche banchiere in meno) come auspicavano i loro genitori e familiari, che consideravano campato in aria quel loro progetto, sono diventati manager e proprietari di una "creatura" che in questo momento sta dando loro bellissime soddisfazioni. E non consideriamo difficile che darà loro soddisfazioni anche in futuro.

Naturalmente l'idea era innovativa. Loro effettuano transazioni on line solo dopo che il cliente ha ricevuto il prodotto. 
Hanno intuito che dovevano fare qualcosa di diverso e hanno capito soprattutto che dovevano dare fiducia ai loro potenziali clienti, nonostante, anche in questo caso, molti li consideravano semplicemente dei folli.

A noi di Officine Editoriali piacciono davvero tanto queste storie vere e avvincenti e soprattutto a lieto fine. 
Ci danno ragione per quanto riguarda la determinazione e la passione che si buttano in un progetto. 
Ci confermano che prima o poi questi atteggiamenti verranno premiati.
Ci è sembrato utile e anche simpatico menzionare la storia di Sebastian e se volete potete approfondire leggendo tutta l'intervista.
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lunedì 21 maggio 2012

La crisi del Diritto d'Autore. Report dal Convegno di Cosenza del 17 Maggio 2012.

Eravamo curiosi di sapere come era andato a finire il convegno dello scorso 17 maggio sulla Crisi del Diritto d'Autore svoltosi a Cosenza presso l'Università della Calabria e organizzato dallo staff dell'Avv. Angelo Greco che si occupa della materia da diverso tempo e ne è appassionato.
Con lui erano presenti Fulvio Sarzana, Guido Scorza, il giudice Francione, anche loro a vario titolo, meritevoli di essere ascoltati come esperti su un argomento del genere.

Perciò abbiamo seguito il sito dell'Avv. Greco, www.laleggepertutti.it dove è possibile anche visionare il video di una intervista fatta da una TV locale (Spazio Libero) allo stesso Greco e all'Avv. Fulvio Sarzana.
Devo dire che sia l'articolo che il video sono stati estremamente interessanti, tra metafore ed esempi calzanti sono state esposte con semplicità le varie problematiche, i nuovi requisiti e le possibili soluzioni.
Che hanno riguardato soprattutto l'adeguamento della normativa. Una normativa che risale al 1882, anno in cui fu istituita la SIAE e che, vuoi o non vuoi e senza troppo girarci intorno, necessiterebbe di aggiornamenti alla luce delle nuove tecnologie.
Tecnologie che i nostri legislatori sembrano non capire e particolarmente non recepire, nonostante loro stessi e i loro istituti o dicasteri siano informatizzati e digitalizzati, addirittura con leggi e normative anche piuttosto recenti.

Dunque si parla della informatizzazione e della digitalizzazione, quindi della rete, come di qualcosa di imprescindibile e quasi vitale. Non potremmo vivere oggi senza la rete, senza Internet. Ci siamo mai chiesti come faremmo a lavorare? Non è una stupidaggine.
Ma la rete, oltre che essere ormai indispensabile è sfuggente. Tutto circola in rete e questo tutto si comporta praticamente come il gas, penetra dappertutto e non si può contenere, non si può ingabbiare.
E gli utenti poi sono tantissimi...milioni di persone che a livello globale si scambiano opinioni e ognuno dice la sua. Dunque non potendo perseguire ognuno di questi milioni di persone, inizialmente si è pensato di perseguire gli ISP, coloro che garantiscono una connessione Internet
Ma anche qui l'impresa risulta abbastanza difficile e, diciamolo, anche abbastanza ridicola visto che costoro sono in grado di spostarsi, detto fatto, in qualsiasi parte del mondo, anche pagando profumatamente. Ma, si sa, il gioco vale la candela.

Lo stesso dicasi con il diritto d'autore e, manco a dirlo, qui i più restii a muoversi verso soluzioni più aperte e di condivisione, sono coloro che hanno da sempre detenuto il potere sui diritti d'autore.
Non vogliamo ripeterci su questo. Ormai il pensiero di Officine Editoriali è abbastanza chiaro e delineato. 
E' impossibile pensare di utilizzare le nuove e incredibili tecnologie senza mettere in discussione quanto finora ha rappresentato una rendita. 
Il mondo corre veloce ed è strano che a non capirlo siano proprio quelle categorie preposte a divulgare e diffondere la cultura in tutti i suoi aspetti (anche quello tecnologico). Purtroppo quando parliamo di profitti, vengono a frantumarsi un pò tutti i principi e i buoni propositi e la cultura va a farsi friggere.
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domenica 20 maggio 2012

Nomine Agcom. Terzo mondo.

Il mandato del Presidente Agcom uscente è scaduto lo scorso 8 Maggio ma ancora oggi non è dato sapere cosa succederà e chi saranno i nuovi membri. 
Nonostante tantissimi cittadini riunitisi nella Open Media Coalition richiedano procedimenti chiari e trasparenza.
Forse, come ha suggerito qualcuno, le elezioni amministrative appena passate e i ballottaggi odierni hanno consigliato al Governo che sarebbe stato meglio temporeggiare.

Ma in ogni caso, ritardi o non ritardi, ciò che chiedono i cittadini è maggiore trasparenza nelle nomine e, soprattutto, rivendicano il diritto di conoscenza. 
Chiedono insomma, di rendere pubbliche le procedure seguite per le nomine e i curricula dei candidati.
Esattamente come succede in Zambia e in Rwanda dove addirittura almeno due dei membri sono donne (impensabile da noi).

Ma basta anche non spostarsi troppo e rimanere in Europa, la quale ci chiede sempre qualcosa tranne in casi di vitale importanza per la democrazia di questo Paese. 
Basta arrivare in Gran Bretagna dove esiste un Commissario che, codice alla mano, garantisce che tutti i procedimenti di nomine pubbliche siano corretti, trasparenti e, soprattutto basati sulla meritocrazia.
La famosa meritocrazia di cui si è tanto parlato in Italia ma che non ha mai visto applicazione. 
A dire il vero, speravamo in qualcuno di diverso, soprattutto portatore di principi diversi,  ma pare che sia tutto rimasto agli stessi insufficienti livelli.

E poi, prendere esempio dallo Zambia...dal Rwanda....ma insomma...terzo mondo? Papuasia?
Ebbene sì e la domanda che dobbiamo porci è "Cosa ci aspetta ora? Come se la caveranno visto che questa settimana le elezioni saranno finite e dovranno pur decidersi?"
Sembrano domande cosmiche allo stato attuale dei fatti. Eppure la strada è tracciata e bisogna solo seguirla. E' una strada che porta davvero all'onestà, alla trasparenza, alla vera partecipazione. 
Anche se ora siamo costretti a partecipare per non farci soffocare e per non farci togliere i diritti che ci spettano.
Officine Editoriali seguirà questa vicenda attentamente.
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sabato 19 maggio 2012

Leggere a colori...su un e-reader

Vogliamo stupirci ancora? Ma perché?
Dopo aver letto e saputo degli e-reader pieghevoli cos'altro potrebbe stupirci?
Un e-reader a colori, tutto sommato, è la cosa meno stupefacente. Ce l'aspettavamo quasi.

Ad annunciarlo, naturalmente, è la solita Amazon che conta di sfornarne circa 6 milioni per il 2012.
Quindi avremo a disposizione e-reader multitouch e a colori.
Ma non solo. La Amazon, e anche qui ne eravamo sicuri, è molto interessata alla tecnologia EPD (Electronic Paper Display), quella tecnologia che ci permette di avere in mano un e-reader formato A-5 e di poterlo piegare. 
Piegare fino a 40 gradi. Incredibile ma vero. 
Così possiamo manipolare il nostro ebook davvero come se fosse un libro stampato.

Ma a volte penso che non ci rendiamo conto in quale era viviamo.Di quale tecnologia sia al nostro servizio. Di cosa possiamo usufruire. 
E' semplicemente entusiasmante. 
E pensare che qualcuno tenta di privarcene.
Quasi quotidianamente.

Ci auguriamo che ci sia sempre qualcuno che vigili su questi sotterfugi e che noi abbiamo sempre l'opportunità di ribellarci e di dire la nostra.

Officine Editoriali segue l'evolversi della tecnologia, almeno per ciò che riguarda la lettura, e cercherà sempre di tenervi informati.
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venerdì 18 maggio 2012

Dalla Agcom alla Apple. Da Quintarelli a Steve Jobs.

Perché? Che c'entrano? Chi sono?
Bè! Uno lo conosciamo fin troppo bene. 
Dite Steve Jobs? Ma no...la Agcom, naturalmente.
Scherziamo! Scherziamo perché pensiamo che sia meglio scherzare.

Ma andiamo per gradi e vediamo quanto queste due "cose" e questi due nomi c'entrino le une con gli altri.
Della Agcom (autorità garante per le Comunicazioni) abbiamo parlato qualche post fa relativamente alla sua ristrutturazione (da otto a quattro membri l'intervento più pesante ed eclatante) e anche prima relativamente alla sua funzione non sempre trasparente. 
Dunque ora per le candidature spunta il nome di Stefano Quintarelli (appunto!), un altro professore della Bocconi e vicino a Mario Monti
Non so se questo debba rasserenarci o farci preoccupare. Conosco poco anzi per niente Quintarelli ma si dice che se ne parli molto su Twitter ecc. anche se sull'account di Officine Editoriali non sono pervenute notizie in merito. Ma...si sa....l'account di Officine Editoriali non è che sia così bene e così tanto frequentato. 
Però insomma se ne dice bene, di Quintarelli
Uno perché intanto ha messo il suo Curriculum Vitae su Internet a disposizione di tutti (e questo marca bene oltre che far ben sperare). 
Due è uno che di informatica se ne intende e soprattutto è un esperto di mercato digitale e di digitale e sembra che lo abbia sempre difeso prevedendone i benefici e l'imprescindibile necessità, oggi come oggi. 
Anzi, di Internet dice " E' una dimensione della nostra stessa esistenza". (Notizie dall'Ansa)
Insomma, uno che dice così è molto vicino a quello che penso io, per esempio, no? E vicino a quello che pensano tanti, tantissimi. 

Se passiamo poi a Steve Jobs, e ripensiamo al contenzioso ancora in atto con Amazon e con il DOJ (Department of Justice) americano relativamente al presunto (ma non tanto) cartello con cinque tra le più grandi case editrici internazionali per far lievitare il prezzo degli ebook ai danni dei concorrenti e dei lettori, scappa fuori un video in cui, a un giornalista che gli chiedeva come mai i lettori avrebbero dovuto pagare un ebook 14 dollari e 99 centesimi quando su Amazon costava 9 dollari e 99 centesimi, Jobs risponde che di lì a poco i prezzi degli ebook sarebbero stati allineati.
Ora il DOJ ha acquisito questo video come prova ma nonostante tutto, non possiamo veramente dire che queste fossero le intenzioni o che questo video rappresenti davvero una prova schiacciante.

Allora!? Due personaggi in buona fede? E' da sperarlo anche se per ciò che riguarda Steve Jobs, una volta arrivati dove era arrivato lui non si sa bene cosa entri in ballo per cui tutti i propri principi e valori vengono messi e rimessi in discussione sacrificando tutto al dio del successo.

Per ciò che riguarda Stefano Quintarelli potrebbero entrare in ballo dinamiche similari anche se l'ambito è molto più ridotto. Ciononostante il rischio esiste. 
Ma noi ci sentiamo di voler dare una chance a Quintarelli. Se è uno che ama Internet potrebbe capirne davvero l'importanza a livello umanitario. Basta che non cambi idea dopo.
Officine Editoriali continuerà a seguire entrambe queste situazioni per tenervi aggiornati.
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giovedì 17 maggio 2012

Riforma SIAE. Poveri autori poveri!

Che fosse un istituto inutile avevamo imparato a capirlo entrando ed addentrandoci un pò di più nel settore della tutela degli autori e in particolar modo dei diritti d'autore.

Che stesse per morire l'avevamo capito leggendo le varie opinioni, anche degli esponenti della SIAE.

Che fosse dubbio il loro operato l'avevamo capito quando avevamo cercato una forma di tutela e protezione effettiva delle nostre opere in caso di contenziosi. 
Non esisteva e non esiste. 
In caso ti difenderai da solo facendoti scudo con la data di registrazione della tua opera. La SIAE non sarà mai disposta a difenderti. E' meramente un istituto di testimonianza, di registrazione.

Anche Officine Editoriali si è posta la domanda di come tutelare i propri autori. E abbiamo subito capito che la SIAE non era proprio la cosa più adatta tant'è che le nostre opere saranno protette da licenze Creative Commons
E in qualsiasi momento, e con gli stessi metodi, possiamo dimostrare eventualmente che l'opera è antecedente a qualsiasi altra che lo metta in dubbio.

Ora dunque, leggendo Guido Scorza, sempre molto informato in questione, veniamo a sapere che, in seno a questa nobile istituzione (era la SIAE di Verdi, Carducci, De Amicis)  il comma 2 dell'art. 11 di questo nuovo Statuto recita "Ogni associato ha diritto ad esprimere nelle deliberazioni assembleari almeno un voto e poi un voto per ogni euro (eventualmente arrotondato per difetto) di diritti d'autore percepiti nella predetta qualità di associato, a seguito di erogazioni della società nel corso dell'esercizio precedente".

Facciamo due conti ed è facile capire poi perché certi illustri artisti si spendano in spot pubblicitari  con espressione preoccupata mentre discettano di pirateria e dei danni che questa comporta...a loro, naturalmente. 
E non facciamo fatica a crederlo viste le novità.

Va da sé che anche gli editori gongolano con la nuova riforma. Ma, del resto, sono cose di cui parliamo spesso nei nostri blog e sono anche piuttosto evidenti. 
E' incredibile come da noi si possa  fare ciò che più ci beneficia a scapito di tutti gli altri senza che tutti gli altri muovano nemmeno un dito anche solo per dire la loro.

Officine Editoriali si chiama fuori dal coro. 
Il mondo migliorerà anche perché scompariranno gli atteggiamenti subdoli.
Scompariranno le anime nere che finora ci hanno condotto....quasi alla rovina.
Non sappiamo come ma succederà.

Continuate a seguire Officine Editoriali su questo blog e rimanete aggiornati sui piccoli sotterfugi in atto per continuare ad "arraffare" da parte di molti.

mercoledì 16 maggio 2012

Officine Editoriali al Salone dell'Editoria Sociale.

E allora!!!!!! Anche noi parteciperemo ad un Salone. Non è quello del Libro di Torino ma sarà quello dell'Editoria Sociale di Roma.
Quando?
Dal 19 al 21 Ottobre prossimi
Sarà la IV edizione e, per la verità, ne eravamo venuti a conoscenza già l'anno scorso quando ancora, però, non esistevano i presupposti per partecipare e Officine Editoriali era davvero in fase embrionale. 
Avevamo appena cominciato la raccolta fondi sul sito www.produzionidalbasso.com e non sapevamo nulla di nulla anche se, naturalmente, l'obiettivo era chiaro come è ancora più chiaro adesso.

L'anno scorso il Salone dell'Editoria Sociale si è svolto nella sede di Porta Futuro della Provincia di Roma, nel polo del nuovo mercato rionale di Testaccio.
Non sappiamo ancora ma speriamo che si svolga nella stessa sede, nuova e molto funzionale. 
Soprattutto in tema con le attività della Provincia di Roma che lì svolge i suoi eventi principalmente dedicati al mondo del lavoro.

Dunque Officine Editoriali sarà pronta per questo evento che sarà il primo al quale parteciperà ufficialmente come entità lavorativa.
Saremo presenti con le nostre pubblicazioni. 
Non saranno molte ma cercheremo di averne a sufficienza per fare delle presentazioni e creare degli eventi interattivi. 

Da qui alla data dell'appuntamento, vi terremo informati sui nostri lavori in vista del Salone e, naturalmente, sui lavori che caratterizzeranno la normale attività di Officine Editoriali.
Intanto confermiamo che nel giro di pochi giorni ci sarà la nascita ufficiale di Officine Editoriali che, statene certi, verrà resa nota degnamente.

Continuate a rimanere collegati a questo blog per essere informati in tempo reale e dove potete chiedere qualsiasi chiarimento. 
Saremo ben lieti di soddisfare le vostre curiosità.
Rimanete aggiornati con Officine Editoriali.

martedì 15 maggio 2012

Il Salone di Torino visto da chi non c'era

15 Maggio 2012
Il giorno dopo la chiusura del Salone del Libro di Torino per il quale il suo presidente Ernesto Ferrero aveva speso parole di orgoglio, per carità, ma nondimeno che suonavano quasi offensive di questi tempi (aveva detto che il Salone non era un evento in cassa integrazione - ci sarebbe piaciuto avere maggiori spiegazioni in proposito) giunge anche e, oseremmo dire, finalmente, qualche nota di biasimo, dopo tutte le twittate alle quali avevamo assistito durante l'evento ad opera dei soliti e noti editori...partecipanti, ovviamente. 
E che cosa puoi dire, se pure partecipi?

Oggi spunta per la prima volta (almeno noi l'abbiamo visto per la prima volta) un tweet fuori dal coro che, impietosamente, parla del Salone come di un evento altroché se in cassa integrazione. 
Dove il semplice wi-fi, nella "Primavera digitale" (come da slogan dell'evento), è risultato essere quasi inesistente. 
Anzi, funzionava solo quello a pagamento (vi dice qualcosa questo?) e sembra anche a caro prezzo.

Anna Masera de La Stampa ci fa un resoconto nudo e crudo ma non so perché io lo ritengo piuttosto verosimile. 
Di più...me l'aspettavo.
La Masera lamenta anche che non ci fosse un collegamento in tempo reale con il mondo di Twitter e dei suoi commenti sull'hashtag del Salone (SalTo12)  in tempo reale. Naturalmente, non essendoci, questi non venivano nemmeno proiettati sugli schermi posizionati alle spalle degli ospiti intervenuti.

All'evento di Librinnovando c'erano per esempio e devo dire che erano stati apprezzati da tutti. 
Ma, evidentemente, Librinnovando non aveva paura....
Non mi sto e non vi sto nemmeno a chiedere perché. E' talmente scontata la risposta e ne abbiamo parlato talmente tante volte su questo blog che finiremmo per diventare ripetitivi. 
Anche se per capire bene come stanno le cose, spesso è necessario insistere su di esse, soprattutto quando ci sembrano così palesi da rimanere stupiti dalla sfacciataggine di certi personaggi o di certe categorie.

Questo è quanto comunque anche se devo ammettere che non è che si siano sentite tante critiche o, forse, non sono arrivate a noi.
Intanto continuate a seguire Officine Editoriali su questo blog.
Ormai siamo giunti al momento e stiamo davvero per iniziare. Fra pochi giorni verrà dato l'annuncio ufficiale della nascita di Officine Editoriali e allora......sotto a lavorare.
Rimanete aggiornati visitando il nostro blog e lasciando i vostri commenti.

lunedì 14 maggio 2012

L'Editoria e le leggi vecchie e nuove

E l'Editoria digitale? 
Dunque Editoria o Editoria digitale sembra che poco cambi.
Con un decreto legge lo scorso 11 Maggio il Consiglio dei Ministri ha stabilito le nuove norme sui contributi all'Editoria e ha approvato lo schema per un disegno di legge che riordini il settore.

I lavori cominceranno fra poco ma non si sa quando termineranno, come tutte le cose che iniziano in Italia. Sappiamo quando iniziano ma non ci è dato sapere quando finiranno. 
Neanche una piccola, piccolissima dead line alla quale, peraltro, anche quelle poche volte che viene presa in considerazione con tutte le buone intenzioni, non viene mai dato il giusto valore e il giusto significato, cioè quello di un impegno serio e, men che meno viene rispettata. 
Rimane solo una parola e sistematicamente si va incontro a ritardi che spesso sono anche annosi.

Ma per tornare al decreto legge, non possiamo fare altro che constatare, per l'ennesima volta che non c'è veramente una reale intenzione di cambiare le cose nel nostro paese, come ci spiega l'esperto, l'avvocato Guido Scorza
Vuoi perché c'è poco tempo (come nel caso di questo attuale governo), vuoi perché le lobby, le caste, le categorie o chiamiamole come vogliamo sono veramente una forza, un potere. 
E così, anche in questo settore sottostiamo al monopolio di un pugno di editori, sempre gli stessi, che dettano legge, loro più che il governo o il legislatore.

E così va da sé che anche per il digitale, la torta cercano di spartirsela sempre i soliti noti. E ci riescono anche, sempre per quanto detto prima. 

Certo esiste un disegno di legge varato dal governo e che arriverà in Parlamento per le prossime settimane ma, sempre per quanto detto prima sui tempi biblici dei nostri governanti, ci sarà sicuramente da attendere per le nuove realtà native digitali mentre gli altri, loro, i vecchi, o come vogliamo, si spartiscono già i contributi.
Poi ci chiediamo come mai l'Italia non cresce?

Officine Editoriali registra tutte queste anomalie e si augura che presto tutto cambi. 
Noi rimaniamo ottimisti. 
E se voi volete continuare a rimanere aggiornati, seguite Officine Editoriali su questo blog.

domenica 13 maggio 2012

La crisi del Diritto d'Autore

Scaricare illegalmente un CD da Internet equivale a rubarlo in un negozio?
E' vero che la pirateria porta maggiore disoccupazione?
La lotta al filesharing può giustificare una serie di restrizioni alle libertà del web prima tra tutte quella di informazione?
Siamo disposti a rinunciare alle prerogative cui la rete ci ha abituati per tutelare i diritti di una industria vecchia di oltre cento anni?
E' giusto considerare ogni utente che navighi su Internet un potenziale criminale?

Queste sono le domande tratte dal comunicato stampa rilasciato dal sito www.laleggepertutti.it e attorno ad esse il 17 Maggio 2012, alle ore 14:30, presso l'Università della Calabria si terrà il Convegno/Dibattito "La crisi del diritto d'Autore: il copyright tra mercato legale e pirateria".
Si confronteranno da un lato (per i riformisti) l'avv. Guido Scorza, l'avv. Fulvio Sarzana, il dott. Gennaro Francione (che nel 2001 firmò la sentenza anticopyright), dall'altro (per i conservatori) il dott. Filippo Gagliano (direttore SIAE), l'avv. Leopoldo Lombardi (Presidente AFI - Ass. Fonografici Italiani) e la dott.ssa Tiziana Scarpelli (Sost. Comm. Polizia Postale).
Durante il dibattito si prospetteranno tesi e proposte per la regolamentazione e la riforma del mercato dei Diritti d'Autore, che non metta in pericolo le libertà della rete. 
Per la prima volta si ritroveranno insieme per un dialogo costruttivo i riformisti del copyright, i pirati e i conservatori.

L'avv. Angelo Greco introdurrà il dibattito e ne sarà il moderatore.
L'avv. Angelo Greco è autore di scritti in materia di copyright (come riformista) e legale difensore della Calabria per la SIAE.
L''evento sarà trasmesso in diretta streaming su www.laleggepertutti.it e sarà possibile interagire in tempo reale con i relatori tramite la pagina Facebook https://www.facebook.com/laleggepertutti.
Il portale web www.laleggepertutti.it e il Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Cosenza sono i patrocinatori di questo convegno /dibattito.

Per il comunicato stampa ufficiale potete cliccare sui seguenti link:


Di seguito i link per visionare le schede dei relatori:


Per maggiori informazioni si può contattare direttamente l'avv. Greco all'indirizzo angelogreco@avvangelogreco.it o visitare il sito www.avvangelogreco.it

Officine Editoriali ritiene questa iniziativa degna di merito e di nota e per questo molto volentieri ne dà notizia e cercherà di amplificarne i contenuti tramite questo blog e le interazioni con i social media utilizzati normalmente.

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